MONCADA AGRIGENTO-TEZENIS VERONA 83-80 (18-28, 22-18, 20-17, 23-17)

DE Nicolao @ Salvo Bonaceto

Due pesanti errori nel finale per De Nicolao (foto di Salvo Bonaceto)

Raccontare una partita di questa intensità non è per niente facile. Partiamo dal verdetto finale che segna uno dei più incredibili upset della storia recente del nostro basket, con la Fortitudo Agrigento che elimina dai playoff la dominatrice della stagione regolare, la Tezenis Verona. Gli uomini di Ramagli chiudono in un infuocato PalaMoncada la loro stagione mentre Agrigento va meritatamente in semifinale al termine di una serie per lunghi tratti dominata tecnicamente e tatticamente, e che stasera ha vinto grazie soprattutto al cuore e alla voglia di non mollare mai dei gregari, a partire dal capitano Albano Chiarastella (18 punti per lui) e da Andrea Saccaggi, l’uomo della serie già decisivo in gara-3 e che mette i punti decisivi nel finale. Verona non può che recriminare su una gara tenuta a lungo in mano ma dove alla fine quello che l’aveva spinta in avanti, la grande serata di Umeh e Monroe (46 punti in due, ma anche 36 tiri totali, sui 65 di squadra), gli è anche costata troppo nel finale dove le letture per la difesa di Agrigento sono diventate troppo semplici ma soprattutto i due americani sono arrivati con il fiato corto, mentre Ndoja, prezioso in avvio si è spento strada facendo, e De Nicolao ha sulla coscienza un sanguinoso 0/2 a 2′ dalla sirena finale e la stoppata subita da De Laurentis sul +1.

Verona parte forte con De Nicolao e soprattutto Umeh (15 punti nel primo tempo) che gestiscono bene la palla, ma gli scaligeri stasera ci mettono tanto anche nella metà campo difensiva, dove Ndoja è la chiave per disinnescare Dudzinski. L’ex Brindisi e Cremona parte bene anche in attacco e la Tezenis, dopo aver subito un parziale di 7-0, ne trova uno di 11-0 per chiudere in doppia cifra il primo quarto. Agrigento è solo Piazza in avvio (8 punti nel primo quarto per il play) e paga la serata poco felice al tiro di Williams ed Evangelisti (primo tempo 3/12 per loro) che faticano a mettersi in ritmo. Verona però paga dazio sulle prime rotazioni (solo 3 punti dalla panchina per Ramagli, vero tallone di Achille in questa serie), con l’attacco che si blocca, affidandosi agli isolamenti di Umeh, ma soprattutto con Ndoja in panchina si accende Dave Dudzinski che mette 7 punti in avvio di secondo quarto riavvicinando la Moncada sul -5. Ramagli chiede di coinvolgere di più Monroe e la palla inizia ad arrivare in post basso dove l’americano ha vita facile e mette 9 punti nella seconda metà del secondo quarto per tenere Verona sul +6 alla pausa lunga.

(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Grande gara per capitan Chiarastella (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Sono ancora i due americani a spingere Verona sul +9 ma Agrigento risponde con il solito Dudzinski e con un Williams (per lui alla fine 13 punti con 16 tiri dal campo) che prova faticosamente a mettersi in ritmo, ma è soprattutto l’intensità e la voglia di Albano Chiarastella a tenere la Moncada agganciata a Verona, con il capitano che trova un paio di giocate importanti in difesa su Monroe ma soprattutto mette due triple in attacco che accendono il PalaMoncada e tengono Agrigento ad un possesso di distanza all’inizio dell’ultimo quarto. I ragazzi di Ciani hanno un paio di occasioni per rimettere la testa avanti ma il destino sembra contro di loro, così Verona prova l’ennesimo (ed ultimo) allungo grazie ancora ad i soliti Umeh e Monroe, entrando sul +8 negli ultimi due minuti. Sembra finita ma non per i gregari di lusso della Moncada, Chiarastella, Saccaggi e De Laurentis.  Il primo mette 5 punti in fila per il -3, il secondo firma i 4 punti del clamoroso +1 a 27″ dalla sirena, dopo che De Laurentis aveva inchiodato De Nicolao. Verona non è ha più, mentre il destino ha scelto che questa Moncada debba continuare con il suo sogno.

MVP: Cuore di capitano Albano Chiarastella ci crede fino alla fine ed ha ragione lui. Soffre per 38 minuti Monroe, che dispone di lui in post basso in tutti i modi, ma quando la partita si decide il capitano di Agrigento trova due recuperi fondamentali in difesa ma soprattutto 5 punti che ridanno fiducia ai compagni. Chiude con 18 punti, 9 rimbalzi e 2 recuperi.


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