Il secondo turno dei playoff non è ancora finito, Brescia e Trieste si ritroveranno mercoledi sera per una infuocata gara-5, in cui i terribili ragazzi di Dalmasson cercheranno un altro miracolo in questi quarti di finale, ma aldilà di come andrà la sfida entrambe le squadre usciranno a testa alta, anche se per Brescia l’eliminazione rappresenterebbe un altro mezzo fallimento. Nel frattempo, però, tre serie hanno già decretato tre semifinaliste e lasciato dietro parecchi spunti di discussione, a partire dal più clamoroso upset della storia recente del nostro basket, quello della Moncada Agrigento ai danni di Verona

(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Coach Franco Ciani e la sua Agrigento, ormai sulla bocca di tutti (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

CAPOLAVORO CIANI – Ormai non ci sono piu’ parole per la Moncada Agrigento, i bianco azzurri dopo la gioia della promozione nel secondo campionato d’Italia, un playoff guadagnato con una gara di anticipo, con un torneo importante e divertente ed aver battuto agli ottavi la blasonata Treviso, fanno lo sgambetto anche alla quotatissima Tezenis Verona. I siciliani dopo i 3 match contro gli uomini di Piallastrini parevano stanchi, acciaccati e forse appagati con la sconfitta in gara 1 che pareva dimostrarlo ma ritrovano smalto e sicurezza piazzando una tripla vittoria consecutiva che ha del clamoroso. Tutti in piedi per applaudire Franco Ciani, un uomo ed un allenatore con attributi d’acciaio che ha costruito questa Moncada con un mix di esperienza e freschezza azzeccando due stranieri adatti al proprio sistema e pescando un jolly in Evangelisti scaricato da Torino ma che al PalaMoncada ha trovato fiducia e coscienza dei propri mezzi. Se la favola proseguira’ lo sapremo dopo la serie contro Casale ma intanto i vari Udom, Chiarastella, Williams, Dudzinski e Saccaggi ci hanno fatto emozionare come solo questo bellissimo sport puo’ fare.

(c) Marco Marengo 2015

De Nicolao, uno dei maggiori imputati del flop Tezenis ai playoff  (Marco Marengo 2015)

FLOP SCALIGERA – Non si puo’ certo definire diversamente l’uscita di scena ai quarti di finale playoff della favoritissima Tezenis che capitola ancora contro la neopromossa sorpresa Moncada Agrigento. Gli uomini di Ramagli dopo la gioia della Coppa Italia vinta ed una stagione regolare dominata, grazie a ben 44 punti con sole 4 sconfitte all’attivo, con ben 8 punti di vantaggio su Brescia, si spengono sul più bello perdendo le certezze costruite dal condottiero Ramagli durante il campionato. Una sorta di cooperativa in difesa e nei tiri offensivi la versione di Verona da regular season, presuntuosa e troppo legata ai suoi Usa Umeh e Monroe quella da playoff col risultato di aver perso la propria identita’ imprevedibile con De Nicolao in affanno nel mettere in ritmo i propri compagni. Brutto perdere tre match di fila la prima volta in stagione nel momento decisivo dei playoff cosi come ora in casa Scaligera si attende che il presidentissimo Pedrollo non molli la presa e da questa delusione riesca a ripartire alla grande. I 4000 del PalaOlimpia attendono palcoscenici importanti

Appoggio di Mancinelli (foto Marco Marengo 2015)

Un Mancinelli ispiratissimo nella PMS (foto Marco Marengo 2015)

TORINO DI CORSA VERSO LA A? – Sono bastate tre partite per cancellare tutti i dubbi sulla solidità della squadra di Luca Bechi. Tre gare dominate contro Ferentino ed in cui, anche i momenti di difficoltà come in gara-2, sono stati gestiti alla grande. I piemontesi hanno improvvisamente alzato il loro livello di gioco offensivo ma soprattutto sono stati capaci di mettere in campo un’ intensità difensiva, su tutti i 40 minuti, che raramente in campionato si era vista. A questo va aggiunto un nuovo spirito di squadra con tutti pronti a mettere il proprio mattone ma soprattutto ad aiutare il compagno in difficoltà. In questo panorama si inseriscono poi le ottime prestazioni delle stelle con Ron Lewis che non è più solo ma sorretto in primis da Stefano Mancinelli che sta giocando ad un livello elevatissimo e con una concentrazione che difficilmente ha toccato negli ultimi due anni, e poi  Ian Miller che da oggetto misterioso è diventato giocatore molto importante ed ha messo insieme tre ottime gare. Se vogliamo cercare una nota negativa, la possiamo trovare nell’ambiente intorno alla squadra con una città di Torino che ancora fatica ad innamorarsi e riempire il PalaRuffini, mentre i sostenitori abituali discutono sui social network su chi sia degno di salire sul carro dei vincitori. Dimenticandosi, però, che la PMS è solo ad un terzo del cammino verso la Serie A.

Starks (Ferentino)

Tanto Starks e poco altro nella Ferentino da playoff (foto di Daniele Ferretti)

FERENTINO SI FERMA A RIMINI – I sogni della FMC finiscono prima di iniziare, spazzati via dalla nuova PMS di questi playoff. La squadra di Gramenzi, che in molti vedevano arrivare molto profonda nella corsa promozione, si è arresa in sole tre gare manifestando prima di tutto una condizione psico-fisica non all’altezza di una serie playoff. Le avvisaglie si erano avute già al primo turno, superato a fatica contro Recanati, ma si pensava che quella serie potesse aver messo in ritmo una squadra che aveva tutte le carte in regole per mettere in difficoltà Torino, e non solo. Tante le cose negative, a partire da un atteggiamento difensivo neanche lontanamente accettabile per una gara di post-season, poi alcuni giocatori, come Thomas e Bucci, chiaramente fuori forma. Gli unici salvabili l’eterno Pierich e Stark, che però spesso e volentieri ha accentrato il gioco mettendo fuori ritmo i compagni. Per la FMC resta solo la bella parentesi di Rimini, in una stagione da “vorrei ma non posso” che magari farà nascere anche l’idea di un piccolo ridimensionamento dopo un’annata spesa a sognare in grande.

Marco Ramondino durante  un timeout (Foto Marco Marengo 2014)

Marco Ramondino sta facendo un altro miracolo sportivo a Casale (Foto Marco Marengo 2014)

RAMONDINO E CASALE, AVANZANO A FARI SPENTI – Alzi la mano chi alla vigilia dei playoff e ancora di più della stagione, aveva fatto il nome della Junior di coach Ramondino tra le quattro semifinaliste. Eppure, il coach campano sta portando a termine l’ennesimo miracolo sportivo della sua carriera, guidando un gruppo non troppo talentuoso ma di una solidità granitica verso risultati nemmeno immaginabili ad inizio stagione. La Novipiù è squadra tosta e senza fronzoli votata, come Ramondino comanda, alla fase difensiva ma capace di chiudere la serie con Biella vincendo una gara agli 80 punti, non proprio il terreno di caccia preferito da Martinoni e soci. La serie con l’Angelico ha anche evidenziato la capacità del gruppo di far fronte alle emergenze con il giovane Amato a fare da ottimo backup e supporto a Tomassini, in contumacia di Marshall. Adesso ad attendere la truppa Ramondino ci sarà l’altra sorpresa Agrigento, nella meno prevedibile delle semifinali, che regalerà una poltrona con vista Paradiso.

a cura di Alessandro Salvini e Fabrizio Quattrini