andrea-costa-logoUPS:

– Primo quarto: 18 punti segnati nei primi 10′ tirando 4/12 da due e 3/8 da 3 con ben 7 palle perse non è il classico esempio di un buon inizio, ma almeno la squadra lotta, recupera 6 rimbalzi offensivi e tiene gli avversari a 11 punti. È l’unico lasso di tempo in cui l’Aget sembra in partita.

Mitchell Poletti: 31′, 15 punti, 7/17 dal campo, 6 rimbalzi. Nonostante 3 errori iniziali al tiro è il più positivo dei suoi con 7 punti nei primi 10′ a cui aggiunge 3 rimbalzi di cui due offensivi. Nel complesso non è preciso al tiro fallendo ben 10 conclusioni, ma ha un atteggiamento sempre propositivo e da battaglia.

Marco Passera: 33′, 10 punti, 4/7 al tiro, 3 rimbalzi, 3 assist, 7 perse. Assieme a Poletti è il migliore in casa Andrea Costa nel primo tempo chiuso con 7 punti e buona presenza sui due lati del campo. Crolla alla distanza raggiungendo sì la doppia cifra, ma collezionando errori e palle perse. Ancora lontano dalla migliore condizione, ma in ripresa dopo la prova opaca contro Trieste.

 

DOWNS:

Ian Young: 35′, 3 punti, 1/13 dal campo, 3 palle perse. Segna l’unico canestro dal campo nel primo quarto, poi inizia una sagra dell’errore/orrore non infilando più la via del cesto. Impietose le cifre finali e imbarazzante lo 0/8 da due. Sicuramente coach Cavina ha preparato la partita per limitare l’ex Tigers, ma dopo lo show contro Trieste era lecito aspettarsi molto di più.

Ennesimo tracollo: la differenza tra i due roster è evidente, Napoli ha obiettivi ben differenti, ma la squadra di Esposito continua a giocare con poco impegno e atteggiamento rivedibile. Nel secondo quarto la difesa non ha retto alle spallate avversarie e in attacco sono continuate perse e forzature dall’arco con soli 9 punti segnati. Non meglio le cose nel 2° tempo in cui la mira resta scadente e il passivo diventa pesante fino al -30 finale. Di questo passo la retrocessione si concretizza all’orizzonte.

Panchina: da un lato la second unit campana tira fuori dal cilindro un Malaventura concreto dopo tanti acciacchi fisici e un Bryan in gran spolvero nel pitturato, mentre Imola trova ben poco dal pino. Mancin e Gorrieri lottano a rimbalzo, ma gli 8 punti segnati contro i 27 dei napoletani sono uno dei punti deboli più evidenti.

 


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