Nando Gentile, coach Prima Veroli

VEROLI – Sono bastati ventuno giorni per sgonfiare, come un budino venuto male, il carattere della Prima. Le tre settimane di lontananza dal campionato hanno portato la squadra giallorossa a perdere a Pistoia un’occasionissima, proprio nel momento della stagione peggiore possibile per buttare a mare delle chance, ovvero quando si è ufficialmente aperta la gran volata finale e si è a caccia disperata di punti-playoff per non archiviare negativamente l’annata.

 

Anche per Nando Gentile quel brutto secondo tempo giocato al PalaFermi, al cospetto di una formazione di casa sempre più in emergenza, è stato un ritorno alle antiche abitudini che sembravano ormai sepolte dopo il filotto di 5 vittorie in 6 gare, solo per restare agli ultimi tempi: “Spero sia stato più per un fatto mentale, dovuto al motivo di non aver giocato per tanti giorni una partita ufficiale. Infatti siamo mancati proprio a livello di tensione gara, perché quando invece nel primo tempo abbiamo giocato abbiamo dimostrato di poter fare male. Poi, però, quando loro hanno aumentato l’intensità, noi siamo calati. E’ stata un’occasione persa, ora dobbiamo rimboccarci le maniche in vista del match casalingo con Barcellona”.

 

Qualcuno ha detto che la partita in terra toscana ha fatto vedere bene la differenza che passa tra 6-giocatori-6 che hanno giocato tutta la stagione con vero cuore, quelli pistoiesi, e 11 colleghi che invece hanno giocato solo per lavoro. Una stilettata cui Gentile risponde così: “Ma no, noi la stagione l’abbiamo raddrizzata con l’arrivo di Elder, da quando c’è lui eravamo a 8 vinte in 11 partite prima di Pistoia, per cui un cambiamento positivo c’è stato nel corso della nostra annata. Pistoia è stata una battuta d’arresto, finita la partita la squadra ha subito capito la situazione in cui siamo adesso e cioè che abbiamo un obiettivo importante da raggiungere e dobbiamo lottare per ottenerlo. Ma abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci”.

 

In queste famose tre settimane soltanto una cosa non è cambiata, lo scarso utilizzo di Colussi e Gatto, malgrado per il primo il presidente Zeppieri avesse auspicato di recuperarlo alla causa proprio in questo lasso di tempo e malgrado il secondo sia rimasto l’unico lungo utilizzabile dalla panchina dopo il ko di Ammannato: “Voi guardate soltanto la partita alla domenica e non gli allenamenti e le situazioni che si creano durante la settimana – risponde il coach verolano quando gli si chiede dell’enorme difficoltà che sta avendo nel recuperare i due – Per schierare un giocatore valuto quello che può darmi in campo, le motivazioni interiori e la voglia di sacrificarsi: se qualcuno non mi dà tutto questo, non lo premio. Io penso solo a mandare in campo la miglior squadra possibile, non ho problemi con nessuno, do a tutti la possibilità di giocare”.

 

CASO-ROWE. Il Basket Veroli ha perso il lodo con il suo ex play americano, licenziato lo scorso novembre “per giusta causa”, a giudizio del club, “in modo illegittimo”, secondo l’organo di giustizia che era stato chiamato a decidere, coi relativi costi economici che ora la società dovrà sostenere. Resta solo la curiosità di sapere se Gentile, alla luce di questa sentenza, si sia pentito di aver scaricato Rowe: “Ma stai scherzando? Dovevo tenere Jason Rowe in squadra? Le questioni legali non sono affare mio, io ripeto lo stesso discorso di prima: non potete vedere il comportamento che un giocatore tiene durante la settimana”.
         

Paolo De Persis