Donell Taylor, migliore in campo all'andata e sicuro protagonista della sfida di Scafati (foto pallacanestroreggiana.it)

Coach Menetti: “Proveremo ad espugnare il PalaMangano, andiamo per vincere”

Il treno ha fischiato, scriverebbe Luigi Pirandello. Non è però il treno della fantasia che permette allo sfortunato e triste Belluca di sognare ad occhi aperti ed uscire dalla monotonia della sua vita che ci interessa oggi, quanto piuttosto il Frecciarossa in acciaio e carrozze che ha condotto la Trenkwalder a Scafati, dove domani sera alle ore 18.15 la Trenk e la Givova, ossia due delle tre squadre prime in classifica, si affronteranno in uno scontro diretto che sarà il main event della 22a giornata.

Insolita trasferta in treno per la Trenk, la cui settimana è filata liscia e senza intoppi tanto che coach Menetti alla vigilia della sfida di vertice esordisce con un “ci siamo preparati bene alla partita, eravamo al completo e abbiamo fatto buonissimi allenamenti” che non si sentiva da un po’ in casa PR e che liquida in poche parole il discorso sui suoi. Il coach biancorosso passa piuttosto a parlare degli avversari, temibili e rispettati quant’altri mai, e a spiegarci i motivi dello strepitoso passo tenuto fin qui dai ragazzi di coach Griccioli.

Scafati trova la sua forza nel collettivo, ha buonissimi giocatori e un ottimo tecnico, scelti da una società esperta che ha fatto la serie A e sa come costruire una buona squadra, visti anche i buoni playoff dello scorso anno e il campionato di vertice di quello attuale. E’ un gruppo forte e ben organizzato, che rispettiamo ma come sempre daremo tutto, vogliamo fare bene e andiamo là per vincere”.

Una vittoria a Scafati non significherebbe soltanto ottenere un grande risultato in uno scontro diretto, potenzialmente decisivo per i piazzamenti finali (all‘andata finì 79-77 per Reggio), ma anche compiere un’impresa mai riuscita in questa stagione, ovvero espugnare il PalaMangano: la Givova è 10-0 in casa e conta 31 vittorie nelle 32 partite tra le mura amiche della gestione Griccioli (fu solo Veroli nella scorsa stagione ad interrompere la striscia vincente). Coach Menetti è convinto che la cabala e i numeri conteranno poco nella gara di domani e non vuole sentir parlare di «sconfitta accettabile» nel caso la Reggiana tornasse a mani vuote.

“Ci estraniamo volentieri da calcoli e tabelle-promozione, ma non mi piace per niente pensare «se perdiamo va bene lo stesso» perché Scafati è una grande squadra e per di più imbattuta in casa. Anzi, sarà una sfida ancora maggiore per noi interrompere la loro imbattibilità, dover fare un’impresa che non riesce a nessuno da molto tempo sarà un ulteriore stimolo a fare una grande partita”.

Una partita, quella fra Givova e Trenk, in cui si sfidano due compagini portate naturalmente al gioco di squadra e costruite dai rispettivi allenatori per indirizzare le loro straordinarie individualità a dare ciò che in ogni momento è più utile per il gruppo.

Scafati non è una squadra da «one-man show» e tanto meno lo siamo noi, sarà una partita fra «due squadre contro» e vincerà chi sarà capace di sfruttare i propri punti di forza, mascherando i propri limiti. Certamente l’intensità la farà da padrone come in ogni match a questo punto del campionato e da qui alla fine”.

Givova e Trenk sono sicuramente due squadre vere, ma sono anche composte, giusto non dimenticarlo, da singoli di grande valore che coach Menetti non vuole perdere di vista, pur non concentrando la propria attenzione su nessuno in particolare, come sua abitudine.

“Hanno giocatori di altissimo livello, non c’è dubbio. Naturalmente tra gli esterni spicca Marigney, giocatore di talento che conosciamo benissimo vista la sua doppia esperienza a Reggio e che è maturato molto nelle ultime stagioni, ma anche Levin, play esperto e con grande leadership nei momenti chiave delle partite, e Sorrentino, ragazzo dal grande cuore e capace di cambiare la gara con la sua energia. Poi c’è la combinazione Gueye-Casini, letale con il suo tiro da tre e la sua grande fisicità e assoluta protagonista nella vittoria di Imola (17 punti e 5/9 da tre per il ragazzo italiano di origini senegalesi e l’oriundo italo-argentino, NdR). Tra i lunghi, invece, Thomas e Radulovic si integrano e si completano perfettamente, formando una coppia da serie A, mentre dalla panchina Rosignoli e Guadagnola garantiscono intensità e danno sempre il loro contributo. Insomma, tutti possono essere pericolosi e mettere a fuoco solo i campioni più celebrati sarebbe molto rischioso”.

All’appello manca il nome di Andrea Ghiacci, uno a cui sfidare Reggio Emilia fa sempre un effetto particolare essendoci nato nel capoluogo emiliano. Secondo Menetti, Ghiacci “stava confermando l’ottima annata passata a Barcellona, facendo una grande stagione a Scafati”, ma domani non potrà essere della partita, vista la conferma della squalifica per gli episodi post-gara a Jesi, da parte della Commissione Giudicante, che ha rigettato il ricorso della società campana secondo cui però “risulta difficile da comprendere perché il Giudice Sportivo Nazionale, dinanzi a fatti descritti in modo lacunoso e parziale […] abbia sanzionato l’atleta stesso con due giornate di squalifica e non abbia assunto nessuna decisione per un’ invasione di campo puntualmente riportata nel referto arbitrale”.

Questioni regolamentari e confronti dottrinali che non interessano alla Trenk, giunta a Scafati ad Alta Velocità e pronta a tornare a casa spedita come un treno, magari con due punti in più nella valigia…