Michael UMEH - Foto Alessio Musolino

Michael UMEH – Foto Alessio Musolino

Fileni BPA Jesi: Colonnelli, Maggioli 18, Battisti n.e., Hoover 18, Valentini n.e., Bargnesi n.e., Gaspardo 1, Zanelli 5, Griffin 19, Sanders 4, Santiangeli 12, Dolic n.e.. All.: Pecchia.
Bitumcalor Trento: Umeh 34, Pascolo 10, Forray 6, Dordei 11, Basile, Bossi n.e., Garri 3, Zaharie n.e., Elder 11, Conte 2, Spanghero 1. All.: Buscaglia.

Arbitri: Rossi, Paglialunga, Pecorella. Parziali: 21-17; 38-29; 59-60
Spettatori 1350

Jesi – Ultima chiamata, andata a vuoto, per la Fileni BPA contro la Bitumcalor Trento; a supporto della matematica che ancora non condanna la formazione di Pecchia, si sa che l’unico risultato utile è la vittoria. Classifica e calendario alla mano, infatti, resterebbero poche carte da giocare, tra le varie ipotesi, la più suggestiva è quella che riguarda un arrivo a tre con Scafati e Trento, che darebbe il pass per i play-off alla Fileni. Ma al di là di tutto l’unica certezza è che contro Trento serve la vittoria, in caso contrario stagione finita. Alla fine vince Trento che prosegue il duello con Scafati per conquistare l’ottava poltrona, ultimo posto utile per i play-off.
Coach Pecchia inizia il match con Maggioli, Hoover, Griffin, Sanders, Santiangeli; Buscaglia inizia con Umeh, Forray, Dordei, Garri, Elder.
Jesi parte con il piglio giusto, mettendo da subito la giusta intensità; Maggioli vince i duelli con Garri, Santiangeli, preferito a Valentini, ripaga la fiducia attaccando bene il canestro avversario, subendo 4 falli nel primo quarto. E’ Griffin la nota dolente: nel primo parziale ne combina davvero poche.
Dall’altra parte sono Umeh e l’ex Elder a mettere in apprensione Jesi, anche se è Dordei, tra rimbalzi, palle recuperate, assist e tiri liberi, il più utile alla causa di Trento. La Fileni BPA tocca il +5 a 3’01” grazie a una tripla di Zanelli, al primo riposo il vantaggio è comunque minimo, conduce Jesi per 21-17.
L’inizio di secondo periodo è una sofferenza per la squadra di Pecchia, che in attacco sbaglia tutto il possibile, subendo subito un parziale di 0-8 che porta in vantaggio la Bitumcalor, 25-21 a 6’12” dopo due liberi di Elder. La seconda parte del parziale è tutta di marca jesina, la squadra di Pecchia infila un 11-1 con il quale si porta a condurre, al riposo, 38-29; Griffin comincia ad entrare in partita, Maggioli colpisce il canestro avversario con regolarità, tanto che Pecchia lo mantiene in campo, nonostante abbia commesso il suo terzo fallo.
Nel terzo quarto la Fileni BPA ha il match in mano, ma dilapida un +14 costruito su una tripla di Hoover ed un canestro di Griffin. Da quel momento in poi la squadra di casa non riesce più a difendere e Umeh, nel solo terzo parziale, mette a segno qualcosa come 23 punti; pensare che fino a quel momento, nei due quarti iniziali, ne aveva messi appena 7. Hai voglia poi tenere in panchina Sanders, che non riesce a tenerlo, ma Valentini non riuscirà a fare meglio, hai voglia chiamare time-out, così si perdono le partite. A complicare la vita alla Fileni BPA anche la difesa a zona di Trento, che si stringe attorno a Maggioli.

Maggioli contro Slay - Foto Gino Candolfi

Maggioli – Foto Gino Candolfi

Come detto Jesi dilapida il suo +14, subendo perfino il sorpasso della Bitumacalor, poi l’inossidabile Hoover limita i danni, con 5 punti in chiusura di quarto. All’ultimo mini-riposo Trento conduce di 1, 60-59.
Nell’ultimo quarto Jesi getta in campo le ultime residue energie, è stanca, manca di lucidità, e con Sanders ancora in panchina, per di più contro la reiterata difesa a zona dei trentini, le manca un po’ di organizzazione. In compenso si riesce a difendere meglio su Umeh, che non va oltre i 4 punti di bottino personale. Sul +6 a 2’08” sembra che la Fileni BPA ce la possa fare, invece la squadra di casa manda in lunetta prima Umeh, poi Elder, per due falli spesi male, nel momento sbagliato. Addirittura Dordei, prima di commettere il suo quinto fallo, sigla il sorpasso a 55” dalla sirena, 75-76. Ma è un quinto fallo che, paradossalmente alla Fileni cosa il match, e vi spieghiamo il perché: mancano 27”, Jesi conduce di 1, 77-76 per due liberi di Hoover, e quando Dordei commette fallo su Griffin, fallo tra l’altro discutibile, Maggioli ha già conquistato il rimbalzo. Risultato, 0/2 di Griffin in lunetta (1/5 in totale per lui, ma la squadra non va meglio, 11/20) e ultimo attacco per Trento, a 27” dalla sirena. Trento crea isolamento per Umeh, ma l’ultima palla arriva a Forray che, cuore di capitano, mette i due liberi, dopo un fallo di Hoover, anche questo speso male. E’ il nuovo e definitivo sorpasso, 77-78.
Nel time-out Pecchia cerca di organizzare l’ultimo attacco, palla a Hoover che arriva al tiro sbilanciato, sul suo errore conquista il rimbalzo in attacco, la sua conclusione a 1” lo beffa girando sull’anello, prima di finire fuori. Nulla da dire, un po’ di buona sorte, ma Trento merita di andare avanti, per la sua bella stagione. Rappresenta il nuovo che avanza, la città si è subito dimostrata appassionata per il basket al suo primo anno di Legadue e nella bacheca ha già una Coppa Italia; Jesi pensa già al domani e a come strutturarsi per la Legadue che verrà provando a salvare il grande basket: e se qualcuno prova solo per un attimo a guardare indietro, c’è quel passato molto vicino, quando era normale avere 3000 spettatori a partita; oggi se ne contavano a malapena 1000 . Anche questa è una sfida che riguarda il futuro.