Anche quest’anno ha colpito: inesorabile, puntuale, immancabile. Stiamo parlando del “male oscuro” che ha contagiato la Scaligera Basket da quando è tornata in Legadue (oggi Lega Gold), ossia da quattro campionati a questa parte. Passano gli anni, cambiano gli allenatori, i direttori sportivi, i giocatori, gli americani, i passaportati, ma la sostanza non muta: la società oltre a non riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati, ingaggia giocatori “di nome” o reduci da stagioni importanti che, una volta arrivati a Verona, si rivelano dei “fantasmi”. Ci riferiamo, negli anni scorsi, ai vari Vukcevic, McGrath, Ghersetti, Chessa, McConnell, Lauwers, ecc. ecc. e quest’anno a Carraretto e, nelle ultime 4 partite, pure a Callahan, Smith e Taylor. Ovvio che quanto detto in riferimento alla stagione corrente è suscettibile di variazione (speriamo…) e quindi non si tratta di un giudizio definitivo, ma la realtà è questa, oggi.

Quattro sconfitte consecutive, dopo un avvio scoppiettante e confortante, trovano difficile spiegazione. La situazione è talmente ingarbugliata che è molto complicato scovare dove sta il problema e impossibile trovare un solo colpevole. Cambiare allenatore, ad esempio, servirebbe a poco. Gli americani non si possono sostituire, gli italiani sì… ma cosa facciamo? Li mandiamo via tutti? Oppure uno solo che pagherebbe per tutti, come successe il primo anno con Rombaldoni o la scorsa stagione con Ghersetti? Tanti problemi che assillano le menti dei dirigenti scaligeri: questa scimmia sulla spalla non vuole scendere, c’è poco da fare… neanche dopo un’estate in cui si era fatto tutto per bene e con zero infortuni.

«Nessun male oscuro – taglia corto il responsabile dell’area tecnica della Tezenis Giorgio Pedrollo – siamo fermamente convinti della bontà del programma avviato quest’estate. E’ ovvio che siamo molto delusi per queste quattro sconfitte e la squadra ha ricevuto una doverosa “lavata di capo” da parte della società. Dico pure che se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo perché la sconfitta di domenica a Capo d’Orlando è arrivata all’ultimo secondo con un tiro impossibile e fortunoso. Per quanto riguarda i giocatori infine, sostengo che Carraretto si è calato nella realtà di Lega Gold con molta umiltà e ha bisogno di alcuni mesi per carburare e rendere al meglio perché fisicamente è integro; Callahan è forse troppo emotivo e ha vissuto male le prime due sconfitte a Trieste e con Torino; Smith non è vero che non difende, domenica ha segnato poco ma fino a una settimana fa era il capocannoniere del campionato; Taylor è un buon giocatore che sa far canestro, magari non sarà un tiratore da fuori, ma lo ritengo una pedina fondamentale nel nostro scacchiere».

Andrea Etrari

Giorgio Pedrollo (fonte Scaligera Basket

Giorgio Pedrollo (fonte Scaligera Basket)