Non smette di stupire questo primo turno di playoff Nba: quasi tutte le serie appaiono più equilibrate del previsto e globalmente le vittorie in trasferta superano incredibilmente quelle in casa. Le tre sfide della notte sono il perfetto emblema di questa appassionante post-season, tre partite molto tirate e dall’esito incerto, decise nei secondi finali o addirittura nei supplementari.

La prima di queste è gara-3 tra Brooklyn e Toronto, che giunge a New York portando in dote l’1-1 maturato in Canada. L’equilibrio regna sovrano fin dalle prime battute, anche se nella ripresa i padroni di casa accelerano, costruiscono rapidamente un vantaggio più consistente e a 5 minuti dal termine schizzano a +15 dopo una bomba di Joe Johnson. Ma Toronto non ci sta, rientra e sfrutta qualche momento di confusione per tornare a -4 con 40 secondi ancora sul cronometro, quando DeRozan inventa un gran canestro con fallo. Nella sfida finale ai liberi, però, viene fuori tutta l’esperienza dei Nets, che mettono in ghiaccio la partita grazie a un 2/2 proprio dalla lunetta di Pierce.

Nella capitale Chicago ha il difficilissimo compito di vendicare le due inattese sconfitte interne. Anche in questo caso il primo tempo non vede il predominio di nessuno, ma l’equilibrio si mantiene tale anche nella ripresa, poichè nessuna delle due formazioni riesce mai ad abbozzare una fuga. Quando a 8 minuti dal termine Nenè viene espulso per una manata a Butler, però, qualcosa cambia: i Bulls in attacco non sbagliano più nulla, e Washington resta attaccata al match con le unghie. A 4 secondi dalla sirena, con Chicago saldamente in vantaggio sul +5, Snell commette un errore madornale e concede tre liberi a Wall. Gibson dall’altra parte fa 1 su 2, ma sul rimbalzo i Wizards non riescono nemmeno a provare la conclusione del possibile pareggio.

Houston si trovava nell’esatta situazione di Chicago, con la voglia e la necessità di espugnare Portland per rifarsi delle due sconfitte interne. Partono forte i Texani, che chiudono il primo quarto sul +10 grazie a due magate di Harden, ma Portland rientra immediatamente nel secondo periodo e il match scivola “tranquillamente” fino all’ultima frazione. Houston costruisce nuovamente un vantaggio in doppia cifra (+12 a 5′ dal termine), ma i Trail Blazers operano il sorpasso a un minuto dalla sirena finale con una grande rimonta. Nelle ultime azioni dei tempi regolamentari non segna nessuno: overtime, e a indirizzare il match ci pensa Daniels. Il rookie dei Rockets infila un’incredibile tripla a 11 secondi dal termine dopo un’azione molto confusa, dando ai suoi 3 lunghezze di vantaggio. Batum sull’altro lato fallisce la replica e i bianco-rossi possono festeggiare la prima “W” della serie.

 

Eastern Conference

Toronto Raptors @ Brooklyn Nets 98-102 (serie 1-2 )

Chicago Bulls @ Washington Wizards 100-97 (serie 1-2 )

 

Western Conference

Houston Rockets @ Portland Trail Blazers 121-116 (serie 1-2 )

 

 

The Chicago Bulls' Mike Dunleavy

The Chicago Bulls’ Mike Dunleavy

 MVP: Il migliore di giornata si aggiudica contemporaneamente la palma di “Unexpected”: Mike Dunleavy Jr è una delle chiavi, se non La chiave, con cui Chicago sbanca Washington. Career high nei playoff per lui, con 35 punti, frutto per la maggior parte di un irreale 8/10 dall’arco, cui aggiunge 5 rimbalzi e 3 assist, nonchè un plus/minus di +7.

 

 

LVP: Il vero Wesley Matthews non è sicuramente quello apprezzato a Portland nella notte. Prestazione enormemente sotto tono per lui, che mette a referto solo 5 punti, con percentuali dal campo (2/7) e in particolare ai liberi (1/5) da brivido. Aggiunge a referto un assist e 2 rimbalzi, ed abbandona la contesa quando commette il sesto fallo. Anche se il dato più indicativo è probabilmente il -15 nella casella del plus/minus. Il tutto in 38 minuti sul parquet. Il giocatore di Portland ha abituato a prestazioni decisamente diverse.

 

On Fire: D. DeRozan (30 punti, 5 assist, 5 rimbalzi); J. Johnson (29 punti); B. Beal (25 punti, 5 assist, 4 rimbalzi); J. Harden (37 punti, 6 assist, 9 rimbalzi); N. Batum (26 punti, 5 assist, 9 rimbalzi).

 

Damian Lillard (fonte:  Doug Pensinger/Getty Images)

Damian Lillard (fonte:
Doug Pensinger/Getty Images)

 Losing Effort: Stavolta non basta, ma altra superba prestazione di Damien Lillard nella sconfitta con Houston. 30 punti, con 6 assistenze smazzate e 6 rimbalzi strappati, e la sensazione che quando la palla inizia a scottare lui si trovi perfettamente a proprio agio. Percentuali più che discrtete e plus/minus positivo, seppur di poco. Una sicurezza.