Ecco l’ex parole dell’ex capitano della Fortitudo e della Conad SG Fortitudo – Pallacanestro Budrio dello scorso anno:
Ho avviato le pratiche attraverso l’avvocato Storelli, per far riconoscere il contratto in essere con Pallacanestro Budrio: quindi l’odierno referente è Ferrara. Ci sono clausole contrattuali che vanno rispettate, che riguardano indennizzi e rimborsi. Si parla dell’annata presente, ma anche di un indennizzo riguardante la scorsa stagione.
Finita la scorsa stagione, ho cercato Romagnoli – ma era impegnato nel percorso verso l’acquisto di una Legadue – così ho parlato con altre persone della società. E intanto venivo chiamato da allenatori, come Finelli, Garelli, Lardo, contattati dal club, i quali si informavano del progetto. E io parlavo di questa realtà sentendomi parte integrante. Pensavo di ricevere una chiamata dalla società per un colloquio, invece la Biancoblu parlava con il mio procuratore per altri giocatori, e teneva la mia posizione in sospeso.
Ad inizio agosto, mi sono presentato e ho ricordato l’esistenza del mio contratto: il 18 ho finalmente avuto un colloquio con Romagnoli, che per risolvere la situazione contrattuale mi ha chiesto di smettere di giocare, e di collaborare con la società in un’altra veste. Ho rifiutato: la scelta di smettere doveva venire da me, non da altri. E non potevo rimanere con un altro ruolo e condividere il progetto dopo quel trattamento.
Quella presa nel 2010 era stata una scelta difficile, avevo accettato la B Dilettanti perchè sapevo che dopo un anno ci sarebbe stata la A Dilettanti o la Legadue. Ci tenevo a continuare la carriera a Bologna nel progetto di Romagnoli e in tale direzione ho preso alcune scelte personali, che ora mi trovo a gestire con difficoltà. E specifico che non è una questione legata alla mia fidanzata, che mi ha detto ‘ti seguo ovunque’. Ho sentito tante parole, ma evidentemente erano di importanza relativa. C’erano tante promesse ma anche accordi scritti e controfirmati, almeno quelli vanno rispettati. C’è un contratto 2+2 che mi garantiva la possibilità d’uscita in qualunque momento in caso di una chiamata dalla Serie A (e ne ho ricevute anche dopo l’infortunio al ginocchio di un anno fa) o dalla Legadue. Ma volevo rimanere, e ho cercato di portare la mia scelta fino in fondo. Non si finisce mai di imparare, pensavo di averne viste tante in carriera…
Posso immaginare che l’anno scorso la mia presenza fosse fondamentale e quest’anno no… La motivazione sarà stata valida per chi ha preso la decisione, ma dopo tutte le parole dello scorso anno, ricevere una telefonata era il minimo. Dopo tutte le parole spese, di fronte ad un passo così importante sarebbe stato meglio discuterne assieme e per tempo.
Lamma ha fatto anche un riferimento al suo passato con la società di Gilberto Sacrati: Lui aveva situazioni aperte con tanti giocatori, eravamo quasi una ‘comunità’ che si muoveva assieme, ma ora Sacrati sta sistemando ciò che doveva.