Marco Evangelisti si gode Torino in vetta

Marco Evangelisti si gode Torino in vetta

 

Parte alta della classifica affollata e primo “stacco” significativo in classifica tra le formazioni che probabilmente ambiranno alla promozione  in Serie A, e quelle che lotteranno nelle zone medio basse. Brescia cade in Sicilia, perde il primato solitario e viene raggiunta a quota 12 dal gruppo formato da Biella, Veroli, Torino e Barcellona. Salgono a 10 punti invece Trapani, imbattibile tra le mura del PalaIlio, e la lanciatissima Upea di Pozzecco, che batte Forlì innestando solo le marce basse. Dietro risorge Ferentino alla seconda vittoria consecutiva, sul campo di Trieste, Jesi non cambia passo, mentre Verona torna nell’abisso e Napoli conferma i limiti evidenti delle prime uscite: Casale si sfalda, Imola si suicida nel finale e Forlì non riesce a trovare il bandolo della matassa per staccarsi dallo zero in classifica.

 

A TESTA ALTA La gara più emozionante va in scena a Trapani. I granata di Lino Lardo sono uno schiacciasassi in casa ma la Leonessa ha già dimostrato di saper ruggire, e anche prepotentemente. Si decide tutto al supplementare, Brescia trova la seconda sconfitta esterna dopo quella rimediata a Veroli mentre la Lighthouse gode e si rilancia. Super gara di Baldassarre (13+12 rimbalzi), del solito Parker (17 e 6 assist), un ritrovato Renzi (17) e anche un Lowery concreto (12+12 rimbalzi) con Martelossi che paga la pessima gara di Slay (6 con 2/13 dal campo) e in generale dall’arco dei 6,75 (6/34!). Il solo Giddens (17) e un Cuccarolo positivi (12+10 rimbalzi) per espugnare la Sicilia son troppo poco.
Barcellona rispetto all’anno scorso sembra più una squadra con la S maiuscola. Anche quando Young (10) stecca il match, Collins garantisce punti sicuri (26) e dal cilindro esce fuori tutta la classe di Demian Filloy (31 con 7/12 da tre) che nel finale gela Jesi in odor di rimonta e l’intero PalaTriccoli. Maggioli continua a non brillare in queste prime uscite, Borsato (14) si sta riprendendo ma è Goldwire che dopo aver messo a segno il suo solito ventilo, nel finale perde due palloni sanguinosi che decidono la contesa.

D'Wayne Mays (31) lancia Capo d'orlando nelle zone alte della classifica

D’Wayne Mays (31) lancia Capo d’orlando nelle zone alte della classifica

L’Angelico Biella fa sul serio, ma si sapeva. I derby non sono mai banali ma il punteggio finale di 79-52 lascia poco spazio alle interpretazioni: i soli 23 punti messi a segno da Casale Monferrato nel primo tempo decidono i giochi con 20′ d’anticipo a favore dei ragazzi di Corbani che ringraziano il solito Alan Voskuil (19), l’ala Tommaso Raspino (17) e il solito Luca Infante (15) con quest’ultimo che sta vivendo un momento di forma ottimale. Tra i casalesi, Martinoni e il rookie Dillard (26 equamente divisi) salvano la faccia ma non basta.
Anche Veroli fa sul serio, ma questo ad inizio stagione non si sapeva. E chi lo supponeva ci ha preso in pieno. Buona prova collettiva per coach Ramondino con Casella (13 e 5 rimbalzi) che ha limitato l’urto scaligero sotto canestro. Stecca Sanders, ci pensa Samuels (13+9 rimbalzi, doppia-doppia sfiorata). Tra i veneti si salva solo Taylor (20) e Boscagin (13), 22 palle perse però sono troppe, Ramagli trema e per ora sono loro la vera delusione di queste prime otto giornate.
Torino torna a sorridere dopo il KO con l’Orlandina. La Manital, ancora priva di Mancinelli, si è imposta di forza sull’Azzurro Napoli, grazie alle splendide prove di  Evangelisti (26 e 9/13 dal campo), Wojciechowski (19+12 rimbalzi) che quasi oscurano il solito Valerio Amoroso da 15 punti fissi. A coach Cavina non basta una prova super del quintetto (tutti in doppiacifra con Weaver e Brkic al top), ottiene pochissimo dalla panchina e così i partenopei si ritrovano in zone della classifica melmose da cui obbligatoriamente dovranno risalire.
Al fotofinsh vince anche Trento che dopo aver sudato al PalaCredito non più tradi di un mese fa, deve sudare tanto anche a Imola per portare a casa due punti. Decide BJ Elder sulla sirena (21) con Baldi Rossi (13) e Forray (15) a dar manforte all’americano. Imola non ha nulla da Young, ha dalla sua Poletti (15) e un Niles in palla (17+10) ma errori d’esperienza nel finale condannano oltremodo.
Continua a sognare anche l’Orlandina del Poz. Mays (31) fa quello che vuole con la difesa forlivese, Archie dura tre quarti per prblemi di falli ma dimostra di essere uno dei migliori nel suo ruolo, Nicevic combina classe, solidità e punti pesanti e per i romagnoli trainati dal solito Cain (18+17 rimbalzi) c’è poco da fare ma solo tanto da lavorare.

Dietro, Ferentino è l’unica a sorridere: seconda vittoria di fila dopo quella nel derby casalingo contro Veroli. La gioia in trasferta sul campo di Trieste (i Giuliani sono al quinto stop di fila) arriva dalle mani degli ultimi arrivati Garri (11+11 rimbalzi), e Kyle Johnson (preso per sostituire l’infortunato Rodney Green), autore di 13 punti. Il migliore però è stato Ryan Bucci, 22 punti di pura leadership. A poco son serviti i 19 firmati da Di Liegro (30 di valutazione) insieme ai 14 di Carra.

MVP: Demian Filloy, ala Sigma Barcellona. 31 punti, 8/14 dal campo (7/12 da tre), 6 rimbalzi e giocate sempre decisive al PalaTriccoli. Non sempre si esprime a questi livelli, ma quando lo fa, come in questa ottava giornata non ha rivali. Fondamentale quando qualche leader è in ombra.

Demian Filloy, mvp dell'ottava giornata

Demian Filloy, mvp dell’ottava giornata