Schiacciata di un Ghiacci in gran forma

La Società Scafati Basket, nel prendere atto dell’inappellabile decisione della Commissione Giudicante, con la quale è stato rispettato il ricorso avverso la squalifica dell’atleta Andrea Ghiacci, in seguito agli episodi accaduti nel fine gara a Jesi, esprime tutto il proprio rammarico.

Rammarico nei confronti di una decisione da rispettare ma, in attesa di conoscere le motivazioni, lo Scafati Basket non può non evidenziare la palese ingiustizia che con essa si è concretizzata e gli inevitabili riflessi sul regolare svolgimento del campionato giunto oramai in una fase cruciale. Pur comprendendo il vincolo regolamentare che vieta l’uso dei filmati, è impensabile che nei campionati professionistici non sia possibile contrastare in nessun modo le risultanze del referto arbitrale, che relazionano fatti concitati subito dopo lo stress della gara e, quindi, possono facilmente travisare , sia pur in buona fede, la realtà dei fatti stessi.

Risulta, inoltre, ancora più difficile da comprendere il giudicato del Giudice Sportivo Nazionale che dinanzi a fatti descritti in modo lacunoso e parziale, in quanto mancanti del tutto di una circostanza fondamentale, l’atleta Andrea Ghiacci è  stato colpito da una bottiglia al basso ventre, abbia sanzionato l’atleta stesso con due giornate di squalifica e non abbia assunto nessuna decisione per un’ invasione di campo puntualmente riportata nel referto arbitrale. Pertanto alla luce di quanto accaduto, si chiede che l’intero movimento cestistico nazionale invochi fermamente una rapida e sostanziale modifica dei regolamenti, oramai anacronistici, e si comunica che lo Scafati Basket provvederà a trasmettere tutti gli atti alla Procura Federale per quanto di sua competenza.

 

 Lo Scafati Basket risponde alle provocazioni

 

Il  “Clan” dello Scafati Basket, così come definito da qualche giornalista tifoso di Jesi, il quale evidentemente non ha digerito lo “sciroppo” delle ultime rocambolesche sconfitte e  che approfittando di una nobile testata quale Il resto del Carlino, ha perso un’occasione per restare in silenzio dopo i fatti realmente accaduti a Jesi subito dopo la gara, tiene a precisare che dalle immagini televisive si evince chiaramente che nessun comportamento antisportivo è addebitabile ai suoi atleti o a i suoi dirigenti.

Bisogna, altresì, evidenziare che l’autore dell’articolo, che ci piacerebbe conoscere dal vivo per un sano e pronto chiarimento in occasione delle Final Four di Bari, nella ricerca di un sinonimo di staff dirigenziale, usa impropriamente il termine “clan scafatese” e parla di vittoria della civiltà, ergo Jesi cittadina rispettabile del centro nord e Scafati postaccio incivile del sud non ricordando tutte le pregresse disavventure (aggressione alla moglie del Presidente con notevoli danni fisici, comportamenti ostili e violenti dei tifosi) capitate a Jesi negli anni passati, nonostante i buoni rapporti da sempre intercorsi tra le due società.

Infatti, nonostante le sanzioni inflitte dal Giudice Sportivo e confermate dalla Commissione Giudicante sulla base di una scarna e lacunosa ricostruzione dei fatti riportata dagli arbitri, non può non rilevarsi, come inequivocabilmente sancito dalle immagini, che un nostro atleta è stato colpito nel basso ventre, da una violenta bottigliata, lanciata da un solerte spettatore che subito dopo ha brandito una sedia, prelevata dal campo, tentando di lanciarla contro il GM Luigi Guastaferro che si prodigava solo per calmare gli animi e riportare il suo staff negli spogliatoi.

 Il tutto ribadendo che il Dott. Guastaferro è persona degna di “predicare dal pulpito” non avendo mai riportato nella sua lunga carriera, prima di atleta e poi di dirigente nessuna sanzione disciplinare.

In definitiva sembra francamente che il giornalista abbia trasceso il ruolo di cronista nel più difficile e sbagliato ruolo di censore dei costumi…un po’ esagerato!

 

 

Scafati, 18 Febbraio 2012

Ufficio Stampa e Comunicazione Esterna