Jesi – Il derby delle Marche, tra le uniche due squadre della regione, nella seconda lega nazionale, Jesi e Recanati, si decide negli ultimi 16”, tanti ne sono passati, dalla rimessa in attacco della squadra di casa, fino al tiro di Greene, finito nel canestro ospite, più o meno da una distanza di sette metri.

Una zampata arrivata proprio dal migliore dei giocatori di Jesi, che ha eseguito alla lettera, ciò che coach Lasi aveva predicato nel precedente time-out: congelare il possesso fino a quasi lo scadere, per non concedere alla squadra ospite, l’ultimo tiro. La “pazzia” buona del giocatore, ha portato Greene a non cercare una penetrazione e quindi il fallo della difesa, ma a congelare il possesso per tutti quei lunghi, infiniti 16” e cercare il colpo della domenica, che è poi arrivato.

Greene, sua la zampata decisiva (foto G.Esposto)

Greene, sua la zampata decisiva (foto G.Esposto)

Certo, la difesa di Recanati, che aveva deciso di difendere su quell’ultimo possesso, ha concesso troppo spazio al giocatore di casa e comunque il tempo di preparare la conclusione.

Errore imperdonabile: tripla a segno, proprio allo scadere e fine dei sogni per un Recanati completamente trasformato, in meglio, rispetto a quello che avevamo visto, solo una settimana prima al pala Cingolani, contro Treviso. La salvezza potrà arrivare solo a suon di vittorie, è vero, ma Sacco, al di là dell’arrabbiatura per come è maturata la vittoria, si è trovato tra le mani una squadra viva, a tratti piena di energia, pur nelle difficoltà di un derby che suonava come un’ultima spiaggia.

E’ da qui che il tecnico pesarese può ora ripartire, per rincorrere una salvezza diretta assai lontana, ma non impossibile, scavando prima possibile, un solco importante dall’unica squadra che le rimane alle spalle, Matera.

Il pubblico ospite (foto G.Esposto)

Il pubblico ospite (foto G.Esposto)

Quello tra Jesi e Recanati è stato un bel derby, equilibrato e sempre aperto, giocato con grande voglia di vincere, da parte delle due formazioni, scese in campo con il giusto atteggiamento, bello anche sugli spalti per la grande partecipazione delle due tifoserie, calorose e corrette.

Per tornare vicini ai 3.000 spettatori – non accadeva da tempo – serviva un derby: a questo punto c’è da augurarsi che Jesi e Recanati vivano il più a lungo possiible, domeniche come questa.

In A/2 ovviamente!

Il pubblico di casa (foto G.Esposto)

Il pubblico di casa (foto G.Esposto)

Il match è stato deciso nell’ultimo quarto: la squadra di Sacco non ha sfruttato, innanzitutto quel +6 a metà periodo, ma soprattutto i tiri aperti che era riuscita a creare, quando Jesi aveva stretto la propria difesa su Lawson, con frequenti raddoppi.

Proprio quando tutto poteva volgere a suo favore, Jesi ha riaperto i giochi con tre canestri di fila, fallendo però con Santiangeli l’attacco che poteva chiudere il match, a 22” dalla sirena. Ci scappava addirittura un contropiede di Sollazzo, che, fermato fallosamente da Janelidze, metteva i due tiri dalla lunetta: 83-83 a 16”; sì, quei 16” più lunghi della stagione, per la squadra di Lasi.

La nota più brutta di questo derby, vissuto nella massima correttezza dalle squadre, le poche scintille non sono servite ad accendere pericolosi fuochi, è l’infortunio di Bonessio, per il quale si parlava, subito dopo il match, della probabile frattura di un polso: la sua partita contro la sua ex squadra, con la quale conquistò la Coppa Italia, è durata appena 12”.

 

Starting five 

Jesi: Greene, Hunter, Paci, Santiangeli, Gueye.

Recanati: Pierini, Lauwers, Traini, Lawson, Sollazzo

 

Palla avvelenata

Sacco non riesce a nascondere la sua rabbia, per le ultime 3-4 azioni e, ovviamente, per quell’ultimo tiro lasciato a Greene, sul quale è arrivato in ritardo, a raddoppiare, Lawson.

Errore fatale quello della difesa dei leopardiani, uno di quegli errori che possono costare, non solo una sconfitta, ma una intera stagione.

Janelidze e Maspero, buona prestazione per i due (foto G.Esposto)

Janelidze e Maspero, buona prestazione per i due (foto G.Esposto)

Se la matematica non è un’opinione

In una partita vissuta completamente all’insegna dell’equilibrio, le statistiche non dicono molto, quanto meno per quanto riguarda le percentuali di tiro, quasi identiche,

Spiccano invece quei 10 rimbalzi in più di Jesi (38 contro 28), 10 dei quali in attacco (solamente 1 per Recanati) e dall’altra parte il -3 nel saldo perse/recuperate della squadra di Sacco (-7 Jesi), eppure, né l’uno, né l’altro dato, hanno deciso il derby.

Così, come ogni derby che si rispetti, sono state quelle ultime 3-4 situazioni finali, che probabilmente, stanotte, toglieranno il sonno a coach Sacco, a decidere la partita e il futuro delle due squadre.

 

Coach to coach (ipse dixit)

Sacco: “Il commento alla partita si riduce alle ultime 3-4 azioni. Fino a quel momento stavamo giocando bene, specie quando riuscivamo a prendere Jesi negli interventi difensivi fuori bilanciamento e soprattutto nell’ultimo quarto, quando abbiamo difeso su Greene al contrario di come avevamo fatto prima. Nelle ultime quattro azioni, tra l’altro uscivamo da un time-out, la squadra non ha seguito ordini ben precisi, dall’altra parte c’è stata un’azione eseguita bene, che ha deciso la partita.

Dovevamo mandare Greene dall’altra parte, tra l’altro il tempo stava giocando a nostro favore, perché o tirava o finiva con la palla in mano, invece lo abbiamo fatto andare nell’azione di palleggio a destra, arresto e tiro e questa cosa qui mi fa arrabbiare molto. Sono inferocito perché nei momenti determinanti voglio che la squadra esegua quello che io pretendo, poi non è detto che vada bene, non è detto che vinciamo la partita, ma a quel punto lì io mi prendo la responsabilità, delle scelte giuste o sbagliate, però dalla mia squadra pretendo questo. Se non lo si capisce, probabilmente si fanno le valigie o si guarda la partita dalla tribuna. Altre questioni tecnico-tattiche secondo me non contano, lo ripeto, le ultime azioni hanno deciso tutto. ”

Lasi: “E’ stata una bellissima partita. Sono contentissimo, per noi era una partita fondamentale, mi sento di ringraziare la società per quello che sta facendo per mantenere il basket a Jesi, in questa categoria. Un bel contorno di pubblico, di gente e di entusiasmo.

Nell’azione decisiva bravo Josh perché ha fatto canestro, sennò ora stavamo qui a parlare di un supplementare e chissà come era andata a finire. Avevo chiesto di non dare a loro la possibilità dell’ultimo tiro, dovevamo tirare praticamente allo scadere.

Abbiamo messo a posto la situazione scontroi diretti con Recanati, ma ora ci aspetta la trasferta di Matera, contro una squadra all’ultima spiaggia. Se vinciamo anche questa, possiamo cominciare a guardare alle squadre che ci precedono, per giocarci il quart’ultimo posto in classifica.

AURORA JESI – USBR RECANATI 86-83

28-25; 21-23; 21-21; 16-14

Arbitri: Lanzarini, Giovannetti, Dori.

Spettatori: 2.701