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Foto Claudio Devizzi Grassi 05/03/2016 Rimini (Italia) Dinamica Generale Mantova - BCC Agropoli IG Basket Cup Serie A2 2016 Arena Parigi 1999 Nella foto: Terrence Terrell Roderick Jr. (BCC Agropoli)

Terrence Roderick (Foto Claudio Devizzi Grassi)

TERRENCE RODERICK (BCC Agropoli) – Presentando i playoff e la serie tra Agropoli e Bologna, si era detto come Agropoli fosse sicuramente più corta della Fortitudo ma che avesse a roster forse uno dei giocatori più forti di tutta la A2. Terrence Roderick era uscito malconcio da gara-1, irretito da Italiano aveva reagito ed era stato espulso proprio quando aveva iniziato a prendere ritmo. Gara-2 è stato il suo regno, soprattutto nella seconda parte di gara dove a tratti è risultato immarcabile anche per un mastino come Raucci. L’americano di Paternoster ha chiuso con un mostruoso 49 di valutazione, giocando 43 dei 45 minuti, mettendo a referto 36 punti con 12/17 al tiro, 12 rimbalzi, 5 assist e 9 falli subiti. Agropoli è ancora in corsa e va a Bologna decisa a fare il colpaccio ed è tutto merito suo.

MATTEO IMBRO’ (FMC Ferentino) – Continua la marcia di una FMC che ha disinnescato una possibile minaccia come Roseto giocando il suo basket e limitato al minimo i pericoli. Frutto, anche e soprattutto, di un tiro da 3 che grazie alle ottime spaziature e alla circolazione di palla, ha funzionato benissimo nei primi due episodi, con il 50% (5/10) in gara-1 ed addirittura il 58% (ma con un eloquente 15/26) in gara-2. Un grande contributo lo ha sicuramente dato un Matteo Imbrò che dopo una stagione altalenante è entrato nei playoff con la faccia cattiva, viaggiando con uno stratosferico 12/13 dalla lunga distanza e addirittura 9/10 in gara-2, dove ha messo a referto 30 punti aggiungendo 4 rimbalzi e 7 assist.

PALLACANESTRO TRIESTE / ANDREA COSTA IMOLA – Continua a stupire, ma ormai non è più una sorpresa, la Trieste di Dalmasson che nel giro di 24 ore prima si porta a casa i 72 mila euro del premio Under 22 e poi sbanca Tortona (o meglio Casale) impattando la serie e tornando a Trieste con la possibilità di chiudere tutto a cavallo del weekend. Gara difficile per Trieste in avvio con Tortona che scappa via, poi gli USA, soprattutto un Nelson rigenerato dopo gara-1, e l’esperienza di Pecile e Prandin danno coraggio ai giovani ribaltando match ed inerzia della serie. Va in Toscana forte del 2-0 una Andrea Costa Imola che arrivava a questi playoff non proprio nelle migliori condizioni fisiche, tanto che Washington ha di fatto visto i compagni giocare in gara-2, ma che riesce a difendere il fortino del PalaRuggi con un pò di ansia in gara-1, con grande autorità in una gara-2 sempre condotta dagli uomini di Ticchi, che rischiano qualcosa ad inizio ultimo quarto ma senza mai perdere il controllo del match.

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Europromotion Legnano - Industrialesud Roseto

Coach Trullo e Roseto in difficoltà nei primi due episodi della serie con Ferentino (foto di Claudio Devizzi Grassi)

MEC ENERGY ROSETO – Siamo sinceri, da una delle grandi sorprese e rivelazioni della stagione ci aspettavamo decisamente di più in queste prime due gare. E’ vero che Roseto si trova davanti forse una delle squadre peggiori per il suo sistema di gioco, fatto di alti possessi e ritmi elevati, che Ferentino è riuscio finora a controllare con ottima transizione difensiva ma soprattutto con attacchi sempre al limite dei 24″, ma pensavamo che gli Sharks potessero dare più fastidio ai ciociari al Ponte Grande. Invece così non è stato ed anche gara-2 ha vissuto sullo stesso leitmotiv del primo episodio, con Ferentino subito in fuga e Roseto ad arrancare. Stupisce la facilità con cui i ciociari hanno trovato facili conclusioni da fuori ma anche le difficoltà degli esterni di Trullo a trovare la via del canestro, con Allen che finora è stato disinnescato (23 in gara-1 ma a buoi ampiamente scappati, solo 10 punti in gara-2) e gli italiani, in particolare Marini e Marulli, che non sono ancora entrati nella serie. Al PalaMaggetti già da domani sera servirà una decisa inversione di tendenza.

ARBITRI E DINTORNI – Avevamo sfiorato l’argomento due giorni fa parlando della troppa tensione in campo e sulle tribune, ci ritorniamo oggi in modo più deciso per constatare un certo malumore tra tifosi ma soprattutto giocatori e dirigenti per l’operato degli arbitri nelle prime due gare dei playoff. Vista da fuori sembra che, come era logico aspettarsi, il livello tecnico e fisico si sia alzato e gli arbitri facciano fatica ad adeguarsi, con gare che in alcuni frangenti sono diventate delle vere e proprie tonnare, ma soprattutto abbiamo notato la difficoltà nel gestire alcune situazioni delicate arrivando anche a decisioni sbagliate (come il caso dell’espulsione di Filloy, che protesta dopo un evidente colpo di Moss a Chessa a gioco fermo, che andava senza dubbio sanzionato). Fanno poi sorridere anche alcune multe, come quella di 330 € comminata ad Imola per “lancio di palle di carta (senza colpire)” che in realtà sono i coriandoli della coreografia di inizio match, con i tifosi che volevano festeggiare il ritorno dopo 20 anni dei playoff al PalaRuggi. Dall’altra parte, però, è anche vero che gli stessi giocatori stano facendo ben poco per aiutare gli stessi arbitri, giocando spesso al limite e creando in campo un clima di tensione palpabile. La speranza è che un paio di giorni di riposo facciano bene a tutte le componenti, riportando un pò di serenità intorno a dei playoff che si stanno rivelando elettrizzanti ed interessanti, così che già da domani si possa tornare a parlare solo di basket giocato.

a cura di Alessandro Salvini e Fabrizio Quattrini


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