Manital Torino - Consultilvest Pesaro 83-66

La festa a fine gara (Foto M. Marengo)

MANITAL AUXILIUM TORINO – CONSULTINVEST PESARO 83-66 (17-12,20-21, 24-18, 22-15)

TORINO – Ultima giornata di Regular Season al PalaRuffini, con la Manital Torino che non ha più il destino nelle proprie mani e deve necessariamente vincere contro una Consuntilvest Pesaro già salva e sperare in una contemporanea sconfitta di una tra Caserta e Bologna, potendo in questo modo festeggiare una salvezza rincorsa per tutta la stagione.

Dopo nemmeno tre minuti il secondo fallo fischiato ad Austin Daye fa ben sperare i tifosi di Torino, ma Pesaro non è arrivata a Torino a fare una scampagnata e con le penetrazioni di Christon e Shepherd mette in crisi la difesa di casa. In attacco ad inizio gara è DJ White a prendersi le maggiori responsabilità per la Manital, con 8 punti e 4/7 al tiro nei primi 10 minuti di gara. Entrambe le squadre faticano da oltre l’arco, con un complessivo 1/9, con l’unica tripla messa a segno a fil di sirena da Jacopo Giachetti per la squadra di casa.

Torino però non è brava ad approfittare dei due falli di Daye e non lo attacca a dovere, con il lungo ex NBA che per evitare di fare il terzo, spesso fa passare l’avversario di turno per facili canestri. Pesaro resta a contatto grazie soprattutto ai rimbalzi, voce statistica in cui da inizio stagione ha provocato le principali sofferenze all’Auxilium.

Manital Torino - Consultilvest Pesaro 83-66

DJ White: 23 punti e 11 rimbalzi (Foto M. Marengo)

La vitalità di Kloof e un Giachetti sorprendentemente attivo in attacco sono la chiave di Torino per prendere la doppia cifra di vantaggio nel secondo quarto. Un gap che comunque non lascia tranquilla la squadra di casa, che contestualmente deve anche fare i conti con il terzo fallo di un Mancinelli in versione concentrata ed efficace e si vede quindi riavvicinare da Pesaro, che con due triple sul finire del secondo quarto torna a stretto contatto dopo essere stata anche sopra di 12. Uno sguardo dagli altri campi serve solo ad aumentare la tensione, con Bologna che poco prima dell’intervallo raggiunge Reggio e Caserta che continua a tenere testa nella gara contro Trento.

Ad inizio ripresa Pesaro riesce ad aggangare Torino grazie alla tripla del solito Daye. La squadra di coach Vitucci prova la reazione immediata e con la coppia Ebi-Rosselli, che sia in difesa che in attacco fanno vedere di essere decisamente in serata di grazia, riesce a riprendere l’inerzia della gara e a riportarsi sul +8 in un amen.

Da quel momento in poi Torino allunga, Pesaro ricuce gli strappi grazie soprattutto alle giocate di un giocatore dalla classe superiore come Austin Daye, ma sostanzialmente non ha abbastanza energie nervose e la cattiveria agonistica per mettere davvero in grossa difficoltà una Manital che con un paio di giocate difensive di un positivo Kloof riesce a portare a casa la sfida e a concentrarsi sugli altri campi.

La curva Dido Guerrieri a inizio gara (Foto M. Marengo)

La curva Dido Guerrieri a inizio gara (Foto M. Marengo)

Dopo la sirena il clima al PalaRuffini rimane surreale. I tifosi rimangono sugli spalti ad ascoltare in radio o a sbirciare sui monitor del tavolo della stampa, dove scorrono le immagini di Reggio Emilia – Bologna e alle bombe del figlio dell’ex Auxilium Carlo della Valle e alle giocate di Achille Polonara esulta come per un canestro della propria squadra. Con i liberi di Della Valle e Kaukenas che mettono il +7 a pochi secondi dalla fine, il palazzetto può finalmente esplodere in un urlo liberatorio e la sirena, che poco dopo sancisce la fine della gara, sancisce la permanenza in A della rinata Auxilium e la discesa in serie A2 dopo 87 anni di quella Virtus Bologna che solo 10 giorni prima aveva gettato nel baratro la squadra di Vitucci.

I tifosi festanti invadono il campo alla ricerca dei propri giocatori, che partecipano alla gioia di una città che nonostante una salvezza conquistata all’ultima giornata disponibile, ha riempito il palazzetto per ben 10 sold out stagionali. Un dato, questo, che non fa che dar fiducia al presidente Antonio Forni per un futuro migliore e soprattutto meno al cardiopalma.