Jesi – A distanza di otto giorni anche la Segafredo Bologna passa all’Ubi Bpa Sport Center di Jesi, grazie a una prova complessivamente positiva, che ha soddisfatto coach Ramagli, il quale non ha potuto nascondere la propria soddisfazione, nel post partita, in sala stampa.

Era una trasferta che si prospettava difficile per le V nere, vista la capacità dell’Aurora di dare sempre il massimo, pescando a piene mani su orgoglio e carattere, sulla motivazione, aspetto sul quale, è più che evidente, coach Cagnazzo, ha saputo lavorare bene.

Però non è bastato contro una Segafredo, apparsa più completa ed equilibrata, rispetto alla Fortitudo, per quello che valgono i paragoni.

Vista l’assenza di Battisti, Cagnazzo propone un quintetto inedito, sacrificando inizialmente il suo cambio più naturale, Alessandri. Con Bowers playmaker, la scelta ricade su Picarelli, che si dimostra all’altezza del compito assegnatogli.

La coppia Davis-Bowers non è bastata a Jesi (foto G.Esposto)

La coppia Davis-Bowers non è bastata a Jesi (foto G.Esposto)

Ramagli lamenta l’assenza dell’ex Ndoja, rimasto in panchina a seguire il match e inizia con i due americani, più Spissu, Rosselli e Petrovic; quest’ultimo resta in campo poco più di 4’: «dobbiamo coniugare il dare spazio ai giovani e fare risultato – ha chiarito Ramagli – non mi era piaciuto; di solito si dà sempre una seconda chance, stasera non me la sono sentita. Posso aver avuto ragione, posso aver avuto torto, ma un allenatore deve fare quello che gli dice il suo istinto, stasera ho deciso così.»

L’Aurora ha difeso bene con energia nel pitturato, ha difeso altrettanto bene sul pick’n roll, grazie alla grande capacità di recupero dei propri lunghi ed è stata ferita da una serie impressionante di triple, che sono valse alla Virtus un ragguardevole 52%, 14/27.

Per la Segafredo è stata la salvezza, una ipoteca sul match, visto che in area, a parte Lawson che si è battuto contro i lunghi jesini, specie dopo il riposo (16 punti su 22 nei quarti finali), non c’è stata gloria.

Nel quarto decisivo, quando ci si aspettava l’ennesimo rientro in partita della squadra di casa, la Virtus ha consolidato il proprio vantaggio, fino a renderlo definitivo, oltre che con Lawson, statistiche in mano Mvp del match, con l’uomo-ovunque Rosselli, il vero valore aggiunto di questa squadra e Umeh, che con un paio di canestri al limite dell’impossibile, ha iniziato a scrivere i titoli di coda: ben 14 i punti segnati nel quarto conclusivo.

Il campione mondiale di salto in alto indoor Tamberi (foto G.Esposto)

Il campione mondiale di salto in alto indoor Tamberi (foto G.Esposto)

Al palasport di Jesi era presente una rappresentanza di piccoli atleti di società provenienti dalle zone colpite dal recente sisma.

Presente anche il campione mondiale di salto in alto indoor, l’anconetano Tamberi, interessato spettatore, che nel corso del riposo, nonostante sia reduce dall’infortunio che lo ha privato dei recenti giochi olimpici, si è esibito in una schiacciata.

STARTING FIVE

Jesi: Maganza, Bowers, Davis, Benevelli; Picarelli

Bologna: Spissu; Umeh; Petrovic; Rosselli; Lawson

 

MVP

Lawson: 8/13 da 2, 1/2 da 3, 3/4 ai liberi, 10 rimbalzi, 3 assist.

 

SALA STAMPA

Ramagli: «Era una partita che temevo molto, avevo la percezione che avremmo trovato avversari durissimi, Jesi ha fatto una bellissima partita, per batterla abbiamo dovuto raschiare tutte le energie necessarie. Si è dimostrata un’avversaria vera, ha giocato con grande presenza e intensità, sopperendo all’assenza di un suo giocatore importante, tenendoci alle corde in alcuni momenti. Aver vinto qua è un segnale importante: caratterialmente eravamo stati molto bravi nella partita di Udine, . avevamo accettato la competizione contro una squadra di rango come Treviso. Per vincere qua serviva una prova di grande carattere: per noi è una vittoria molto pesante perché vincere in questo modo significa aver qualcosa dentro.»

Cagnazzo: «Abbiamo incontrato una squadra di grande qualità che, nelle situazione decisive, ha dato il 101 per 100. Ci eravamo dati l’obiettivo di non aver rimpianti, dopo la partita e ci siamo riusciti, però vogliamo e dobbiamo continuare a migliorare. Vedo l’atteggiamento giusto, abbiamo dato tutto quello che avevamo in corpo anche oggi e questo è un dato positivo. Per il resto dobbiamo lavorare per avere tanti possessi, provare a controllare i rimbalzi anche contro una squadra più fisica di noi, mettere il corpo dove non arriviamo con altre situazioni. Noi siamo una squadra molto aggressiva sul pick’n roll, questo a volte ci porta al rischio di pagare in area o nei tiri da tre. Contro Bologna la scelta era quella di chiudere l’area e provare a limitare i tiri da fuori, purtroppo oggi abbiamo dovuto fare i conti con una avversaria capace di fare passaggi, con quel mezzo secondo di vantaggio, che non ti permette di chiudere un difesa.»

 

AURORA JESI-SEGAFREDO BOLOGNA 79-88 (24-12, 13-22; 17-25; 25-29)

AURORA JESI: Maganza 16; Bowers 24; Davis 21; Benevelli 4; Picarelli 5; Alessandri 4; Mentonelli ne; Scali; Moretti ne; Janelidze 5; Vita Sadi ne. All.: Cagnazzo.

SEGAFREDO BOLOGNA: Spissu 18; Umeh 19; Petrovic; Rosselli16; Lawson 22; Pajola; Spizzichini 3; Ndoja ne; Michelori 5; Oxilia 5; Penna.  All.: Ramagli.

Arbitri: Galasso, Pecorella, Maschio

Spettatori: 2.653.