Recanati – Continua la serie di vittorie della Centrale del Latte Brescia, sempre solitaria in vetta alla classifica; quello del pala Cingolani era un test che coach Diana temeva particolarmente e in effetti per i suoi sono stati quaranta minuti pieni di insidie, ma se ne aveva bisogno, il tecnico ospite se ne ritorna a casa con la certezza che la sua squadra, al momento attuale, è davvero la più forte del girone.

Recanati ha messo alla prova la capolista, l’ha tenuta sotto pressione per l’intero match, ha costretto un paio dei suoi elementi migliori a sacrificare la propria partita, concentrando le proprie energie quasi esclusivamente in difesa, ha colpito dal perimetro con un immenso Lawson, a pieno diritto l’Mvp della partita. Insomma, la Leonessa, nonostante il divario in classifica, ha sofferto e si è dovuta trasformare in più di una circostanza in squadra operaia per uscire dal campo con i due punti in tasca.

Già la classifica, la vera croce di Recanati: appena otto punti, ma sono otto punti bugiardi, che non spiegano il valore della squadra di Zanchi, ancora relegata a pochi passi dalla coda. Ma anche per Recanati vale il discorso fatto per Brescia: non servivano conferme, il campo ha dimostrato, ancora una volta, il valore della formazione di casa, ora sarà fondamentale che i giocatori facciano tesoro di quello che, classifica a parte, stanno esprimendo e mantengano la consapevolezza della loro forza.

Il futuro sarà sicuramente più roseo e ricco di successi, le conferme sono già arrivate e, provare per credere, presto Recanati potrà guardare avanti, senza pensare a quello che succede alle sue spalle. La qualità del suo organico, la qualità del suo gioco parlano chiaro.

La partita è vissuta quasi sempre sul piano dell’equilibrio, meglio Recanti nei primi due quarti, semmai il rammarico, per la squadra di casa, è non essere riuscita a incrementare il proprio vantaggio nel suo momento migliore, quando, a inizio secondo quarto ha commesso qualche errore, per qualche giocata un po’ fuori dagli schemi: in quel momento poteva forse scavare un solco importante. Così non è stato.

Partita decisa dai particolari, proviamo a pensare a un Bushati a secco per tutta la partita, sacrificato in difesa su Sollazzo, che estrae dal cilindro una tripla, proprio nelle fasi decisive e le due schiacciate-fotocopia di Cittadini nell’ultimo giro di lancette – perfetta l’intesa con Fernandez.

Certo, la brutta prestazione di Holmes è stata un pugno in un occhio, ma il giocatore usciva da un infortunio, si era allenato poco e male e ancora deve ritrovare i ritmi giusti per partite infuocate come quella del pala Cingolani. Bene ha fatto Diana a utilizzarlo con il contagocce, in attesa di riaverlo al top.

Sull’altra parte della barricata un Recanati che ha dato grande dimostrazione di compattezza, sotto gli occhi ammirati dei propri tifosi, trascinata alla grande da capitan Pierini, la vera anima della squadra, della quale rappresenta, per continuità gli anni migliori, il primo a lanciare l’assalto al munito fortino bresciano.

Suoi i primi canestri, poi tutti gli altri lo hanno seguito: peccato, poteva andare meglio, ma se è vero, come si dice, che al peggio non c’è mai fine, nel caso di Recanati è proprio il caso di dire, che al meglio non c’è limite.

E così sarà!

Bushati e Fernandez (foto G.Esposto)

Bushati e Fernandez (foto G.Esposto)

Starting five

Recanati: Pierini, Traini, Bonessio, Lawson, Sollazzo

Brescia: Fernandez, Cittadini, Alibegovic, Bushati, Hollis

 

Palla avvelenata

E’ possibile che in una partita vissuta con toni agonistici elevati, come questa, con tanti contatti, ci sia una squadra che va in lunetta, appena sei volte? Partita non certo decisa dagli arbitri, ma il dato stona.

 

Se la matematica non è un’opinione

Brescia complessivamente tira meglio e sicuramente quel minimo vantaggio finale nasce dalle diverse percentuali: sembra una sottigliezza, ma Recanati, ha avuto 10 possibilità in più dell’avversaria (70 conclusioni contro 60), sbagliando però di più.

Forse sulla squadra di Zanchi pesa lo scarso contributo della panchina, 3 soli punti (Lauwers), che probabilmente hanno costretto il tecnico a limitare le rotazioni e spremere i “soliti” sei.

Lawson, Mvp della partita (foto G.Esposto)

Lawson, Mvp della partita (foto G.Esposto)

Coach to coach (ipse dixit)

Diana: “In sede di pre-partita ero molto preoccupato, soprattutto per la qualità di Recanati e per il suo modo di giocare, che sapevo ci avrebbe messo molto in difficoltà, con i suoi lunghi che giocano attorno al perimetro, con i suoi esterni molto forti in fase di avvicinamento a canestro. Quello che ci ha permesso di rimanere a galla fino in fondo è stata la difesa su Sollazzo. Prima Bushati, poi Alibegovic hanno fatto un gran lavoro e tenerlo a soli cinque punti è un grande risultato di squadra. Aver concesso dei tiri aperti da tre a Lawson è stato frutto di nostri errori, su altre situazioni siamo stati bravi. In una serata in cui il tiro da tre sembrava non entrare, proprio le triple di Alibegovic prima e Bushati poi, ci hanno spianato la strada, come pure i due pick ‘n roll tra Fernandez e Cittadini”

Zanchi: “Non posso che essere orgoglioso dei miei ragazzi, perché se osserviamo attentamente i due roster, nonostante loro abbiano una squadra profondissima, noi abbiamo fatto una gran partita. Noi siamo riusciti a giocare come volevamo noi, li abbiamo tenuti a 70 punti, abbiamo fatto le cose che dovevamo fare. E’ tanto tempo che giochiamo così, mi dispiace solo che non riusciamo a raccogliere la giusta soddisfazione che meritiamo tutti, che darebbe un po’ di sprint a questa stagione. Oggi per qualità di gioco, credo non ci sia stata differenza tra le due formazioni, peccato, ci sono dei momenti in cui andiamo d’istinto e invece dovremmo andare a ragionare. Ciò non toglie che abbiamo fatto una grande partita.“