Crow, mvp dell'incontro

Crow, mvp dell’incontro

Fulgorlibertas Forlì 86
Aget Imola 58
(17-11, 46-28, 65-45)

Sulla carta era un derby senza storia e così  stato anche sul campo. Troppo inferiore Imola (che ormai ha solo uno o due giocatori validi per la categoria) per poter lottare ed impensierire una FulgorLibertas che aveva bisogno come il pane di ritrovare i due punti dopo sei ko consecutivi per alimentare ancora la flebile speranza di evitare la retrocessione. Le distanze da Trieste e Jesi ono state accorciate e la gara al PalaCredito contro Casale tra sette giorni sarà l’ultima possibilità per non affondare insieme all’Aget.

Quintetti: Forlì parte con il solito quintetto Saccaggi, Ferguson, Crow, Sergio, Cain mentre Imola si schiera in campo con Maccaferri, Iannone, Niles, Mancin, Poletti.

La partita – Imola approccia al megliouno dei derby romagnoli meno sentiti degli ultimi anni (2-8 dopo 4′), a Galli serve un timeout repentino per correggere le prime imperfezioni, e nel giro di tre minuti arriva il controparziale dei padroni di casa di 11-0 (13-8) che scuote anche il pubblico di casa, mai così poco numeroso per il sentito derby contro i rivali dell’Aget. Il fischiatissimo ex Mitchell Poletti sbaglia quattro liberi consecutivi, Crow invece ne guadagna quattro trovando solo la retina per il primo tentativo di allungo forlivese che chiude sul 17-11 la prima mini frazione nonostante un pessimo 1/7 da tre punti. Il secondo quarto continua sulla stessa onda dei primi dieci minuti, Forlì sfrutta la sua maggior quantità di scelte offensive coinvolgendo maggiormente Crow e Rosignoli (22-15). Niles, l’unico americano rimasto in rosa a coach Vecchi, prova a far emergere il suo talento con la difesa forlivese che solo a tratti riesce a limitarlo. Sergio dalla media regala il +9 (29-20 al 15′), Crow dall’arco il +12 (32-20) e quando Imola si inceppa in attacco non trovando sbocchi nemmeno sotto canestro provando a coinvolgere Poletti o Mancin, Forlì azzanna alla giugulare e si aggrappa alla sua arma migliore: il tiro da fuori. Con quattro bombe in fila di Sergio, Crow e due di Mascherpa il parziale è di 14-5 e il tabellone a fine primo tempo recita 46-28 con l’inerzia tutta dalla parte dei padroni di casa.

Come ad inizio derby, è la squadra ospite ad approcciare meglio appena rientrati sul parquet, segnando con Iannone, Niles e Maccaferri il -14 (49-35), ma è un fuoco di paglia. A togliere i cattivi pensieri dalla testa del pubblico del PalaCredito ci pensa Sergio ancora dalla linea dei 6,75, Ferguson in transizione e due volte Cain liberissimo nel pitturato – spettacolare l’assist dietro la schiena a metà campo di un ispirato Crow – a scrivere l’ennesimo mini parziale del match per il +21 (58-37 al 25′). La gara ormai ha ben poco da dire in termine puramente cestistici: basta infatti uno stoppone di Crow a Poletti ed un gioco da tre punti di Ferguson nel giro d pochi secondi per far rimbombare il palazzetto come ai giorni migliori.
Con ancora 13′ sul cronometro Niles ci prova in tutti i modi da solo contro la difesa forlivese ma il risultato non cambia e si va all’ultimo quarto sul punteggio di 65-45.
Coi cesti di Crow il divario aumenta (72-45), e nonostante Vecchi provi a scuotere i suoi, l’Aget non trova mai il guizzo giusto per provare ad impensierire la difesa forlivese. Galli fa riposare 4/5 del quintetto, trovano spazio tutti tranne Eliantonio e Sedioli, Rosignoli aggiorna il massimo vantaggio a +31 (82-51) mentre gli ultras di Imola abbandonano il loro settore ad 2′ dalla fine di un match senza storia chiuso 86-58.

MVP: Nicholas Crow 15 (1/4, 3/6, 4/4) 8 rimbalzi, 4 assist e due stoppate. Non la miglior serata al tiro, ma quando ancora c’era una partita ha contribuito con la sua energia e i suoi canestri a portare Forlì in una situazione di relativa tranquillità. E poi la stoppata rifilata all’ex Poletti per i tifosi vale tanto..