Foto di gruppo per i ragazzi Assigeco (foto Luca Tommasini)

Foto di gruppo per i ragazzi Assigeco (foto Luca Tommasini)

CODOGNO – È positivo il responso della prima uscita stagionale dell’Assigeco, sia in termini di pubblico (300 circa i presenti) sia per le aspettative che genera la squadra di Andrea Zanchi. L’amichevole quasi “in famiglia” con la storica società milanese (club di DNB) dell’Urania guidata dall’ex Marcello Ghizzinardi (coadiuvato da Marco Gandini, un altro ex) può essere analizzata solo focalizzando le varie individualità, essendo comprensibilmente assente il quadro del gioco di squadra.

Pure le assenze pesano: Masoni e Donzelli per i lodigiani, Paleari nei “Wildcats”. Si va a memoria o per talento, affidandosi alle idee tattiche sviluppate in un paio di allenamenti. Questa fase della stagione è esclusiva dei preparatori atletici; i coach entreranno veramente in gioco nei prossimi giorni. I rossoblu vanno quindi a sprazzi, spremendo punti principalmente dentro l’area senza poter contare più di tanto sull’energia prodotta dalla fase difensiva (fattore che dovrà diventare fondamentale).

In attacco procede invece sui capisaldi della passata stagione: Chiumenti fa ammattire tutti gli avversari all’ombra del canestro, Pippo Ricci sfrutta qualche bel giro palla offensivo. Quarisa e Bonessio, fisici possenti, cercano la condizione. Ottima impressione destano le evoluzioni di Sant-Roos: da urlo l’alley hoop servito nel secondo quarto a Chiumenti, che “scavigliata” a 1’39″ dalla sirena conclusiva a parte si propone come una delle più succulenti novità della stagione: non è un caso che sia rimasto in campo più di tutti. L’inserimento a “stelle e strisce” di Aronhalt, messo sul parquet un paio di giorni dopo il lungo viaggio dagli States, non è totalmente giudicabile. Posto che altri al posto suo sarebbero rimasti in camera a smaltire il “jet lag”, la guardia dell’Ohio fa vedere una buona propensione a rimbalzo (segna così il primo canestro al 5′ del primo periodo) e una mano delicata, oltre alla capacità di giocare con i compagni. L’idea dello staff tecnico rossoblu è di avere un americano voglioso di integrarsi in un contesto di squadra destinato a far crescere i “baby”. Vencato e Rossato, alternati in regia, più Maghet e Salari, si sono disimpegnati con efficacia contribuendo al break dell’ultimo quarto.

La sfida è rimasta in sostanziale equilibrio per tre quarti grazie alla vivacità dell’Urania, spinta da Bianchi (micidiale da fuori) Pagani e Janelidze, in crescita sotto canestro; tutti ex rossoblu. La squadra di Ghizzinardi sfrutta bene l’esperienza di Masieri e l’abilità di Torgano, ben spalleggiati dal piccolo De Bettin per tenere a lungo il fianco dell’Assigeco, fino all’accensione della spia della riserva di energia. L’Assigeco si stacca nell’ultimo periodo: 5 punti in fila di Vencato, le triple di Sant-Roos e Maghet (66-50 al 7′) chiudono il conto.

UCC ASSIGECO 74

URANIA MILANO 58

(15-15; 33-28; 49-42)

UCC ASSIGECO Vencato 8, Sant-Roos 11, Bonessio 2, Chiumenti 24, Ricci 6; Aronhalt 6, Quarisa 6, Rossato 5, Maghet 5, Salari 1. All.: Zanchi

URANIA MILANO Resca 4, Bianchi 7, Torgano 9, Masieri 11, Janelidze 7; Pagani 10, De Bettin 5, Chiragarula 3, De Lorenzo 2, Biganzoli. All.: Ghizzinardi

Andrea Zanchi segue con tranquillità la prima gara stagionale dell’Assigeco in un pomeriggio caldo ma non troppo. «Abbiamo fatto qualche flash di cose buone, in attacco e difesa – sottolinea il coach rossoblu -. L’organizzazione di gioco non poteva esserci dato che si è fatto poco in allenamento, a parte una mezza transizione. Abbiamo qualche ragazzo in cerca di condizione, altri che devono inserirsi bene ma alla base di tutto c’è la grande gioventù della squadra: gli errori sono comprensibili e servono per crescere. Il nostro programma è di creare un sistema di gioco che possa aiutare a migliorare i ragazzini. All’inizio è ovviamente dura: si cresce uniti, con pazienza e determinazione».

Urla, si agita e suda: Marcello Ghizzinardi deve cambiarsi a fine gara per abbracciare la sua Ombretta. «Eravamo preoccupati di fare bene dal punto di vista fisico e atletico senza uscire con le ossa rotte – spiega il coach codognese dell’Urania, ex dell’Assigeco -. Era importante questa prima verifica contro un avversario contro il quale subiamo in fisicità. Abbiamo tenuto con efficacia finché abbiamo eseguito e retto dal punto di vista della condizione, la stanchezza alla fine ci ha frenato».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi


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