NAPOLI – Ieri pomeriggio, per i tanti appassionati partenopei dalla fibra forte, la tempra robusta, quelli dello zoccolo duro, è stato il momento della gioia, del sospiro di sollievo, o della speranza ritrovata. A seconda dei casi, delle esperienze e dei punti di vista. Il ritorno ufficiale in una categoria adeguata a chi deve ripartire (la nascitura Legadue Gold), pur ereditando l’immagine di una Napoli che in sostanza non riesce a fare pallacanestro da cinque anni a questa parte, pare un’ottima premessa per chi come Maurizio Balbi, Dario Boldoni e il loro staff hanno deciso di costruire qualcosa. Innanzitutto cominciando ad agire sempre in tempo, o forse anche in anticipo, rispetto ad una tabella di marcia che prevedeva sei mesi di tempo per testare le loro vere intenzioni, e che in sei mesi – almeno fino ad ora – si è chiusa con tutti i crismi del caso. Insomma le condizioni per rifare Napoli – e i napoletani – dal punto di vista cestistico, sembrano esserci.

Con oggi invece si esce allo scoperto. E il Napoli Basket 2013, che fino ad oggi pomeriggio, e salvo i due protagonisti che abbiamo citato, accanto a figure come il GM Antonio Mirenghi o il coach in pectore Demis Cavina, non ha mai chiarito in pieno le sue forze in campo, inizia a svelare la sua pelle. Certo, con la prudenza di chi è nato da poche ore, e non vuole diffondere illusioni, false speranze, ma quei fatti che fino ad oggi hanno segnato quest’avventura. Ma dubbi non ci sono sulla chiarezza dei principi. E per oggi era necessario. Importante poi farlo qui, in un ambiente istituzionale come quello della Sala Giunta del Comune, e importante per cominciare a smuovere, anche se per gradi, lentamente, quella massa di diffidenti e indifferenti che sono il frutto inevitabile e sacrosanto di cinque anni di amarezze; un blocco enorme di sostenitori che solo risultati, novità interessanti e stabilità alla mano, prometterà di alzare i tacchi e seguire questa nuova realtà al Palazzo di Viale dei Giochi.

Napoli però ha mostrato sempre uno scatto di affetto e di affezione che raramente si vede, rispetto a tante piazze italiane. Napoli è esigente, chiede, pretende, ma non è mai snob. Ed è anche questo uno degli anelli di quella molla che, prime dichiarazioni di oggi in canna, dovrà sparare il proiettile azzurro in un firmamento nazionale dove si possa restare.

Stamattina, tanto per tracciare il contesto, con la Biancoblù ormai alle spalle, sulla stampa di oggi due agli argomenti di richiamo. Innanzitutto sulle cifre dell’operazione: “Stadio” parla di 300-350mila euro di base, Il Roma punta invece su 400mila, ma in ogni caso dalla somma andranno scalate le rescissioni e delle transazioni dei tesserati dell’ultima stagione. Da chi è in scadenza (come David Cournooh che domenica è tornato a Bologna per il trasloco, Pecile e lo stesso Cutolo, operato ieri al polso destro) a chi invece aveva contratto anche per la prossima stagione, come Montano, Patrizio Verri, Djordje Drenovac, Marco Diviach, Giovanni Gasparin e Francesco Infante. Nel panorama locale invece si guarda avanti. Su “Il Mattino” si parlava di un aiuto da parte del Comune stimato in 60mila euro per lavori di manutenzione massiccia del PalaBarbuto, e si annunciano anche quelli che potrebbero essere i primi nomi dell’era Cavina: leggende indimenticate come Mason Rocca, il Sindaco oggi in uscita dalla Virtus, ma anche ritorni a corto raggio, come quelli di Marco Ceron da Castelletto o il “Pistolero” Juan Marcos Casini da Ferentino.

Questo però è soltanto bailam, valzer di indiscrezioni che ci stanno per l’euforia del momento, ma tutte da verificare nei prossimi giorni di trade-torcida. Anzi, a partire da oggi, un minuto dopo l’appuntamento con protagonista il ticket che da oggi vorrebbe essere chiamato B&B “dei poveri” sulla falsa riga di quello che da queste parti sta spopolando nel calcio (Benitez e Bigon), affinaicato dall’ Assessore allo Sport, Pina Tommasielli, del consigliere federale Gianni Del Franco e del presidente del Comitato regionale Manfredo Fucile, con l’immancabile presidenza del totem di ogni epoca Amedeo Salerno, e la puntata inattesa del Sindaco De Magistris.

“Questa è la volta buona”, esclama l’assessore entrando in sala piuttosto gremita. E soprattutto di giovani: la base di quella realtà “tutta azzurra”, dove ci sia una rete della “napoletanità”, e in cui il radicamento nel territorio e l’apertura ai giovani e alle scuole siano delle priorità. Del resto, e proprio su questo punto, non più tardi di un mese fa, la futura società ha già investito, e in proiezione, con importanti primi passi. A cominciare dall’accordo di partenariato stretto il 5 aprile con le società e le associazioni di pallacanestro napoletane Emjoy Napoli Basket, Ristori, A.S.D. Kouros Napoli, Afro Napoli United (attiva nel calcio ma pronta a sbarcare sui lidi della palla a spicchi) e la nota realtà de Il Calderone, da anni attivissima a Soccavo, nei locali del Centro Polifunzionale. Altro step da segnalare il 30 di aprile, con la collaborazione che legherà la nuova realtà alla A.S.D. Collana Basket Napoli del Presidente Roberto Errichiello, e si spera che i tasselli da aggiungere al mosaico siano tanti, nel corso delle prossime settimane.

Ma chiudendo ogni parentesi e passando ai fatti di questo pomeriggio, andiamo oltre i saluti e ringraziamenti di rito, e via con la “ronde” di intenti, ma anche qualcosa di più.

FOTO: PIERFRANCESCO ACCARDO (C) BASKETINSIDE 2013DOTT. MAURIZIO BALBI: “Sono orgoglioso perchè siamo finalmente passati dal progetto al fatto concreto. Voglio però fare alcune precisazioni, perchè nulla sarebbe stato possibile senza ciò che è successo a Bologna. Non avevo mai visto un gruppo di tifosi come quello della Fossa dei Leoni, la sua forza d’urto: per due anni, difendendo le loro ragioni, sono stati ostinatamente contro il progetto BBB, partecipando in senso indiretto alle sue partite presidiando il palazzetto, portando avanti le loro idee. Non mancava la copertura finanziaria, e a questo proposito ringrazio Giulio Romagnoli ,persona di correttezza e trasparenza uniche. Ma se non c’è la città che crede, tutto naufraga. Per questo serve l’apertura alla città, alle istituzioni: serve rappresentatività, è quello il passaggio fondamentale. La strada che abbiamo scelto era l’unica da seguire, nel mare di difficoltà economiche, tecniche, giuridiche, di carattere impiantistico che non riguardano soltanto Napoli. Oggi l’investimento che abbiamo investimento concreto, senza regali da parte di nessuno, e la denominazione e i colori non avranno alcun nesso con il pregresso. Quanto alla denominazione, dovrà cambierà ufficialmente tra qualche giorno, convocato il CdA con la rinuncia alle cariche dei vecchi consiglieri. Desidero poi sottolineare che in fondo a questa sala ci sono dei ragazzi: sono loro la nostra base, ed è la prima volta che a Napoli si parte da una vera base, a cui metteremo a disposizione le nostre risorse. Intanto, vi dico: dal 29 settembre cerchiamo di non prendere impegni, io farò di tutto per esserci, magari evitando di rompere con la mia famiglia. Chiunque può dare una mano – anche se non si può pretendere il plebiscito – noi ci saremo”.

ING. DARIO BOLDONI: “Nella mia lunga esperienza calcistica, di quasi 20 anni, una sala così piena non l’ho mai vista. E con tanti giovani non posso non commuovermi. Devo dire che il mio intervento è stato dettato anche dal clima che si è formato attorno al progetto, dopo lo smacco subito a dicembre. Con Maurizio, per quanto lo conosca soltanto da pochi mesi, c’è stato da subito un grandissimo affiatamento. Non ho poi nulla da chiedere alla politica, ma ho sempre apprezzato l’impegno e la simpatia dell’Assessore Tomasielli. In generale mi si può dire tutto, meno che io abbia grande intuito nella mia professione, e sono sicuro che si tratta di un momento di svolta dello sport napoletano. Ci sono imprenditori come Maurizio Marinella nella pallanuoto, ci sono le energie perchè lo sport possa rinascere, essere uno dei motori di rinascita. Nell’agenda della politica, inoltre, c’è la nuova legge sull’impiantistica sportiva, per gli stadi r per i palazzetti. La pallacanestro nel suo piccolo deve allora candidarsi come momento di aggregazione in città, essere l’innesco di una polisportiva degli altri sport. Sempre con la massima deferenza verso il calcio, ma se Benitez e Bigon oggi sono al centro del Calcio Napoli, noi siamo la B&B dei poveri. Ma anche se da B&B dei poveri, qualcosa riusciremo a fare. Dobbiamo lavorare alti, e io voglio che tra un anno i media o i quotidiani intitolino “il miracolo basket nasce da Napoli”, altrimenti io ho fallito. Ma difficilmente falliremo, e lo otteniamo sicuramente. Restiamo uniti, e faremo grandi cose”.

AMEDEO SALERNO, PRESIDENTE C.O.N.I. PROVINCIALE NAPOLI: “Non potevo non esserci, in questo incontro che mi riporta indietro nel tempo,con un grande palazzo e grandi risultati. Spero che si ritorni a quelle stagioni, e mi pare che la direzione sia quella giusta.Ci si sta dando davvero una mossa, e apprezzo, ammiro chi investe con coraggio, in un contesto difficile e costoso come quello del basket. Dobbiamo essergli vicini. Non so cosa potrei fare personalmente, ma dobbiamo evitare il passato recente. L’appello è per tutti, istituzioni e non, tifosi e amici”.

GIANNI DEL FRANCO: CONSIGLIERE F.I.P.: “Oggi abbiamo diversi esempi in Campania di società che hanno realizzato una rete di consociate, e posso dire che tra mille difficoltà, ha sempre contato la base. Napoli Basket 2013 come nome? Si dovrà lavorare, perchè il Regolamento Operativo (art.136, ndr) non ammette le fusioni di due società esistenti, e in effetti in questa operazione si è trattato di un acquisto di una società già esistente. A breve però potremo lavorare per un nome simile, c’è grande collaborazione”.

MANFREDO FUCILE, PRESIDENTE COMITATO REGIONALE FIP CAMPANIA: “La Campania è ben vista, il Comitato Regionale è ben visto, Gianni del Franco ha lavorato molto bene, e il Presidente Petrucci si è sempre reso disponibile. Conoscendo i bolognesi, che non mollano, sono convinto che si cominci da tutt’altre premesse. Ho sempre ammirato Maurizio Balbi, da quando senza pensarci un istante, a fine ottobre versò i 33 mila euro per cercare di salvare il salvabile. Ora cerchiamo di coinvolgere tutti, ognuno con i propri mezzi e le proprie possibilità. Napoli ha fame di basket, e spero che presto si possa portare la nazionale, in un grande impianto, con i 10mila spettatori di una volta, nel nostro amato PalaArgento”.

AVV. MATTEO GREGIS, LEGALE NB 2013: “Sono sorpreso dalla presenza di oggi. Chiuso il capitolo della vicenda del TNAS ,che per me grida ancora vendetta, non ci siamo persi d’animo e ne abbiamo aperto un altro, con l’amicizia che ormai mi lega a Maurizio”.

ANTONIO MIRENGHI, GM NB 2013: “Ringrazio il Presidente Fucile, e ricordo ancora quando in Piazzale Gabriele D’Annunzio, ormai tanti mesi fa, cercavamo di capire come procedere all’affiliazione. Oggi abbiamo questo progetto che già da novembre ha ricevuto l’appoggio del Comune. Adesso dobbiamo perfezionare il secondo step: far affezionare la città, e la grande Napoli. A novembre avevamo una bottiglia da stappare, sperando che il TNAS potesse darci ragione. Beh, oggi idealmente possiamo aprirla con tutti voi”.

ASSESSORE PINA TOMASIELLI: “Personalmente e come amministrazione abbiamo vissuto momenti difficili in questi due anni: tante mortificazioni, nonostante l’impegno offerto, qualche pugnalata che ci ha feriti. Ma abbiamo l’orgoglio della napoletanità,e che questo venga associato all’imbroglio, non può che infastidirci. Ora però abbiamo una realtà costruita con bontà, secondo le indicazioni giuste, e considerando lo sport agonistico come traino dello sport sociale. Non abbiamo bisogno solo di eccellenze, per quanto queste siano il miglior mezzo per esportare il marchio Napoli, ma serve anche che lo sport smuova la società del suo territorio. Lo sport è il primo antidoto all’emarginazione e all’isolamento. Sono già 500 i ragazzi che fanno parte del consorzio di consociate, e speriamo che il tutto si possa ampliare. Voglio un PalaBarbuto pieno per le nostre domeniche, e ho bisogno di loro, delle società. E chiediamo tutto questo con mani pulite, nonostante il bilancio ci dia poco”.

Naturalmente, chiuso il primo giro, spazio alla stampa, su fronti più o meno aperti, e che guideranno tutta la cronaca cestistica dei prossimi giorni.

FOTO: PIERFRANCESCO ACCARDO (C) BASKETINSIDE 2013

BALBI

TRANSAZIONE DEI CONTRATTI EX GIOCATORI BBB: “Ci sarà un condominio nel controllo per sanare le pendenze, e il collegio sindacale che curerà il tutto esprime vecchia e nuova proprietà, per concordare un percorso univoco sui contratti atleti, fornitori e impiegati”
LE AMBIZIONI: “Francamente vorrei vivere un anno sabbatico, anche se come struttura siamo in vantaggio: qualcuno raccoglie macerie, qualcuno vive nell’incertezza, noi siamo pronti”.
IL NUOVO NOME: ” Siamo affezionati a quella denominazione,la scegliemmo con un sondaggio, anche per testare gli umori di partenza verso la nostra iniziativa. Adesso aspettiamo il passaggio, anche per questo abbiamo rinviato il CdA che ratificherà il cambio, che avverrà d’accordo con la Federazione, e selezionando l’alternativa più vicina possibile a quella scelta qualche mese fa”.

BOLDONI
CREDIBILITA’ : “Si è già investito, con cifre importanti, con un impegno che nelle precedenti esperienze, di base, non c’era mai stato. Questo penso sia un sintomo di credibilità”.
GESTIONE E MANUTENZIONE PALABARBUTO: “Nella legislazione vigente, abbiamo percorso tutta la trafila nei tempi dovuti, usufruendo delle società che militano nelle serie maggiori. Nel momento in cui entreremo nel PalaBarbuto, verificheremo ciò che andrà fatto”.
PALARGENTO: “Anche noi tenteremo di collaborare con una proposta e un gruppo imprenditoriale che ci affiancherà, daremo anche noi il nostro contributo. La nostra priorità oggi è stata il discorso sportivo, il contenuto; adesso, anche attraverso le vicissitudini dello Stadio, in cui mi sto impegnando nell’ambito di un gruppo, potremo portare investitori internazionali. Ricordo anche che ne nostro progetto, la valorizzazione dell’area occidentale è la precondizione per la valorizzazione del San Paolo”.

TOMMASIELLI
GESTIONE PALABARBUTO: “Ci riferiamo ad una struttura che ha acquisito il rango di grande impianto, con una delibera della scorsa amministrazione. La prassi prevede che entro aprile si avanzano le richieste, acquistando un certo numero di ore, e poi si stila un calendario. Questo calendario però tiene conto delle realtà di categoria superiore, e l’accordo che abbiamo raggiunto prevede che il PalaBarbuto, nelle pieghe di un bilancio ristretto, troverà i fondi necessari per l’intervento strutturale, altrimenti la società, con adozione indiretta, e senza nulla a pretendere, darà una mano”.
PALARGENTO: “Noi abbiamo ricevuto una sola proposta, con un meccanismo di project financing, quindi investimento e compensazione,nel rispetto di regole urbanistiche. Ricordo però che è cambiato l’assessore in Giunta comunale, e sarà la prima questione che gli sottoporrò. Se poi in città vi fossero altre proposte, questo è il momento per farsi avanti”.

MIRENGHI
MERCATO E SQUADRA: “Non si tratta di non voler dire, ma di non poter fare. Non ero autorizzato a parlare e contrattare con i procuratori: ieri, fino alle 15.30, per la sottoscrizione dell’atto in Via Toledo, non avevamo facoltà. Neanche con i procuratori di Demis Cavina,che sarà il nostro interlocutore per la gestione tecnica. Inoltre le stagioni dei vari campionati non si sono ancora chiuse, voglio ricordarlo. Rocca e Spinelli? Abbiamo in mente una spina dorsale napoletana, il Sindaco sarebbe una bella suggestione”.