Lega_Adecco_LNP_logoLe corazzate Barcellona, Verona e Torino non stanno deludendo le attese e viaggiano in testa a gonfie vele insieme alla sorprendente Veroli e alla granitica Leonessa. Da rivedere invece sia Capo d’Orlando, al secondo stop, sia Napoli, che esce sconfitta dal palas di Veroli segnando appena 47 punti. Biella si sveglia in Sicilia mentre in fondo Forlì cancella la penalizzazione e Trieste passa col mix di gioventù ed esperienza sul campo di Imola.

 

 

Barcellona e coach Perdichizzi si godono il primato. La vittoria su Ferentino firmata dal duo americano Young-Collins (46 punti) e dall’ottimo apporto di Maresca (16) sembra dimostrare che la corazzata siciliana, dopo il cambio radicale attuate in estate post sconfitta ai playoff contro Trento, è sulla strada giusta per trovare quell’alchimia e quel clima in spogliatoio ideale per non ripetere gli errori passati. I ciociari dall’altra parte hanno disputato trequarti di gara su buoni livelli trainata dall’ex capitano della Sigma Ryan Bucci (22), oltre che dal solito Rodney Green e dalla coppia Pierich-Guarino. Fatale alla fine dei conti i primi 10′ chiusi con soli 7 punti e 2/14 dal campo.

Torino trova il secondo acuto consecutivo  svegliandosi nell’ultimo quarto, dopo aver sofferto Jesi per oltre 30 minuti. Ancora una grande prestazione da parte di Valerio Amoroso (23 punti, 9/17 dal campo, 8 rimbalzi ma anche 4 palle perse), mentre l’altro big Stefano Mancinelli ha lavorato in modo più oscuro che in termini di punti (solo 7). A fare da contorno ai due big dei piemontesi, decisivi i 28 punti di Evangelisti e Gergati, con quest’ultimo glaciale dalla lunetta nel finale a protezione del risultato. La Fileni nonostante un Goldwire sparacchiatore a corrente alternata (20 punti, 7/20 dal parquet) ha ritrovato la solidità di Maggioli nel pitturato (16, 7/9 da due) e l’esperienza di Mason Rocca (19) ma l’apporto del contorno è stato insufficiente: i 4 punti di Santiangeli e lo zero di Borsato (-5 di valutazione) insieme ai 9 punti dell’ultimo periodo sono stati letali al PalaRuffini.

Brescia espugna il PalaTrento e ormai si può dire che sia diventata una certezza di questa LNP Adecco Gold. In estate la conferma di Giddens (ieri in ombra, solo 6 punti) ha portato alla costruzione di un roster capace di giocarsela con i ricchi squadroni della Lega. Sul parquet di Trento tutto il roster bresciano è andato a segno (Maspero 5 punti in 5′, Bushati 3 in 8′), a dimostrazione di quanto sia profonda e qualitativa la panchina di cui dispone Martellossi, oltre a due garanzie come Rinaldi e Fultz. Trento dal canto suo ha giocato di fatto con i soli BJ Elder, Pascolo e Triche. Troppo poco per arginare una squadra rodata e sicura dei propri mezzi come Brescia. Ma siamo solo all’inizio, i trentini vengono da un’annata super e hanno tutte le carte in regola per potersi riconfermare ad alti livelli.

Callahan, 10 punti all'esordio casalingo

Craig Callahan, 10 punti all’esordio casalingo

Partita senza storia quella disputata al PalaSport di Verona tra la Tezenis e la Junior Casale. Troppo superiore in questo momento la corazzata veneta (forse solo Barcellona, Torino e Brescia potrebbero darle del filo da torcere) che già a fine primo tempo aveva i due punti in mano sul 37-21. Il trio stellare  Smith, Taylor e Callahan (42) non ha avuto problemi a punire in area la morbida difesa piemontese. Griccioli non ha più a disposizione un roster come quello della passata stagione (anzi, a Casale ringraziano per non dover giocare in DNB) e scopre che la lotta per la salvezza è più dura del previsto, nonostante un pacchetto lunghi di livello discreto con Bruttini e Martinoni. Chi deve dare di più è David Jackson (3/10 dal campo) apparso un po’ l’ombra di se stesso.

Veroli stupisce, Napoli sprofonda. Alla prima giornata gli uomini di Cavina avevano trovato la vittoria su Forlì in modo rocambolesco all’ultimo secondo, ma sul parquet di Veroli è andata in scena un’altra storia. Ok che Black dopo 5′ ha lazato bandiera bianca, ma i limiti dovuti forse ancora al rodaggio dei partenopei sono stati più che evidenti: Brkic è andato in doppiacifra solo coi liberi ma ha sparato 3/14 dal campo, così come Weaver (4/10) mentre è stato praticamente nullo l’apporto di Ceron, Allegretti e Malaventura. 47 punti sono una miseria e sotto il Vesuvio è il caso di invertire marci al più presto.
Veroli è in palla, i due Jamar (Samuels e Sanders, con il secondo che in realtà fa Jamarr) fanno le fortune della GZC coadiuvati da Blizzard sopperendo alla gara steccata dai lunghi Cesella e Cittadini. Dureranno?

Biella espugna con merito Capo d’Orlando e per Pozzecco cominciano i primi problemi, visto che in casa Upea è vietato sbagliare dopo gli acquisti estivi. E’ di oggi poi la notizia dell’ingaggio dell’ex Scafati Keddric Mays, per sopperire ai problemi in cabina di regia evidenziati nelle prime due uscite (contro Biella Laquintana era limitato da una vistosa protezione per via di una botta al naso rimediata all’esordio a Brescia). Con praticamente solo 7 uomini a disposizione, solo Archie è stato l’ultimo a mollare (24)  con Voskuil, Raspino e Hollis (43) che per l’Angelico hanno fatto il bello ed il cattivo tempo.

Lorenzo Saccagi, mvp nella vittoria forlivese su Trapani

Lorenzo Saccagi, mvp nella vittoria forlivese su Trapani


Forlì
vince con merito all’esordio casalingo contro la Pallacanestro Trapani dell’ex Lino lardo, confusionaria in fase offensiva e distratta in difesa quando c’era da porre rimedio al bombardamento dall’arco da parte dei romagnoli. Cain viene costantemente raddoppiato in area ma gli arcieri di Galli (Saccaggi e Crow su tutti, 45 punti) non falliscono un colpo (15/24 dai 6,75) e nel terzo periodo con tre triple consecutive di Jazzmarr Ferguson piazzano il break decisivo ai fini del match (68-48 al 30′).  Trapani è restata in gara con Parker solo il primo tempo, abbandonata da Lowery (11 punti con 3/15) e Baldassarre, auto esclusosi dal match per troppi falli in tempi ristretti. Penalizzazione cancellata e una fiducia nei propri mezzi che giova ai biancorossi, in lotta solo per la salvezza.

Vince, infine, a sorpresa Trieste dopo un supplementare al PalaRuggi di Imola. Young (26) e Dordei (19)sono forse gli unici a salvarsi in casa Aget dove è mancata soprattutto la regia di Passera, oltre ad una intensità difensiva ancora da trovare con costanza lungo i 40 minuti. Trieste  non naviga in acque felici ma ha il merito di non mollare mai, e guidata dal sempre verde Hoover (15, 6/7 dal campo, 3 assist e sei rimbalzi), da Di liegro e Mastrangelo (32 punti equamente divisi) e dall’apporto dalla panchina del ventenne Ruzzier torna a casa con due punti di platino.