La Tezenis si prende 4 giorni di vacanza e tira il fiato: l’altalenante girone d’andata dei gialloblù è terminato e domenica prossima Boscagin e compagni osserveranno il proprio turno di riposo (dovuto all’esclusione di Napoli dal campionato). Domenica 27 trasferta a Jesi e, sette giorni più tardi, nuovo turno di riposo per l’All Star Game di Legadue. Campionato a singhiozzo quindi per la Scaligera che, complice la convincente vittoria su Forlì, ha rallentato la ricerca del sostituto di McConnell. “Mickey” rimane al suo posto, almeno per il prossimo mese, anche perché le ricerche e i sondaggi sul mercato non hanno portato a nulla. Cambiare tanto per cambiare non ha senso, come ha più volte ricordato il giemme Alessandro Giuliani. Coach Ramagli ha fatto un bilancio di questo girone d’andata: «Numericamente positivo, otto vinte e sei perse: siamo nella parte di classifica nella quale volevamo essere». In realtà, e la società lo sa bene, non è proprio così: il presidente Pedrollo più volte si è lamentato delle continue sconfitte in trasferta e infatti, dopo il ko di Veroli, è subito scattata la caccia alla nuovo playmaker (Finley e Sosa, già giocatori di Giuliani rispettivamente a Rieti e a Biella, si sono però accasati in Spagna).

La società gialloblù, per il terzo anno consecutivo, sembra soffrire di due mali “incurabili”: il “non indovinare” gli americani e l’incapacità di vincere in trasferta. Per quanto riguarda il primo aspetto, qualche segnale positivo c’è stato: la costante crescita di Westbrook, effettivamente, induce all’ottimismo; McConnell invece non ha mai convinto e questo per mille motivi, ma a metà campionato, le giustificazioni e le attenuanti sono finite. Discorso trasferta: Imola a parte, la Tezenis non solo non ha mai vinto, ma non ci è nemmeno mai andata vicina. Su 7 gare in trasferta (compresa quella di Napoli, poi annullata), Verona ne ha perse 6 e tutte allo stesso modo: primo quarto punto a punto, nel secondo va sotto nel punteggio (tranne a Brescia dove è salita a +18 per poi perdere comunque), nel terzo sprofonda e nel quarto tenta la rimonta, senza però completarla (con l’unica eccezione a Imola). Insomma, lontano dal PalaOlimpia, la Tezenis non riesce proprio ad entrare in partita e le statistiche lo confermano: con 67.5 punti segnati di media, l’attacco scaligero è il peggiore della Legadue (fuori casa). Tutto si inverte in casa, dove la formazione di Ramagli è stata pressoché infallibile (7 vittorie su 8): da notare che l’unica sconfitta è arrivata per soli 2 punti di scarto, contro Scafati, dopo aver condotto nel punteggio per gran parte della gara.

Due parole infine sugli infortuni, che hanno condizionato il cammino gialloblù in questa fase ascendente del campionato: ultimo, in ordine di tempo, quello di Ganeto che per fortuna, male che vada, salterà al massimo una partita (quella di Jesi). Allenarsi per mesi con l’organico ridotto, non ha certo agevolato il lavoro di Ramagli e del suo staff: qualche perplessità semmai riguarda la preparazione atletica, dato che gli infortuni patiti dai vari Chessa, Boscagin e Ganeto sono della stessa tipologia (stiramento agli adduttori). I play off sono certamente alla portata dei veronesi (soprattutto se verranno allargati a 12 squadre), ma nel girone di ritorno bisognerà iniziare a far punti fuori casa. Partire dalle retrovie della “griglia”, costringererebbe infatti la Tezenis a guadagnarsi il passaggio del turno in trasferta. Bel problema per una squadra che da tre anni convive con questo cronico malessere…

Andrea Etrari

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