Nando Gentile, coach Prima Veroli

VEROLI – Per dire che è davvero uscita dal tunnel meglio aspettare la sfida con Reggio Emilia. Contro la vice capolista del torneo, ma virtuale capolista solitaria per le due gare da recuperare, venerdì c’è l’esame di maturità per capire se la Prima può tornare a sperare per le ambizioni con le quali è stata costruita in estate. Al palasport di Frosinone sarà caccia al primo tris di vittorie della stagione, dopo i sorrisi con Forlì e Ostuni che hanno riavvicinato la zona playoff e scacciato in modo pressoché definitivo l’incubo retrocessione.

 

Nell’ultimo match casalingo coi pugliesi è stata una Prima quadrata, sempre concentrata e attenta in difesa (i 62 punti concessi ad Ostuni sono la miglior performance stagionale per la retroguardia verolana), tanto da meritarsi i complimenti del suo allenatore: “E’ stata una partita non bella ma molto intensa, come ci aspettavamo. Sapevamo che Ostuni era una squadra rognosa, ha vinto tante partite fuori casa, la conoscevo bene perché è guidata da un allenatore che conosco bene, so che tipo di allenamenti fa, come li allena. Però devo dire che in una gara così combattuta siamo stati bravi a restare concentrati e nei momenti importanti abbiamo fatto ottime difese e preso buoni tiri in attacco”, è l’analisi di Nando Gentile.

 

Nella buona prova di tutto il quintetto base è spiccato il finale di Bj Elder, decisivo in quel quarto periodo con cui ha fatto ricredere che stesse prolungando il suo scarso periodo di forma: “Per me stava facendo bene anche prima, io non valuto un giocatore solo per i punti che segna, lo valuto per tutto quello che fa in campo. In difesa Bj stava marcando un giocatore forte come Jurevicus che per fare canestro contro di lui ha dovuto fare i numeri. Elder si sacrifica in difesa, dà rimbalzi, energia, è un esempio per i compagni ed è colui che ci ha fatto fare il cambio di rotta”.

Il neo è stata la panchina. Dopo il mezzo exploit di Forlì i vari Rullo, Cortese, Tommasini, Ammannato e Gatto (utilizzato per 16 minuti, il minutaggio più alto da quanto è stato reintegrato) sono tornati nell’anonimato: “Contro Ostuni c’è mancata la panchina, che invece a Forlì era stata la chiave della vittoria. Gli uomini della panchina devono dare di più, sotto l’aspetto mentale, fisico, d’energia. Da loro mi aspetto molto, non devono essere solo dei numeri che danno riposo ai titolari, devono essere protagonisti, mentre con Ostuni non c’erano a livello di personalità, non erano presenti e questo mi è dispiaciuto molto”.

 

Gentile s’è tolta la soddisfazione di rifilare il bis a Marcelletti, che dal canto suo ha accettato la doppia lezione dall’allievo con il sorriso sulle labbra: “Nando è stato un grandissimo giocatore ed è un ottimo allenatore, poi è un collega, non un allievo – ha detto affettuosamente in conferenza stampa il coach di Ostuni – Noi stiamo cercando di dare il massimo delle nostre possibilità, ma ovviamente Veroli rimane una squadra che in certi momenti riesce ad avere delle risorse tecniche importanti”.

 

La classifica verolana, dopo mesi e mesi di pianti amari, inizia piano piano a sorridere. In caso di vittoria nel recupero con Reggio Emilia il campionato arriverà alla pausa della Final Four con Veroli all’ultimo posto utile per i playoff, il nono, in coabitazione con Verona e Ostuni: un regalo presentabile per i 53 anni del presidente Zeppieri, che li compie oggi. La scimmia s’è finalmente tolta dalle spalle dei giocatori giallorossi: “Sì, se ne è andata. Per una squadra costruita per fare grandi cose ritrovarsi in una situazione difficile comporta tante complicazioni. Ora, il fatto che ci siamo lasciati indietro un po’ di squadre forse ci lascerà un po’ tranquilli”.

 

Mercato. Domani si chiude la prima finestra della stagione, quella relativa alle possibilità di ingaggiare giocatori provenienti da altre squadre di Legadue o di cederli alle stesse squadre. Gentile fa capire che non ci sarà nessun movimento per Veroli in queste ore: “Non credo. Onestamente adesso è difficile trovare qualcuno che ti possa far cambiare l’assetto della squadra. Stiamo andando bene così, continuiamo così, poi è chiaro che la società si guarderà intorno. Ma da parte mia non le chiederò nulla”.

Paolo De Persis