Giacomo Eliantonio con la casacca di Sant'Antimo

Giacomo Eliantonio con la casacca di Sant’Antimo

Sette anni di carriera in LegaDue tra Jesi, Scafati, Rimini, Sant’Antimo e Barcellona. L’esperienza non manca di certo a Giacomo Eliantonio, nuovo volto della FulgorLibertas targata Massimo Galli.

“Tre sono i motivi che ci hanno spinto a puntare su Eliantonio – afferma il ds Stefano Benzoni – è un’ala italiana, bidimensionale (predilige il tiro dal perimetro ma è capace di farsi valere anche nel pitturato, ndc) e un gran lavoratore con una voglia pazzesca di migliorarsi”.
Certo che, passare da un roster di primissimo livello come quello della Sigma Barcellona, a una Forlì costruita per lottare a denti stretti in zona salvezza non è un passo di poco conto.
“A livello emotivo la scelta è ricaduta su Forlì perchè la considero una piazza tra le più importanti in LegaDue – queste le prime parole dell’umbro – dove molta gente segue il basket e si può lavorare in un ambiente carico e stimolante. A livello tecnico invece mi ha convinto il fatto che qua in Romagna si possa fare esperienza sul campo e si abbiano maggiori responsabilità. Quest’anno sarà l’opposto rispetto alle mie passate stagioni, dove venivo utilizzato a gara in corso dalla panchina, e quando si è aperta l’opportunità per un qualcosa di più stimolante, non ho esitato ad afferrarla”.

 

Il marchio di fabbrica è il tiro dai 6,75 (37.3% dall’arco in sette stagioni nella serie cadetta). Nella stagione alle porte è presumibile che il suo contributo nel pitturato debba essere molto più sostanzioso: “Migliorare sottocanestro per essere più continuo è sicuramente un obbiettivo – continua l’ala – anche se non sono un giocatore capace di prendere posizione fisicamente, preferendo da sempre il gioco in velocità. Se mi verrà chiesto da coach Galli, col quale mi ero già trovato bene nell’esperienza a Sant’Antimo, dovrò adattarmi perchè è così che si fa nel basket moderno”.

La nuova LegaDue Gold sta vedendo la nascita di squadroni importanti: Napoli, Capo d’Orlando, Torino, la solita Barcellona. Quale sarà la chiave per affrontare al meglio il campionato? “Essere positivi e disponibili col gruppo e restare sempre uniti. Sembra una cosa scontata ma spesso non lo è ed assicuro che in carriera ho visto molte squadre tecnicamente non eccellenti fare grandi cose grazie alla forza trainante dello spogliatoio. Dovremo lavorare al meglio su quelle tante piccole cose che ci permetteranno di compensare il talento con i roster più dotati del nostro – conclude –  e penso che a parte 4-5 squadre di un’altra categoria, con questa mentalità ce la potremo giocare con chiunque”.