NAPOLI – 15 Dicembre 2012. Giornata uggiosa, come tante di questi tempi. Ma anche no, vista la metafora con la situazione dei cesti all’ombra del Vesuvio. Su Fuorigrotta un cielo di piombo, anzi di cenere. Quella stessa cenere che in questo sabato pre-natalizio, rischia di diventare di lì a poco coltre soffocante e insostenibile per il Nuovo Napoli Basket, tutti i suoi progetti di rinascita, e la rimessa in piedi coraggiosa che vede da quasi due mesi come protagonista Maurizio Balbi.

Ormai si contano le ore, e l’attesa è sempre più nevrotica. O liberatoria. Perchè da lunedì sarà tutto più chiaro, nel bene o nel male di questa vicenda ambigua e dolorosa, soprattutto se l’udienza al TNAS del CONI, fissata per le 14.30 dopo un primo scheduling alle 16.30, dovesse essere quella risolutiva.

Uno sbocco, questo, che del resto città e lega pretendono, in sostanza. Esigono anzi, dopo un’altra settimana stremante, noiosa per tutti, e con tutto l’antiappeal che può avere il concetto di attesa nel nostro immaginario sul tema. Una settimana, quella di questo spartito incomprensibile, marchiata anche le parole di fuoco del “patron” uscente Antonio Minopoli sulle colonne de il “Roma”. Parole che hanno pesato e fatto discutere, tra nuovi e vecchi attori di questa piéce melodrammatica. Perché senza peli sulla lingua, e ostile ad un sipario che chiudesse la sua presenza nel basket in punta di piedi, l’ormai ex AD del Napoli Basketball ed ex proprietario di fatto del NNB si è tolto qualche sassolino. E tra vecchio e nuovo, nessuno è stato risparmiato, da ex protagonisti che hanno deluso le attese, all’indifferenza più o meno casuale della città negli ultimi mesi, del pubblico e dell’imprenditoria. Uno sfogo legittimo? Può essere ma anche no. Perchè sapendo che non c’è mai tutto giusto o tutto sbagliato, tutto vero o tutto falso nella vita, va detto anche che tutto questo equivoco sarebbe stato evitabile mettendo sul tavolo le carte della partita, e tutti i problemi lungo la strada, economici in primis. Non sempre si può avere paura del dibattito, e non sempre si può tentare un’impresa tanto per tastare, sondare, verificare se qualcuno ci sarà, di lì a qualche settimana. Specie in uno sport che di economico sa sempre poco come il basket.

Sarebbe insomma servito qualcosa di diverso dall’illusione, la falsa promessa, un’idea di rilancio abbozzata così, come semplice stimolo per altri uomini di buona volontà, fatto naufragare in appelli da zona Cesarini. Servivano magari condizioni più precise, trasparenti , solide: condizioni che, tornando al presente, Balbi con la sua cordata pare poter e voler offrire.

Le sue parole ai media locali anzi insistono su questo aspetto: nessun uomo solo a dettare legge, accortezza con cui i legali si stanno muovendo, e contenuto ottimismo che pare serpeggiare nell’entourage societario, così come nelle scelte che Legadue Basket deve ancora varare su calendario o formula. Tutti insomma sono fiduciosi in uno sblocco imminente della situazione, e qualche segnale, vedi anche l’acquisto di Reggie Hamilton da una concorrente come Ferentino, offre una sponda a chi spera che Napoli in 48 ore sarà di nuovo tra le cadette.

Nel frattempo, sullo sfondo delle decisioni che contano, va segnalato il dinamismo di alcuni tifosi riunitisi di recente nell’Associazione “Il Basket Napoli ai Tifosi”. Un altro luogo di aggregazione per appassionati storici ma scontenti, alternativo ma non esclusivo rispetto al già esistente Club dei Tifosi, e che da un paio di settimane è salito alla ribalta dei social e della rete. Stamane, presso l’ormai noto ritrovo dei cestisti “Villa Pizza”, a due passi dal Palazzetto, il Comitato Promotore al completo ha presentato il suo progetto, che però andrà valutato con molti dettagli in più, ma soprattutto analizzato anche alla luce degli esiti del ricorso NNB.

Una variabile del resto che nessuno prende sotto gamba, e che anzi detterà fortemente il corso delle attività. L’obiettivo del Comitato, da inquadrare entro aprile-maggio prossimi, sarebbe quello di coordinare la raccolta di quote singole da 300 euro per raggiungere una cifra minima di 100mila euro: l’idea quella di creare un tesoretto da mettere a disposizione di quel sodalizio e quell’imprenditore che si presenterà rispettando certi requisiti, decisi e votati a maggioranza dall’Assemblea dei soci: possesso di un titolo sportivo innanzitutto. Sulla forma ci sono diverse ipotesi: finanziamento a fondo perduto, con conferimento di capitali, oppure un finanziamento generico, ma anche una sponsorship. Il momento di verifica di questa raccolta molto ambiziosa, per la precisione, cade in una finestra che andrà dal 30 aprile al 15 maggio prossimi, e l’idea degli associati (che vorrebbero ampliarsi in fretta), sarebbe quindi quella di garantire un supporto di base a chi si impegnerà in prima persona per il basket cittadino, offrendogli una sponda per la promozione di iniziative collaterali rispetto alla società, la ricerca di partner per un settore giovanile, organizzare la coreografia e l’intrattenimento delle partite interne, curare l’accoglienza dei tifosi ospiti, così come l’organizzazione trasferte, oppure la creazione di input sul merchandising. Quindi il lato tecnico, amministrativo e contabile, non interesserebbe, anche se la possibilità di controllare i movimenti e l’uso della cifra donata sarebbe ovviamente un altro requisito di fondo per la sinergia.

Si è parlato quindi di un incontro recentissimo con Maurizio Balbi, che al momento in città è l’unico a presentare un progetto futuribile, e che in caso di sì al ricorso godrebbe di una posizione forte, fortissima, e decisiva sull’argomento. Si è parlato anche del suo interesse, ma anche del bisogno di non dividersi, di aspettare prima di tutto i tempi della giustizia, e non produrre contrasti che a lungo andare minerebbero l’unità del tifo, dello zoccolo duro, necessaria come non mai in questo momento dove innanzitutto la sopravvivenza del Nuovo Napoli Basket.

La speranza, quindi, è quella di non vedere a lungo andare delle divisioni, o delle diversità di vedute che, NNB o meno in vita, portino poi a spaccature francamente inutili, dopo anni in cui Napoli non ha avuto squadre, e ha vissuto nell’oblio della vergogna.

Tutte parole che anche gli stessi pilastri dell’Associazione hanno condiviso, e che speriamo nei fatti si traducano in un ritorno alla vita di questa fenice, ridotta in cenere dalla giustizia, e che con Balbi e la sua cordata vuole provare a rinascere.