foto di Luca Mallamaci

Foto di gruppo per la serata di solidarietà al “Campus” (foto di Luca Mallamaci)

CODOGNO – Il meglio di basket, calcio e pallavolo casalesi miscelati in parti uguali sul parquet del “Campus” di Codogno, in una bella serata all’insegna del puro divertimento, con l’obiettivo di accendere la luce dei riflettori del palazzetto rossoblu a favore di “Slums Dunk”. I ragazzi dell’Assigeco, quelli del Real Casal Calcio e le ragazze del Cappuccini Volley uniti nell’organizzazione dell’evento benefico, ma suddivisi in due squadre miste, si dilettano in sfide da due tempi di 10’ del trittico basket, calcetto, pallavolo tutto da godere e da ridere con qualche inaspettata sorpresa tecnica di rilievo a scatenare gli applausi del pubblico.

C’è il giusto agonismo, ma il punteggio conta poco: l’attenzione della serata è per la raccolta fondi a favore di “Slums Dunk”, il progetto di Bruno Cerella, Tommaso Marino, due ex giocatori Assigeco, e Michele Carrea, assistente di Zanchi e coach dell’Under 19 rossoblu, tramite il quale la pallacanestro diventa strumento di partecipazione, di emancipazione e di coesione sociale per i giovani che vivono nelle zone più degradate dell’Africa. «È nato tre anni fa da un’idea di Bruno e Tommy dopo un viaggio in Kenya: mi hanno coinvolto subito conoscendo la mia passione per quella terra per usare il basket come veicolo di integrazione e partecipazionespiega Michele Carrea -. Ci siamo legati alla Onlus Karibu organizzando due settimane di lezioni alla mattina per formare gli allenatori, in accordo con la locale federazione, e al pomeriggio di lavoro sul campo con i ragazzi. Operiamo nelle baraccopoli di Nairobi, l’anno scorso eravamo a Madane, la più grossa. Partiti dal Kenya, nell’estate 2013 abbiamo abbinato una sessione in Zambia».

foto Luca Mallamaci

Una divertente immagine di Bonessio, durante la sessione di pallavolo (foto Luca Mallamaci)

“Slums Dunk” quest’anno punta a un salto importante. «Vorremmo costruire un campo da basket completo di strutture da far diventare il centro del nostro progetto: raccolte fondi come quella di questa sera (ieri, ndr) hanno questo scopo – continua il coach rossoblu -. Il nostro sogno è creare una “academy” di basket, con i coach formati che insegnino ai ragazzi e ad altri tecnici, che possa operare durante tutto l’anno, anche quando noi siamo in Italia. I nostri sforzi trovano aiuto grazie al cuore di tanti: tutta l’Assigeco, a cominciare dal presidente Curioni, ci supporta parecchio. È un forte stimolo per continuare a lavorare per coronare il nostro sogno a favore di una realtà distante ma che in questo modo diventa vicina».

Il futuro immediato dell’Assigeco riguarda però Ferrara: «Sarà difficile: serve l’energia giusta per dimenticare la negatività degli ultimi tempi – chiosa Carrea -. Ce la siamo sempre giocata fino in fondo, anche nelle sconfitte: domenica non faremo eccezione puntando a un risultato diverso dagli ultimi tre».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi