Continua l’altalena della Tezenis Verona: vince in casa e perde fuori, come succede da quattro campionati a questa parte. Domenica sera a Casale Monferrato, altra prestazione indecorosa per i gialloblù: ma dov’è la novità? Carraretto addirittura rinunciatario (zero tiri), Callahan dannoso (-3 di valutazione), Smith irritante (ha aggiustato il tabellino a partita decisa), Reati un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, gli acciaccati Boscagin, Taylor e Da Ros hanno fatto quello che hanno potuto: solo Gandini si è salvato. Troppo poco: squadra molle, zero mordente, zero attributi, mentre dall’altra parte la Novipiù ha persino provato a ribaltare la differenza punti dell’andata (+17 per la Tezenis).
A questo punto non si può non intervenire: lasciare le cose così come stanno significa, non solo rischiare di non fare i play off, ma soprattutto significa non dare alcun segnale e assistere passivamente ad una “morte” annunciata. Poca voglia di impegnarsi e ancor meno di vincere la partita: questa è l’impressione che si ha dopo aver guardato e riguardato la gara di domenica (impressione condivisa pure da coach Ramagli). Bocciato in toto il trio americano a Casale: Ramagli si è affidato, all’inizio del quarto periodo, al quintetto italiano (Grande, Reati, Boscagin, Da Ros e Gandini) che si è riportato a -6. Il rientro in campo degli yankees ha fatto precipitare la Tezenis a -13: in ogni caso il tecnico livornese non sembra a rischio. La società sta pensando ad altri provvedimenti, tipo il “congelamento” degli stipendi: «Non è possibile giocare in un certo modo in casa – riassume la situazione coach Ramagli – E in trasferta mostrare una tale assenza di agonismo e animus pugnandi. A Casale siamo stati di una morbidezza imbarazzante».
 
Andrea Etrari