Pronti, via! E che sia campionato, finalmente. Senza troppi pensieri, senza troppi complessi. L’importante  è cominciare, domani sera, al PalaBarbuto (ore 18,15), rompere il ghiaccio, in casa Nuovo Napoli Basket. Che nata come frutto ibrido e controverso di un’estate fatta di chiacchiere, ipotesi, progetti e contro progetti, vive ora la prova della continuità e della discontinuità. Sembra strano dirlo, contraddittorio. Ma non è proprio facile conquistare un pubblico ancora troppo freddo, scottato dagli ultimi anni, fatto salvo un piccolo zoccolo duro, portando quindi nel calderone del campionato tutte le buone sensazioni di una prestagione esaltante. Anche qui strano dirlo, perchè tanti la vedrebbero come tribolata, innanzitutto, considerando infortuni a go-go, rotazioni sempre ridotte all’osso, partite senza lunghi e abbandoni dell’ultima ora. fra cui quello gravissimo di Zacchetti, .I risultati però dicono altro, ed è questo che, sulla carta, ha spiazzato tutti, davvero tutti. Ma tutto diventa ragionevole se pensi che nel basket c’è anche cuore, lavoro sudore, uomini prima ancora che nomi con statistiche ed ex squadre. Infatti un primo, prestigioso risultato, quello della Coppa Italia, è stato raggiunto, e con Scafati fuori e i quarti i tasca, lo spogliatoio ha certamente maturato fiducia, consapevolezza nei propri mezzi. Forse anche la sensazione di essere qualcosa di più di una semplice matricola, di una cenerentola per caso. Forse un pò in appanno Clemente domenica scorsa, nella gara di ritorno, meno speedy e troppo perimetrale, ma è sempre più lui il leader di questa squadra di tuttofare, di jolly che in tanti ruoli, anche innaturali sanno farsi rispettare: Casini e capitan Allegretti in testa, tasselli di numeri e di esempio, per gli altri. Che apprezzano, e raccolgono questo positivo guanto di sfida. A cominciare da Marco Ceron, autore di un’ultima prova di grande personalità, e che non sarà certamente bloccato dal piccolo risentimento muscolare subito ieri, in allenamento. Poi si tratterà della prima occasione per vedere come Andrew Warren e Jiri Hubalek si adegueranno al gioco di Clemente: altro motivo in più per rendere attraente questo debutto, che magari potrebbe incanalare il flusso di tifosi destinati al San Paolo per il posticipo di Serie A.

Eppoi, c’è tutto il calibro di un avversario di peso, che andiamo a scoprire.

VERONA – IL CONTESTO, LA SQUADRA

La dirigenza è sicura, il marchio Tezenis ha dato l’“ultimatum” nel suo ultimo anno di contratto, i tifosi vogliono tornare a respirare basket di alto livello, ai massimi livelli (dopo 10 anni di oblio e purgatori vari), vedere i giocatori in campo lottare per la maglia su ogni pallone. La Scaligera, va detto, è ripartita forte, con un restyling completo ricco d’ambizione e con il quartetto di “Alessandri” a guidare il gruppo (coach Ramagli, assistente De Pol, preparatore Schiavon, gm Giuliani). Secondo il responsabile dell’area tecnica Giorgio Pedrollo, “è giunta l’ora di vincere”, il presidente onorario Giuseppe Vicenzi ha rilanciato aspettandosi “il salto di qualità”, dopo due stagioni deludenti. Ci pensa coach Alessandro Ramagli a frenare: “Questa squadra è giovane, atletica e talentuosa, come piace a me. Ma è programmata per partire da un livello e raggiungerne uno più alto, successivamente. L’obiettivo è crescere nel tempo”.

Non sono mancati gli intoppi durante la preparazione: i nuovi acquisti Charlie Westbrook (attesissima guardia tuttofare da South Dakota – 8.7 punti, 32.4 minuti, 2.2 assist, 4 rimbalzi), Gabriele Ganeto (che Ramagli conosce dai tempi di Biella, lo scorso anno 3.9 punti, 13.6 minuti, 1.9 rimbalzi a Varese) e il giovane centro ex Pavia Davide Bozzetto (4.1 punti, 18.3 minuti, 5.2 rimbalzi, 5.8 di valutazione in DNA)si son fermati a lungo, accorciando le rotazioni e costringendo la società a rivolgersi a dei sostituti in prova (Casoli, Infanti, Marulli, oltre al confermato, almeno fino a novembre, Matteo Frassineti, il migliore dei “gettonari”, 5.3 punti, 17.4 minuti, 1.7 rimbalzi a Reggio Emilia).

Positiva la rivoluzione nel reparto lunghi: si è partiti dal rampante Matteo Da Ros, che a Barcellona ha già impressionato per gamma di movimenti in post e completezza in divenire (8.8 punti, 22.1 minuti, 4 rimbalzi, 8.9 di valutazione), per poi ingaggiare l’atleta che la Tezenis negli ultimi due anni non ha mai avuto, Shane Lawal: il nigeriano-americano (9.1 punti, 27.2 minuti, 10.6 rimbalzi, 1.8 stoppate a Clavijo, in LEB Spagnola) si candida come uno dei migliori rimbalzisti-stoppatori del campionato, pur se in attacco raccatta qual che può e non ha tecnica spalle a canestro. A fare da chioccia, la solidità di Mario Ghersetti, 31 anni, ottime statistiche a Brescia lo scorso anno, da matricola e grande continuità di rendimento (14.3 punti, 28 minuti, 5.9 rimbalzi, 57% da due).

L’unico punto di congiunzione con lo scorso anno è capitan Giorgio Boscagin, ultimo grande vessillo della Scaligera degli allori, degli anni’90- primi anni 2000 (9.6 punti, 25.2 minuti, 3.6 rimbalzi), e tra l’altro ultimo tassello a completamento del roster, che si arricchisce nel reparto esterni di Richard McConnell, forte della produttivissima esperienza a Jesi (17.6 punti, 38.2 minuti, 3.4 assist, 18.4 di valutazione) ed ancora in rodaggio nel suo difficile precampionato, quindi Massimo Chessa, reduce da una stagione di grande impatto a Biella (4.9 punti, 18.9 minuti, 1.8 rimbalzi, 53.3 % da due) e convocato anche nel gruppo della Nazionale che ha conquistato la qualificazione agli Europei.

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Gli alti e bassi sono stati un tema caratterizzante del precampionato,come anticipato: ricco di partite, esperimenti e infortuni. Coach Ramagli è chiaro al proposito: “La vera dimensione della nostra squadra si vedrà solo attraverso l’allenamento. Adesso stiamo ancora navigando a vista, è il momento dell’assemblaggio. Bisogna dare questo gruppo un’identità di squadra da un punto di vista morale, difensivo e offensivo”.

Alto mare quindi per la chimica di squadra, anche se l’esordio di Charlie Westbrook, nella vittoriosa trasferta a Trieste di Coppa Italia, ha già fatto brillare gli occhi ai tifosi gialloblu. Un 3/3 da tre che magari non rifletterà sempre in maniera continuativa l’apporto che il rookie da South Dakota potrà garantire, ma che è un biglietto da visita di sicuro interesse. Non ha destato la stessa impressione positiva Richard McConnell, un po’ imballato e impegnato a creare una simbiosi difficile con i nuovi compagni. Così come un Massimo Chessa in crescita ma ancora spaesato. Sorte ha voluto che, oltre al lungodegente Gabriele Ganeto, a Trieste fosse indisponibile anche Mario Ghersetti, già affetto in estate da qualche problema alla caviglia, ma che sarà disponibile a Napoli. E saranno probabilmente l’attenzione sul perimetro per limitare il trio Clemente-Casini-Warren e il coinvolgimento dei lunghi (bene Shane Lawal e sprazzi di classe luccicante per Matteo Da Ros), contro una Nuova Napoli un po’ carente all’interno dell’area, le chiavi di volta per cominciare la stagione con un successo.

E’ sicuramente troppo presto per giudicare, ma molto sembra dipendere dall’effettivo impatto di Charlie Westbrook. Le referenze sono ottime, le caratteristiche del giocatore (velocità, atletismo, controllo del corpo, talento tecnico) sono accattivanti e si sposano perfettamente con il credo di Ramagli. Ma purtroppo l’americano è ancora un oggetto misterioso per il nostro campionato, essendo sbarcato in Italia subito dopo la fine della sua carriera collegiale. Il roster sembra ben assortito, ma finora in precampionato (2-5 il record) è stato tormentato dagli infortuni e ha palesato difficoltà comprensibili di amalgama. Tante palle perse, qualche passaggio a vuoto in difesa, e la sensazione di cantiere aperto che non ha mai abbandonato lo staff tecnico. Le certezze, finora, arrivano dalla voglia e l’entusiasmo di Ramagli, dalla fisicità imponente di Lawal e dall’atteggiamento impeccabile di capitan Boscagin. Di certo, il ritardo di Chessa e l’infortunio di Westbrook hanno influito sul potenziale offensivo della squadra, che comunque ha lavorato bene e si è concentrata molto sulla fase difensiva (ultima amichevole contro Reggio Emilia a parte). Aspettando il vero McConnell e la stabilità di rendimento da parte di Da Ros e Ghersetti.

FORMAZIONI

NAPOLI: 4 Ricci, 5 Ceron, 6 Casini, 7 Allegretti, 8 Leccia, 9 Angelino, 12 Loncarevic, 21 Clemente, 24 Warren, 33 Hubalek. All. Bartocci.
VERONA: 4 De La Cruz, 6 Westbrook, 8 Frassineti, 9 Lawal, 10 De Nicolao, 11 Boscagin, 12 Ghersetti, 16 Bozzetto, 18 Chessa, 20 Da Ros, 32 McConnell. All. Ramagli.
ARBITRI: Masi di Firenze, Ranaudo di Milano, Rudellat di Nuoro.

 

COPERTURA MEDIA

NAPOLI : Radio Crc Targato Italia, raggiungibile a Napoli sulla frequenza 100,5 MhZ. E’ possibile ascoltarla anche in streaming all’indirizzo www.radiocrc.com

VERONA: Radio Verona, con Diretta Basket avrà inizio alle 18.05, la palla a due alle 18.15. Frequenze di ascolto fm 103.00 e 103.90 mhz, digitale terrestre canale 703, streaming radioverona.it.