Il derby lo ha vinto la Manital Torino contro Biella per  90-83 ma in sala stampa tutti sono concordi nel riconoscere che c’è stata una vittoria più importante, quella della pallacanestro in generale. 5214 spettatori, anche con una notevole presenza di biellesi, hanno offerto uno spettacolo sugli spalti che raramente si vede persino in serie A.

 

Coach Corbani non recrimina sul risultato ma è consapevole del momento di difficoltà dei suoi giocatori, incappati nella terza sconfitta consecutiva:”Bellissima l’atmosfera che si è respirata. I ragazzi son partiti forte e con entusiasmo, motivati sia dal calibro dell’avversario sia dalla cornice di pubblico. Sono orgoglioso di Biella: alla lunga il talento individuale dei vari Mancinelli, Amoroso, Steele e Bowers è stato determinante.

I ragazzi sono consapevoli di essere osservati ma continuano a lavorare duramente in palestra, giorno dopo giorno. Siamo  al terzo ko di fila, ma sapevamo che le squadre forti che hanno faticato nel girone d’andata si sarebbero aggiustate e diventate pericolose. Noi abbiamo il nostro obiettivo, che è quello di far crescere i nostri giovani che anche questa sera si sono messi in mostra, e continueremo a migliorarci”.

 

Pillastrini invece mostra quasi una sorta di liberazione dai dubbi delle ultime prestazioni non proprio convincenti:” Iniziavo ad essere frustrato perchè con il nuovo assetto non eravamo ancora riusciti a giocare di squadra, affidandoci nelle difficoltà al talento individuale. Oggi invece, per la prima volta, abbiamo giocato coralmente ed infatti è difficile individuare il migliore. I sei uomini in doppia cifra lo testimoniano.

Biella non ha mai mollato e di questo bisogna dargliene atto: i cambi difensivi di Corbani ci hanno messo in difficoltà nel primo quarto ma poi abbiamo imparato a sfruttarli con i nostri piccoli, che hanno attacato in penetrazione e con i nostri lunghi, bravi a farsi trovare pronti. In difesa siamo riusciti a non far entrare mai in striscia Voskuil, marcandolo bene per larghi tratti della partita. Quando non lo abbiamo fatto, ci ha punito. Vorrei che la forza del nostro collettivo diventi una costante, non un episodio”.

 

Amoroso, tornato trascinatore dopo un periodo di leggero calo è orgoglioso e anche stupito dell’affetto del pubblico:”Questa mattina ero emozionato per la pagina sul giornale dedicata a noi e questo mi ha reso un pò impacciato, almeno all’inizio. Poi abbiamo iniziato a sfruttare i cambi difensivi di Biella, che ci ha messo in difficoltà con l’esuberanza atletica  e mi sono sciolto. Sembrava quasi che il pubblico ti ascoltasse e quindi mi bastava un cenno per accendermi. Se continuiamo così, qui non vince più nessuno”.

 

Infante scherza con Amoroso, suo ex compagno di squadra a Battipaglia, ma la sua analisi è lucida:”Sappiamo che Torino è costruita per vincere, con giocatori che hanno fatto valere la loro esperienza. Noi dobbiamo crescere nei momenti decisivi, nei quali la Manital ha trovato canestri che ci hanno ricacciato indietro ogni volta. La nostra idea è chiara, far giocare i giovani e metterli alla prova, a differenza di quelli che li hanno ma li tengono in panchina a fare numero.

Dobbiamo rimanere umili, perchè sapevamo che sarebbe arrivato il momento di difficoltà. Il nostro pubblico è venuto in massa a Torino e ci sorregge sia quando va bene sia quando va male”.