Michele quale può essere il bilancio di questa annata sportiva?

Il bilancio di questa stagione, per me, è comunque positivo e mi porto a casa tante buone cose da questa annata. All’inizio eravamo una squadra completamente nuova e con un nuovo allenatore: ci voleva del tempo per riuscire a conoscerci al meglio ed esprimere tutto il nostro potenziale. Purtroppo questo tempo non ci è stato dato perché la raffica di infortuni che ci ha colpito ci ha costretto a lottare per obiettivi diversi, fa parte anche questo dello sport.

In molti tendono a vedere questa situazione in altro modo ma io non sono dello stesso avviso. Nel momento migliore abbiamo perso per infortunio due giocatori del quintetto base come Goldwire e Rocca, due pedine fondamentali anche per la leadership che mettevano in campo e qualsiasi altra squadra avrebbe mollato. Noi invece abbiamo reagito nel migliore dei modi e, nonostante la gioventù dei ragazzi, abbiamo raccolto i punti necessari per raggiungere questa salvezza.

Una stagione altalenante ma che ha riservato grandi emozioni: quali sono stati i momenti migliori?

Mi viene in mente una partita su tutte: la vittoria in casa contro Brescia, una delle partite più belle della mia carriera. In quell’occasione ho visto un gruppo di ragazzi giovani e con poca esperienza alle spalle entrare in campo, giocare con personalità e vincere una partita strepitosa. A questo fanno seguito poi le successive quattro vittorie contro Trento, Ferentino, Veroli ed Imola: sono state tutte partite belle perché, complessivamente, sono state le cinque vittorie che ci hanno permesso, nel momento topico, di sprintare e portare a casa i punti decisivi.

Nel vincere queste cinque partite, quanto hanno inciso i nuovi innesti?

Gli innesti sono stati fondamentali, hanno dato una mano incredibile alla squadra sia in campo che in spogliatoio. Le scelte sono state fatte in maniera molto razionale ed intelligente: sarebbe stato molto più facile prendere un americano con trenta punti nelle mani, invece sono arrivate delle pedine che si si sono immediatamente inserite bene in questo tipo di contesto.

Infine, complessivamente come giudichi il gruppo di quest’anno?

Il gruppo è stato veramente fantastico: quando ormai sembrava morto, c’è stata una grandissima reazione da parte di tutti e abbiamo conquistato quei punti che ci mancavano per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Certo qualcuno potrebbe sottovalutare il fatto dicendo che si tratta di un traguardo non all’altezza ma io dico invece che, dopo aver passato tutti i giorni con i miei compagni di squadra, è stato comunque un risultato fantastico perché ogni settimana c’è stata qualche difficoltà, c’è stato qualche problema e nonostante tutto ce l’abbiamo fatta. I ragazzi sono stati tutti grandi, dal primo all’ultimo, con una menzione speciale per i giovani, e sto pensando in particolare a Matteo Fallucca e a Marco Santiangeli, due ragazzi eccezionali. Marco poi quest’anno ha preso coscienza dei suoi mezzi tecnici e fisici e ha fatto un salto di qualità notevolissimo. Chiudo ribadendo che tutti, e sottolineo tutti, meritano i complimenti perché non è affatto facile superare le avversità che abbiamo incontrato noi e reagire in questa maniera.