Jesi – Con una prova convincente l’Aurora riesce a vincere il suo primo incontro all’Ubi Bpa Sport Center, che fa il paio con la vittoria nel derby di Recanati, trovando una bella iniezione di fiducia, che si traduce anche in una situazione di classifica più tranquilla. Prova realmente convincente, fatta di tanta difesa, che ha esaltato la forza del gruppo e del lavoro oscuro, ma duro, svolto in palestra.

La Bawer era la squadra che a Jesi tutti si aspettavano: due americani molto forti, Hamilton (ex Pesaro) e Okoye (ex Varese) e un play di grande esperienza, adatto alla categoria, Guarino, che ha dettato assai bene i ritmi di gioco alla propria squadra. Un terzetto che però stasera non è sempre stato supportato dagli altri elementi a disposizione.

Salta pertanto il primo blitz esterno della stagione, sul quale a Matera cominciavano già a confidare.

Jesi ha condotto nel punteggio per gran parte del match, subendo il ritorno di Matera solo nell’ultimo quarto, ma senza soffrirne più di tanto: a quel punto, quando sembrava che potesse iniziare un altro film, la squadra di Cadeo non ne approfittava, gestendo davvero male i tre attacchi consecutivi della possibile svolta, merito anche della difesa jesina, punita da 8 punti consecutivi di Santiangeli, che di fatto chiudeva, meritatamente per i suoi, la partita.

Santiangeli, MVP del match (foto G.Esposto)

Santiangeli, MVP del match (foto G.Esposto)

Starting five

Jesi: Greene, Hunter, Paci, Santiangeli, Gueye

Matera: Hamilton, Guarino, Corral, Okoye, Cantagalli

 

Palla avvelenata

Zero punti dalla panchina jesina, un autentico record: certo, la squadra ha vinto, ma c’è poco da stare allegri, nessuno può permettersi di spremere come un limone il proprio starting five.

Troppe e decisive le 15 palle perse di Matera, comprese un paio di infrazioni di passi puerili e quella palla persa sotto al canestro jesino per infrazione di 5”.

 

Coach to coach (ipse dixit)

Cadeo: “E’ stata la partita che ci aspettavamo, consapevoli che avremmo trovato una squadra dalla grande mentalità , con dei punti di riferimento ben precisi in attacco e questo è stato. Noi non siamo riusciti a controllare i quattro giocatori più importanti di Jesi in attacco ed è andata a finire come abbiamo visto. Quando siamo tornati punto a punto, certo, abbiamo cominciato a crederci, poi abbiamo fallito due, tre attacchi, peraltro non costruiti come dovevamo. Lì siamo mancati come squadra, come gruppo: in una fase così dobbiamo costruire un tiro con il gioco di squadra senza forzare”

Lasi: “Bella vittoria, frutto di quello che stiamo facendo in allenamento; abbiamo vinto sicuramente con la difesa, nonostante i problemi di falli che abbiamo avuto nei primi due quarti, che ci hanno condizionato anche nell’ultimo quarto quando abbiamo dovuto insistere con Battisti, che era visibilmente debilitato. I giocatori dello starting five hanno giocato tutti molto bene, ora mi aspetto qualcosa in più da quelli della panchina, dal punto di vista offensivo. L’atteggiamento di Greene, nonostante i problemi fisici è stato di sprone per tutti gli altri, come pure a Recanati. Peccato per quegli ultimi due attacchi in cui, da squadra giovane, abbiamo gestito male i possessi, nonostante dalla panchina ci fossimo raccomandati di gestire la differenza canestri.

 

MVP

Logico e scontato dire Santiangeli, davvero decisivo in tutto e per tutto; dopo le incertezze nel negativo match interno con Ravenna, in questi ultimi due incontri ha vestito i panni del protagonista.

Hamilton  (foto G.Eposto)

Hamilton (foto G.Eposto)

Pagelle

Jesi:

Greene: si scaviglia due giorni prima della partita, visibilmente sofferente, stringe i denti e gioca una partita di grande sostanza. Contro la sua ex squadra probabilmente avrebbe giocato anche con una gamba sola, 7.

Hunter: superaffidabile come sempre, soffre un po’ Hamilton, ma nel complesso se la cava molto bene,  nel presidiare il pitturato difensivo, 6.5

Battisti: debilitato da un fastidioso virus, è molto utile quando Greene, carico di falli, viene richiamato in panchina, 6.

Janelidze: meno di cinque minuti in campo, prova opaca con due errori al tiro. Lasi lo sta aspettando con pazienza, ma ancora non riesce a emergere. Urge risposta dal campo, 5.

Leggio n.g.

Paci: buona prestazione in difesa, un po’ meno in attacco, ma non si risparmia mai durante il match, importante, al tirar delle somme, il suo contributo, 6.

Santiangeli: partita da incorniciare. Certo, fa più notizia il 50% nel tiro da tre, ma pesano, eccome, anche i 7 rimbalzi catturati e tutto il resto. Molto vicino alla partita perfetta 7,5.

Picarelli: ancora troppe incertezze; Lasi ha bisogno come il pane di un contributo della panchina e lui ancora non riesce a dare quello che è nelle sue potenzialità, 5.

Gueye: partitona, con tanta energia in difesa e canestri taglia-gambe in attacco. Peccato quelle 4 palle perse, 7.

 

Matera

Hamilton: potenza e muscoli al servizio della squadra, intimidatore nel difendere il proprio canestro, dà anche un buon contributo di punti, 6,5.

Guarino: fa girare in maniera eccellente la propria squadra, 9 assist non sono certo noccioline, recupera palloni importanti e mette un paio di triple pesanti. Sicuramente il migliore dei suoi, 7.

Mastrangelo: in campo oltre 22’, senza infamia e senza lode, strappa comunque la sufficienza, 6.

Corral: bella prestazione, toglie in diverse occasioni le castagne dal fuoco per la ua formazione, ragguardevole il suo 7/10 al tiro, 6,5.

Okoye: costruisce buone situazioni di tiro, conquista rimbalzi, tutto ciò che fa, lo fa bene, più di questo non gli si poteva chiedere, 7.

Cantagalli: Cadeo gli dà fiducia mettendolo a difendere su Greene e sono proprio i falli a condizionarne una partita, alla fine al di sotto della sufficienza, 5.

Rugolo: partita modesta, da uno degli elementi più esperti della squadra ci si aspettava certo di più, 5,5.

Zaharie: quasi 16’ minuti in campo, lo si nota appena, poche le iniziative degne di nota, un giovane su cui si può lavorare, 5,5.

 

AURORA JESI – BEWER MATERA 82-76

28-22; 16-22; 22-18; 16-14

Arbitri: Scrima, Rudellat, Bianchini.