Giulio Griccioli

La Givova Scafati (domenica riposa), in questi giorni,  sta impegnandosi in un lavoro atletico, tecnico e tattico massacrante per ritrovare la forma, la concentrazione e quella cattiveria agonistica che le è mancata nelle trasferte di Verona e soprattutto di Bologna.

Ad inizio campionato la Givova ci aveva abituato a dei momenti di rilassamento che le avevano puntualmente fatto perdere alcune gare esterne ma, a onor del vero, sempre a fil di sirena e col minimo scarto.

Man mano che si andava avanti quei momenti di rilassamento sono diventati sempre più brevi e la squadra ha incominciato a macinare vittorie su vittorie.

Scafati dopo la partita casalinga vinta con Reggio Emilia nella settima di ritorno, sembrava essere lanciata verso la vittoria del campionato dall’alto del primo posto solitario in classifica.

Scafati,  Pistoia e Brindisi contrariamente a Reggio Emilia dovevano però osservare il turno di riposo.

Nonostante questo Scafati rimaneva la super favorita proprio per la sua situazione di  vantaggio negli scontri diretti con i reggiani e perché sia Pistoia che Brindisi dovevano giocare nella fossa dei leoni scafatesi e, in casa, si sa, i campani sono ancora imbattuti.

Tutto faceva presagire un fine campionato in discesa ma, ecco il primo colpo di scena: i campani con un secondo quarto “imbarazzante” ( 27 a 10) perdono a Verona.

Tutto ritorna in discussione, Scafati viene raggiunta in classifica da Pistoia e Reggio Emilia.

Si torna nel fortino dei campani e la Givova, se pur di misura mette sotto l’ Ostuni dell’ex Marcelletti.

James totem Thomas

La squadra è contratta e si salva solo per il rotto della cuffia, con un grande Thomas rimasto da solo a tirare la carretta.

Pistoia batte Reggio Emilia nello scontro diretto e rimane in testa insieme a Scafati seppur dall’alto del +11 ( 108 a 97) messo in cascina nella gara d’andata.

Le speranze  della Givova non sono ancora compromesse.

Il problema, è che però, si sono intraviste, le prime avvisaglie di quanto sarebbe successo nelle due gare successive.

Il 25 marzo la Givova va a Frosinone dove l’aspetta la Prima Veroli di Nando Gentile.

Gli uomini di Griccioli vengono messi sotto già nel primo periodo dove segnano solo 10 miseri punti e alla sirena di metà gara vanno negli spogliatoi con ben 20 cocuzze sul groppone.

Nella bufera frusinate si salvano i soli Casini e “san”Thomas.

La classifica dice prime a pari punti Reggio Emilia ( con una gara in meno), Pistoia e Scafati.

La situazione è compromessa ma nulla è ancora perduto.

Il dramma si consuma al pala Dozza di Bologna dove la Givova viene sconfitta da un’appena sufficiente Conad.

Nel marasma generale si salvano solo Radulovic che attinge a tutta la sua esperienza e il solito “san”Thomas.

Scafati viene scavalcata in classifica da Reggio Emilia e viene appaiata al secondo posto da Pistoia e Brindisi.

Tutto si è complicato maledettamente.

Sorge quindi spontaneo il grido: Givova quo vadis?

Cosa ha fatto inceppare quei meccanismi che le avevano permesso di infilare 7 vittorie consecutive nel girone di ritorno?

Il campo dei partecipanti non è certo formato da “superman”: Verona, Veroli e soprattutto Bologna erano avversari abbordabilissimi.

Cosa è successo?

Forse un calo di tensione dovuto all’appagamento per il raggiungimento della vetta della classifica in solitaria?

P40 Marigney

Sicuramente c’è stato un vistoso calo di rendimento di Paul Marigney: P40 ha giocato al di sotto delle sue possibilità !

Si dirà che è merito dei suoi avversari ma, bisogna ricordare che, gli avversari c’erano anche nelle prime 21 gare dove l’estroso Paul aveva fatto il bello ed il cattivo tempo occupando stabilmente la vetta della classifica marcatori.

Nelle ultime gare ( con 16,2 punti a gara), spesso e volentieri si è intestardito nel voler sfidare l’avversario a tutti i costi prendendo tiri che in passato mai avrebbe pensato di fare.

Anche Ghiacci ( 5,6 punti di media nelle ultime 3 gare) sembra vivere un periodo di stasi, neanche il lontano parente dell’esuberante atleta visto nella fase centrale del campionato.

Dalla panca Gueyè sembra essersi squagliato al primo timido sole della Campania con 1,5 punti di media nei 6,5 minuti giocati nelle ultime 4 gare con statistiche in vertiginosa picchiata.

Griccioli dovrà fare gli straordinari per rimettere in carreggiata questa Givova e soprattutto dovrà imparare in fretta anche a fare anche lo “strizzacervelli” perché, obiettivamente, in questa squadra c’è qualcosa che non va .

Nel test-match di giovedì contro la BPMed Napoli,  Radulovic si è confermato quel solito grande professionista e si sono visti progressi incoraggianti da parte di Levin  e  Ghiacci mentre P40  non è apparso quel satanasso che i tifosi giallo-blè erano abituati a vedere, quello che metteva in scena tutte le possibili varianti di un buon gioco d’attacco.

Per dovere di cronaca diciamo che come da pronostico si è imposta la Givova Scafati per 109 a 91 negli insoliti 5 tempi di 10 minuti giocati.

A fine gara Giulio Griccioli ha così commentato :”E’ stato un buon test per noi, dopo una settimana dove abbiamo fatto dei grossi carichi di lavoro anche atletico. La squadra si è mossa bene, con una buona brillantezza. L’amichevole ha raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati: riprendere un pò il ritmo-partita e valutare il nostro stato di forma attuale”

E’ palese che per conquistare il primo posto oggi ci vuole un miracolo ma con un roster come quello di Scafati, se la condizione fisica ritorna quella ottimale e la concentrazione assisterà i più irrequieti, nessun traguardo sarà impossibile da conquistare.

Nicola Radulovic

Se poi il “paradiso” della A1, Scafati se lo dovrà giocare nella lotteria dei play-off , il giudizio non cambia: l’unica incognita sarà rappresentata dalla “tenuta” di Radulovic.

Ma, si sa, Radu è un atleta coi controfiocchi, uno d’altri tempi e Griccioli, sicuramente  sta già studiando le mosse giuste per concedergli il meritato riposo senza che la squadra ne soffra .

A Scafati tutti sperano che questo periodo “balordo” sia finito e che la fuoriserie di Griccioli si rimetta di nuovo in carreggiata.

Carmine & Domenico Sorrentino