66134_10151897630726718_1589644972_aCon l’inizio del nuovo anno i tifosi della Liomatic group Cus Bari trovano uno spiacevole regalo di benvenuto. Le parole del comunicato stampa del dirigente responsabile Ravelli, infatti, suonano come una resa incondizionata. Nulla di cui non si fosse già a conoscenza, per quanto riguarda il campionato in corso, ma ciò che sembra uscire sconfitto dal testo è l’intero progetto. Riportiamo qui di seguito il comunicato:

Ritengo opportuno da parte mia e della società, per quei pochi ancora interessati alle sorti della nostra squadra di basket, chiarire cosa stia succedendo oggi e che cosa potrà essere il nostro futuro.

Prima di tutto chiariamo che la situazione attuale è frutto sia della situazione economica che stiamo vivendo, ma anche dalla quasi totale  assenza da parte degli imprenditori locali a sostegno di un progetto che come dimostrato nel primo anno, con investimenti mirati sul marketing e comunicazione,  ha portato a riempire un impianto di 4500 posti come il Palaflorio.

Ringrazierò sempre la Liomatic s.p.a.  senza la quale non avremmo potuto fare assolutamente nulla, ma è anche vero che il loro contributo è stato l’unico importante e ad eccezione di qualche sponsor locale, (Chimica D’agostino, Cobar, Bpb)  veramente amico di lunga data sin dai tempi della serie C , si è potuto arrivare ad oggi.

Poche città in Italia hanno avuto la media di pubblico  come l’abbiamo avuta noi nella stagione 2011/2012, ma tutto questo è stato possibile  esclusivamente perché si è voluto investire sulla divulgazione del nostro progetto con ingressi gratuiti ed inviti alle scuole, enti , associazioni, sempre nella speranza di creare una basket comunity  solida in grado di attirare quegli investitori locali e non per un salto nella massima serie.

Questo non è successo, probabilmente anche la nostra incapacità e inesperienza dirigenziale ha contribuito, ma sicuramente a gente come noi che non percepisce un soldo anzi sino a questo momento ne ha versati sul conto della società per andare avanti,  non si debba dire assolutamente nulla.

Venendo a questi ultimi avvenimenti, avevamo allestito a luglio una squadra giovane ma futuribile con alcuni nazionali uniti a ragazzi interessanti stranieri e non, chiaramente con l’intento di chiudere i conti in sospeso degli anni scorsi e di fare un anno di transizione provando a raggiungere una salvezza difficilissima, ma  che ci potesse dare solide e sicure basi per il futuro.

La squadra  è andata  a sprazzi, avremmo potuto vincere qualche partita in più ma non è   successo, ora noi siamo a metà di questo campionato e abbiamo il dovere di guardare avanti e tutelare il futuro di questa società, soprattutto alla luce delle ultime prestazioni assolutamente incolore della nostra squadra. Abbiamo preso atto della volontà di alcuni giocatori di voler andar via e non tratteniamo assolutamente nessuno in questo momento, la squadra  non si ritirerà dal campionato perché abbiamo il dovere di chiudere l’anno anche con gli  under 19  se ci fosse la necessità.

Vista la situazione nel rispetto di quegli irriducibili 60 tifosi che hanno ancora una volta dimostrato affetto e sostegno alla nostra squadra  acquistando l’abbonamento in questa annata,  credo sia doveroso da parte  della società dare a chi vorrà, la possibilità di essere rimborsato dell’abbonamento per le partite ancora da disputare.

Il Cus Bari ci ha provato a portare Bari ad un livello che in questi ultimi 30 anni nessuno aveva neanche mai immaginato, ma da soli non si può ed è per questo che torniamo ad essere quello che siamo sempre stati con serietà e responsabilità cioè un “Centro Universitario Sportivo”.”

Donato Ravelli

Dirigente Responsabile A.S.D. Cus Bari

Tutti quanti conosciamo i problemi economici con cui si deve confrontare quotidianamente uno sport come il Basket, a qualsiasi livello, e dunque nessuno si deve stupire di parole come queste, che vengono pronunciate ogni anno da più di una società. Del resto Bari è una piazza da sempre poco fortunata in ambito sportivo e manca quasi totalmente di una tradizione cestistica di buon livello.

Ciò che ai tifosi suona come un vero e proprio campanello d’allarme è il tono di rassegnazione che si legge fra le righe – specie l’ultima – che lascia pensare che il campionato in corso non sia l’unico reale problema e che l’anno prossimo sarà difficile pensare di ripartire dalla DNB o dalla DNC con un progetto nuovamente ambizioso, come fanno anno dopo anno diverse società.

Solo un anno fa, di questi tempi, la Liomatic era in lotta per un posto nella final four di coppa Italia di categoria, che fu sfiorata e mancata per pochi canestri. Sono trascorsi dodici mesi, un girone di ritorno del campionato 2012/13 piuttosto deludente un’andata del 2013/14 che non può essere definita altrimenti che disastrosa. Insomma, all’alba del 2014 per il basket barese sembra tutto finito.

Il buzzer-beater di capitan Ruggiero (che, per inciso, ora milita in DNB, in una società che ha una storia importante ma che ha dovuto fronteggiare un doppio salto all’indietro di categoria per ragioni economiche, ma ripartendo da lì con le idee chiare e nuovamente proiettate verso il futuro) di gennaio scorso contro Perugia, da quasi 20 m di distanza, che infiammò un Palaflorio discretamente affollato, sembra un ricordo appartenente a un altro mondo.

Il nostro augurio alla società, senza voler necessariamente trovare un capro espiatorio la cui identità potrebbe rivelarsi evanescente, è che queste parole non siano quello che sembrano. Che la Pallacanestro barese, insomma, non sia di nuovo finita del tutto.


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