Stefano Pillastrini

VEROLI – Lo sfoglio della margherita non ha ancora portato al nome o ai nomi giusti. Arrivati ormai al sabato, la sensazione, malgrado il preannuncio da parte del presidente Zeppieri, è che nemmeno entro questa settimana si sapranno novità ufficiali sulle persone da cui si ripartirà per la nuova annata. Del resto, non c’è una gran fretta, a volerla dire tutta, almeno non grandissima. Il telefonino del gm Bartocci ha squillato a vuoto pure ieri, quindi niente versioni societarie su come si sta procedendo nella caccia per coach e direttore sportivo oppure per il coach-direttore sportivo. Probabile che la dirigenza verolana sia ancora concentrata a focalizzare gli uomini che fanno per lei. Senza mai dimenticare che c’è ancora da risolvere la grana-Gentile, che pare stia rivendicando il fatto di avere un altro anno di contratto, compiendo così un clamoroso passo indietro rispetto alla “sparata” con cui s’era chiamato fuori un minuto dopo l’uscita-playoff con Pistoia.

 
Gli indizi sul direttore sportivo, sempre che venga preso, restano quelli che portano a Pier Francesco Betti. Ma la vera partita interessante è sul coach, dove la rosa di nomi si va sempre più restringendo. Gigi Garelli, uno dei tanti candidati, pare più probabile che finisca o a tornare a Forlì o ad andare a Castelletto Ticino in DNA, mentre uno come Giorgio Valli dovrebbe trovare alla fine l’accordo con Montegranaro. Così appare sempre più chiaro un ballottaggio a due tra Stefano Pillastrini e Giulio Griccioli, con Franco Marcelletti terzo incomodo.
 
Sentiti nuovamente ieri, sia Pillastrini che Griccioli negano – pure a livello confidenziale, diciamo così – che ci sia stato qualsiasi contatto anche nelle ultime ore con la dirigenza verolana. In particolare Griccioli, malgrado qualche sito internet specializzato informi come l’accordo sia praticamente già certo: “Approfitto di questa occasione per smentire la voce. Anche se mi fa piacere essere accostato a Veroli non c’è stata alcuna novità che mi riguarda. Di vero c’è solo che fino al 30 giugno sarò sotto contratto con Scafati”. Stessa solfa da parte di Pillastrini. Comunque, una chiamata di Bartocci verso Virginio Bernardi, comune procuratore dei due, c’è naturalmente stata per sondaggiare la rispettiva disponibilità, che significa aver chiesto quanto vogliono di ingaggio. Sebbene l’ex Montegranaro abbia detto proprio su queste pagine che i soldi sono l’ultimo problema per lui e che in ogni caso sa di non poter più pretendere certi ingaggi, è probabile che esista ancora una differenza di costo apprezzabile con il toscano. Differenze che esistono anche a livello di sistemi e modi di concepire e allenare una squadra, di background e carriera. Insomma, si tratta di scegliere tra due coach quasi agli antipodi.
 
Intanto, mentre Veroli continua le sue ricerche, giovedì sera è uscito fuori il quadro definitivo o quasi, in attesa delle iscrizioni ufficiali, della prossima Legadue, l’ultima per come la conosciamo prima della riforma che ne comporterà la sparizione nella stagione successiva. La vittoria della finale-playoff di Brindisi su Pistoia e di Trieste su Chieti nella finale-ripescaggio della DNA portano a stilare la lista delle 16 nuove partecipanti. A meno di defezioni sempre in agguato, la Legadue 2012-2013, quella del primo storico derby ciociaro tra i professionisti, sarà composta dalla neoretrocessa Casale Monferrato, dalle neopromosse Ferentino, Trento e Trieste e dalle rimaste Brescia, Verona, Piacenza, Bologna, Imola, Jesi, Pistoia, Veroli, Sant’Antimo, Scafati, Ostuni (ma è a rischio il suo titolo) e Barcellona Pozzo di Gotto. Un panorama geografico variegato in modo perfetto, diviso a metà tra formazioni del nord e formazioni del centro-sud.
                
Paolo De Persis