VEROLI – Considerazioni sparse sul basket di settembre visto al “9° Memorial Adolfo Zeppieri”, vinto a primo colpo dagli esordienti cugini della Fmc Ferentino sui padroni di casa di Veroli, con la Fileni Bpa Jesi terza e la Bawer Matera quarta. Considerazioni sparse e ancora inevitabilmente superficiali visto il periodo e mettendoci pure, dal punto di vista verolano, che la squadra questo Memorial lo scorso anno lo vinse, e si è vista poi che disgraziata stagione c’è stata in campionato.

Veroli a rapporto da Ramondino

Veroli a rapporto da Ramondino

SEGNALI BUONI. Partiamo da quanto può aver detto in prospettiva Lnp Gold – come si chiamerà il nuovo campionato al posto della vecchia cara Legadue – il quadrangolare di casa. Ha detto che la salvezza, l’unico obiettivo attualmente all’orizzonte per Veroli, potrebbe essere ottenuta e anche in modo tranquillo, cioè attraverso un posizionamento in classifica migliore del terzultimo, l’ultimo utile per non sprofondare in Silver. La prima sensazione suffragata dal parquet è che si tratti di una squadra interessante, soprattutto con ampi margini di miglioramento: un ko casalingo in un derby, seppure di precampionato, non fa mai bene, ma stavolta si possono prendere diversi spunti positivi. C’è molto più atletismo rispetto all’ultima versione (ma ci voleva poco), i due americani, che vanno comunque rivisti più a lungo, dimostrano che saranno in grado di far compiere il salto di qualità al roster, come tutti gli americani che si rispettino nel secondo torneo nazionale. E pure il gruppo degli italiani sembra dare affidamento.

USA. Il migliore è stato Jamar Samuels (top scorer giallorosso nel Memorial: 17 e 20 punti nelle due partite), la 24enne ala forte americana le doti le ha tutte, salta come un grillo, sa tirare dalla media e lunga distanza, è determinato e voglioso di consacrarsi in Europa, dopo un buon primo anno nell’A2 spagnola. E’ andato un po’ a corrente alternata, dopo i 14 punti nel primo quarto della sentita finale-derby con Ferentino ne ha fatti solo 6 nel prosieguo ma la stoffa c’è e si è vista.

Da rivedere maggiormente, invece, l’altro Usa Jamarr Sanders, guardia fisicamente potente, determinato come il connazionale, più penetratore che tiratore, non è la classica guardia tiratrice, per intenderci. Lui è andato ancor più a corrente alternata del connazionale, in finale non è stato quasi mai un fattore (torneo chiuso a 12.5 punti).

ITALIANI. La scommessa più grossa del coach Ramondino,  la cabina di regia titolare, per il momento non è una scommessa. Giovanni Tomassini ha retto bene il confronto in una gara emotivamente non facile come quella contro la sua ex Ferentino, di fronte a quel Gramenzi che lo scorso anno l’aveva messo abbastanza da parte. Ha preso bene in mano la squadra, servito assist al bacio a Cittadini (non sempre sfruttati a dovere) e trova in Samuels il compagno giusto per dare sfogo alla sua creatività (vedi passaggi per gli alley-oops dell’americano). Deve ancora crescere ma il primissimo esame, di fronte allo scetticismo di molti, è passato. Cittadini a 34 anni è ancora molto attivo e voglioso, manca di brillantezza a volte ma è una garanzia lì sotto con le sue leve infinite. Nella semifinale contro Matera l’italo-americano Blizzard è stato il match winner, la precisione nella specialità della casa, il tiro dalla lunga distanza, ha provocato il break decisivo. Meno bene ha fatto contro Ferentino, anzi se attorno ai 2 minuti conclusivi metteva una tripla, in completa libertà, il finale sarebbe potuto cambiare: ma il giocatore a 33 anni ancora c’è, come fromboliere è sempre una sicurezza. Tra le cose buone il rendimento anche di Carenza, più alto di quanto visto mediamente l’anno passato in maglia giallorossa, coi 16 punti della finale a farne il secondo marcatore verolano nel derby. Il tutto giocando sopra il dolore alla schiena, a causa di una protusione discale per la quale ha subito ieri un intervento chirurgico (niente di grave, ma ancora ignoti i tempi di recupero).

La sorpresa maggiore, tuttavia, è stato l’under Joshua Giammò, sconosciuta guardia-ala ventenne arrivata dalla Dnb di Scauri per dimostrare che nella seconda serie nazionale può starci (a differenza dell’altro under Bruno Ondo Mengue, scarsamente voglioso e rampognato da Ramondino): sempre scelte giuste, mai emozionato, mani educate, il titolo di miglior giovane del quadrangolare Giammò se l’è meritato, dando per il momento ragione a Ramondino che l’ha rivoluto con sé dopo averlo allenato ai tempi delle giovanili a Teramo.

RIMANDATI. Non sono mancati, comunque, difetti alla squadra. La cabina di regia non passa l’esame in pieno, a Tomassini è mancato un vero cambio, Marco Rossi deve ancora togliersi parecchia ruggine e per un guaio fisico ha saltato pure la finale. Casella ha faticato a ripagare la fiducia di Ramondino, che l’ha investito da tempo del ruolo di ala piccola titolare della squadra: deve crescere fisicamente e come fiducia nei propri mezzi, se non ci riuscirà nel corso di queste settimane lecito aspettarsi che il ruolo in quintetto sarà sempre più appannaggio, età permettendo, di Blizzard, che tuttavia spazio lo troverà pure come portatore di palla.

PUBBLICO. Luci e ombre dall’atteggiamento della tifoseria. Il buon rendimento e il buon impegno della squadra sul parquet hanno trascinato una tifoseria all’inizio scettica ma via via appassionatasi al torneo fino a tornare vicina alla squadra. La partecipazione degli oltre 1500 presenti in finale è stato un successo per la società del neopresidente Uccioli, che ha proprio nel riavvicinamento dei suoi sostenitori l’obiettivo principale di questa stagione di ricostruzione dallo sfascio dell’anno passato. A rovinare parzialmente tutto il comportamento di un paio di esagitati, che hanno deciso di sfogare la frustrazione per la sconfitta nel derby contro lo sparuto gruppo di rappresentanti amaranto sugli spalti. Un po’ di mani addosso, episodi che non devono verificarsi mai e che hanno trovato la pronta e ferma condanna di Uccioli, anche davanti al taccuino-telecamera del giornalista.

Le considerazioni sparse terminano qui. Molto sparse, anche perché non hanno avuto il sostegno di statistiche accurate, essendo completamente mancato il servizio di rilevazione al Memorial. Il club giallorosso non si è ancora dotato del nuovo programma statistico, né ha ripescato il vecchio.

Domani, mercoledì, nuova amichevole per Veroli, nella versione scrimmage. L’appuntamento è alle 17.30 al PalaCiotti di Anagni contro Rieti, squadra iscritta al prossimo campionato di Dnb.

 

Paolo De Persis