Riceviamo dall’amico e collega Luca Maggitti, proprietario di www.roseto.com, la lettera che gli ha scritto uno dei migliori arbitri italiani: Luigi La Monica. Abbiamo deciso di condividere con voi la missiva, nella speranza che Melissa riviva anche attraverso queste parole.

“Luca,

sono a Parigi – per un clinic con i miei colleghi arbitri francesi – e, nei televisori della hall dell’hotel dove sono alloggiato, arrivano immagini di disperazione da Brindisi, provocandomi tristezza e sgomento.

Tutti gli attentati – terroristici, di mafia, di guerra – sono vigliacchi, ma questo lo è di più, molto di più.

Una scuola, un luogo senza protezione, un luogo dove i nostri giovani dovrebbero recarsi per imparare cosa vuol dire l’educazione civica, dove imparare a rispettare il prossimo, dove imparare nozioni che possano aiutarli a trovare un lavoro e realizzare i propri sogni, non può trasformarsi in luogo di morte. Non deve.

Per di più, quella scuola è intitolata a Francesca Morvillo, una donna che ha donato la vita per difendere lo Stato in cui viveva. Una donna, la moglie di Giovanni Falcone, che ha donato la vita per la sua e la nostra libertà.

Il mio pensiero va ai familiari di Melissa. Il loro dolore per la perdita di Melissa è il mio dolore.

Il mio pensiero va alle donne e agli uomini di Brindisi, città che grazie alla passione comune della pallacanestro ho imparato ad apprezzare, e che adesso sento particolarmente vicina.

Noi, persone che non capiamo questa strage, noi persone oneste, non possiamo piegarci ai vigliacchi attentatori. Lo dobbiamo a Melissa, a Francesca Morvillo, a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino. A tutti quelli che hanno perso la vita per servire lo Stato e a tutte le vittime innocenti delle stragi.

Non so se servirà a qualcosa scriverti queste povere righe. Di certo non servirà a riportare Melissa in vita, a ridarla ai suoi parenti, ma il mio è un grido di dolore per un società che non riconosco più.

Con il lutto nel cuore, ti saluto e abbraccio Brindisi”.

Luigi Lamonica