Demian Filloy battaglia contro Hicks ed è pronto a respingere l’assalto della Sigma (foto basketbarcellona.com)

Coach Menetti è sicuro: “Gli scontri diretti non saranno decisivi, ma vogliamo sempre vincere”

Quanto è bello rientrare a casa dopo una giornata dura e faticosa, vedere i volti amici delle persone che amiamo e ritrovare i piccoli piaceri quotidiani che smorzano le tensioni e cancellano le preoccupazioni. Questo deve aver pensato la Trenkwalder dopo la vittoria di mercoledì sera contro Brescia, tanto che ha «deciso», complice il rinvio della trasferta a Veroli, di restare al caldo delle mura casalinghe anche per la 21a giornata, in programma domani pomeriggio, ore 18.15. Avversario di turno la Sigma Barcellona di coach Pancotto, ora al quinto posto e subito dietro il gruppo delle prime (al lordo di turni di riposo e recuperi), ma partita ad inizio stagione con ben altre velleità, ovvero quelle di essere protagonista assoluta del campionato e puntare a nientedimeno che la promozione diretta. Coach Menetti, alla vigilia della sfida, non nasconde il rispetto per l’avversario, ma nemmeno la voglia di confermare l’eccezionale rendimento della Trenk nel palazzo di via Guasco.

Barcellona aveva ambizioni iniziali diverse dalle nostre, si era auto-proclamata «corazzata» del campionato e con il mercato estivo aveva legittimato questa definizione, la stagione è ancora lunga quindi ha tutto il tempo per recuperare. In più è guidata da un allenatore di altissimo spessore, punto di riferimento per tutti gli allenatori italiani, un veterano ma soprattutto un signore. Sappiamo di incontrare una squadra fortissima e che rispettiamo, però con grande umiltà vogliamo continuare a far bene davanti al nostro pubblico. Dover difendere il nostro fortino dall’assalto delle grandi corazzate (al PalaBigi ha vinto solo Scafati in Coppa Italia, NdR) è una situazione inusuale per noi ma può darci una motivazione in più”.

Alla 6a giornata la Sigma inflisse la prima sconfitta alla Trenkwalder, un 83-77 ottenuto dai siciliani dopo un finale contestato grazie a 22 punti di un imprendibile Lukauskis e nonostante i 25 di Donell Taylor. Un risultato, quello del Palalberti, che non influenzerà le strategie di coach Menetti, secondo cui non saranno tanto gli scontri diretti ad essere fondamentali alla fine, quanto piuttosto la regolarità e il computo totale delle sconfitte, siano esse maturate contro la prima o l’ultima in classifica.

“Naturalmente terremo presente la differenza canestri, fa parte dell’essere professionisti, ma a undici partite dalla fine fare calcoli e tabelle sarebbe inutile, specialmente in un campionato in cui puoi perder con chiunque e non puoi sottovalutare nessuno.

Sono convinto che tutte le posizioni, dal primo posto ai piazzamenti per i play-off, fino alla lotta salvezza si decideranno soltanto nelle ultime quattro-cinque giornate, se non addirittura nelle ultime 2-3. Avere in casa quasi tutti gli scontri diretti sarà importante ma non decisivo, perché finora non sono state le sfide di alto livello a fare la classifica, tanto che al termine del girone d’andata noi eravamo in testa pur avendo perso a Brindisi e Barcellona, due scontri diretti appunto. Vogliamo pensare una partita alla volta e, soprattutto, vogliamo sempre vincere, anche solo di mezzo punto se fosse possibile”

Un intero girone dopo la gara di andata, coach Menetti vede due squadre che, pur rimaste intatte nel loro nucleo centrale, sono cambiate molto in altri aspetti come l‘utilizzo della panchina.

“La partita d’andata fu davvero una bella partita, decisa solo negli ultimi possessi. Noi ora siamo più profondi, diamo più spazio ai ragazzi giovani che ci portano tanta energia, loro invece hanno una panchina lunghissima formata da veterani in grado di mettere a frutto la loro esperienza”.

Menetti preferisce come d’abitudine non concentrarsi sulle individualità, dicendo di temere tutti e nessuno tra le fila della Sigma.

Barcellona ha undici giocatori capaci di fare la differenza da soli, quindi concentrarsi su uno o sull’altro sarebbe sbagliato. Il suo roster è formato da esterni di altissimo livello come Hicks, giocatore di serie A, Mike Green, che ha giocato una finale scudetto, o lo stesso Lukauskis. Ha lunghi dinamici e ben assortiti: mentre Mocavero e Martin sanno farsi valere sotto canestro, Dordei e Da Ros possono giocare bene sul perimetro; Bonessio sta dando un buon contributo e in più spesso anche Hicks è utilizzato da 4, insomma hanno davvero tante soluzioni a disposizione”.

Nella «settimana corta» della Trenk dopo la vittoria contro Brescia nulla da segnalare, se non un leggero problema muscolare al polpaccio per Chiacig che “vuole esserci a tutti i costi e giocherebbe anche con una gamba sola”, e l’ottimo esordio dell’ultimo arrivato Antonutti, già applauditissimo dal suo nuovo pubblico per l’energia e la voglia evidente messa in campo fin dal primo secondo, oltre che il per buon apporto fatto di 9 punti e 6 rimbalzi contro la Centrale.

“Michele è entrato in punta di piedi nel gruppo, senza strafare ma con grandi motivazioni. Sta ancora cercando di inserirsi al meglio nei nostri meccanismi e avrà bisogno ancora di un po’ di tempo, ma già contro Brescia ha fatto bene a rimbalzo e soprattutto ci ha dato intensità ed entusiasmo che sono stati importanti per noi”.

Importanti quanto il calore e il supporto dei tifosi biancorossi, veri e propri membri della famiglia per la Trenk, sperando di poter dire anche domani sera: casa dolce casa…