Il figlio d'arte Stefano Tonut

Il figlio d’arte Stefano Tonut, giovane rampante triestino

Ultima gara di stagione per Casale e Trieste (palla a due Domenica 27 Aprile a Casale Monferrato ore 18.00, Arbitrano: Gagliardi, Pepponi, Mancini): al PalaFerraris sarà festa per entrambe. Salva da alcune gare, dopo una stagione giocata spesso sopra le righe, la Novi Più ha la possibilità di congedarsi con vittoria di fronte al proprio pubblico. Pubblico che l’ha sostenuta per tutto l’arco di stagione, dopo un inizio non facile. Trieste è salva da appena prima di Pasqua con la decisiva vittoria casalinga su Forlì, grazie anche ad un Ruzzier (’93-185) al limite dell’immarcabile. La gara, presumibilmente, non presenterà temi tattici e agonistici di spicco, ma sarà l’occasione per testare i tanti giovani che calcheranno il parquet (vista anche la presumibile assenza di Kevin Dillard, play casalese). Giovani che hanno contraddistinto in particolar modo il lavoro di coach Dalmasson a Trieste, che ammette: “Sicuramente questo tipo di lavoro dimostra che anche coi giovani si possono ottenere risultati importanti. Biella, che come noi ha sposato la politica dei giovani,  ha sicuramente ambizioni diverse dalle nostre e la conquista della Coppa Italia ne è la testimonianza. Trieste, come obiettivo stagionale, ha trovato la salvezza attraverso i propri talenti locali, un segnale forte che delinea quanto sia necessario fare scelte coraggiose, soprattutto a livello di logiche societarie”. Scelta societaria frutto di una certa programmazione, in casa triestina. “Il raccolto quanto seminato – prosegue il coach –  lo stiamo in pratica già raccogliendo: per certi versi alcuni di questi giocatori hanno completato un certo tipo di percorso, con i risultati ottenuti che sottolineano la bontà del progetto. Credo che la società sia attenta nel capire se poter intraprendere o meno un nuovo ciclo, puntando ancora su questo tipo di logica”.

E non si può che pensare al giovane ma maturo classe ‘93 Ruzzier, nel ragionare su un percorso completo. “Michele ha esordito in prima squadra a 16 anni, da 3 anni è play titolare. Gli è stato data grande responsabilità, vincendo un campionato in B1 e portando la squadra a 2 salvezze consecutive. Ha acquisito inoltre un’esperienza che pochi coetanei in Italia hanno: è giunto il momento per lui di affrontare nuove sfide, le basi per intraprendere questo cammino ci sono tutte, in Ruzzier deve esserci la voglia di rischiare, consapevole che questo è il momento giusto per fare una scelta importante”, parole di grande spessore del coach giuliano, che poi torna sulla gara/festa di domenica: “credo che le feste diventino tali quando si onorano gli impegni: è evidente che sarà una gara dove non ci saranno grandi tensioni, ma è altrettanto vero l’importanza di rimanere coerenti sino alla fine. In tal senso a Casale andremo per giocare il basket che giochiamo, anche in un’occasione dove non è strettamente necessario dover fare risultato”.

Carra, il capitano

Carra, il capitano

Chioccia di questo gruppo di baldi giovani, è stato capitan Marco Carra (’80-185) che sottolinea in particolar modo un aspetto che i suoi pulcini dovranno sempre tenere bene a mente: “di non sentirsi mai appagati, di rimanere sempre equilibrati sia nelle vittorie che nelle sconfitte e di non perdere mai la fiducia. Ci deve essere sempre la voglia di migliorarsi”. Grande soddisfazione personale e di squadra per il risultato conquistato, “perché sapevamo fin dalla scorsa estate che raggiungere la salvezza sarebbe stato molto difficile. Ma quando le cose sono difficili, c’è più soddisfazione nel centrare gli obiettivi. Per quanto riguarda questa stagione, la cosa più bella è che nonostante una serie di sconfitte, alcune di queste anche pesanti, siamo sempre stati in grado di risollevarci, lavorando in palestra e non perdendoci mai d’animo”. E chiude con una speranza personale, “mi auguro tanto di restare a Trieste, assieme a buona parte di questo gruppo: abbiamo dimostrato di essere una squadra unita, sarebbe bello continuare a giocare assieme per questa maglia”.

Foto Maurizio Andreola 2013

Aka Fall in azione a Brescia (Foto Maurizio Andreola 2013)

C’è anche un giovane che fino alla passata stagione faceva parte della banda triestina, ma oggi è una bella speranza (ma anche più d’una certezza) in maglia rossoblù casalese: Abdel Fall (’91-202). Per lui gara da ex, ricordando la stagione passata: “A Trieste è stata una gran bella esperienza, al mio primo anno di LegaDue. Eravamo tutti ragazzi giovani, con un gruppo molto affiatato”. Poi il passaggio in Piemonte, “ A Casale mi sono trovato molto bene: qui si respira aria di basket dietro ogni angolo di una città a misura d’uomo. C’è una bella atmosfera che mi porta a pensare di poter lavorare molto bene, nei miei due ulteriori anni di contratto”. Anche se non è stato semplice, all’inizio… ”si, vero, un inizio non facile per noi, e per me in particolare in un ambiente tutto nuovo. Devo ringraziare Marco Martelli (General Manager della Novi Più, ndr), in particolare: mi è stato molto vicino aiutandomi e guidandomi nel lavoro quotidiano. Però poi abbiamo centrato una bella salvezza, giocando una stagione molto positiva con alcune partite di grande qualità, come quella di Brescia, venendo da un periodo di stagione difficoltoso”. Tanta palestra per Aka, “Sono grato a questa società che mi ha dato modo di lavorare molto. Ho ancora tanti aspetti su cui dover migliorare, in particolare nell’accrescere la mia pericolosità offensiva, mantenendo alta la concentrazione per tutto l’arco dei 40 minuti di gara. Ma sento che qui a Casale potremo fare grandi cose e sono molto contento di poter restare a lungo”. Poi la mente và all’ultima gara di stagione, rivelando che ”Domenica cercherò subito coach Dalmasson per un saluto sincero, poi passerò ad abbracciare tutti i compagni di avventura della passata stagione”.