Undicesima giornata ed iniziano a farsi i conti per il rush finale che porterà alla fine del girone di andata quando si decideranno le magnifiche otto che parteciperanno a Rimini alle Final Eight di Coppa Italia. Due sole squadre in vetta, Brescia ad Est e Scafati ad Ovest, tante vittorie esterne (ben 9 su 16 partite), due corazzate come Ferentino e Mantova chiaramente in crisi, la risalita feroce di Roma ed una Roseto che non si ferma più, ma anche alcune squadre che iniziano a preoccuparsi, come Jesi, Matera e Chieti ad Est, Latina e Biella ad Ovest.

Nik Raivio, incubo della difesa mantovana (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

Nik Raivio, mattatore nell’ultimo quarto a Treviso (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

GIRONE EST – Il big-match della giornata, nell’antipasto delle 16 di domenica va alla Centrale del Latte che batte in volata Mantova, dopo una partita dominata per tre quarti. I bresciani volano trascinati dagli 8 assist di Fernandez e dai 21 punti di Alibegovic (alla fine saranno 26), toccando il +16 in avvio di ultimo quarto, subendo però il rientro di Mantova con un parziale da 21-4 in meno di 8′ che porta gli Stings addirittura davanti sull’ennesima tripla di Ndoja (9 punti nell’ultimo quarto). Ci pensano però ancora Alibegovic, che ne mette 5 nel finale tra cui una tripla fondamentale, e Fernandez dalla lunetta a far volare da soli in testa i bresciani. Perché poche ore più tardi arrivava la sorpresa in una delle 6 vittorie esterne di giornata, con Treviso che cadeva ancora al PalaVerde questa volta per mano di Legnano. E ancora una volta era l’ultimo quarto a decidere tutto, con Legnano capace di risalire dal -11 negli ultimi 6′ con un parziale di 23-6, trascinata da un tarantolato Raivio da 17 punti con 3/3 da 3 nell’ultimo quarto. Teviso è agganciata al secondo posto dalla sempre più convincente Imola, che vince a Ferrara una gara in equilibrio per 40′ ma che la Bondi sembrava aver girato dalla sua parte a 3′ dalla sirena, prima che Anderson e soprattutto Washington ci mettessero lo zampino, con quest’ultimo che prendeva il rimbalzo in attacco decisivo finalizzato con canestro e tiro libero. Risale la Verona degli italiani e della difesa, che continua ad avere pochissimo da Rice e Chikoko, ma che grazie ai punti di Cortese e ai rimbalzi di Michelori e Saccaggi tiene in scacco Matera per 40′, senza mai scappare ma guidando con sicurezza e costringendo i lucani alla quarta sconfitta consecutiva, che li lascia all’ultimo posto in classifica. Al festival delle vittorie esterne non partecipa, come ormai consuetudine, la Fortitudo Bologna che perde male a Treviglio, contro una Remer motivata che gioca la miglior partita interna della stagione trascinata da un Matteo Chillo finalmente grande protagonista, lasciando a coach Boniciolli tanta amarezza in sala stampa per l’approccio completamente sbagliato alla gara dei suoi giocatori (51-28 dopo 23′). Continua la crisi, invece, per Jesi e Chieti, entrambe sconfitte in casa. Pesante quella dell’Aurora contro una Roseto che adesso vola, arrivata alla quinta vittoria consecutiva, che la gioca a chi ne mette di più e stronca alla lunga una Jesi sempre corta con i soli Santiangeli, Greene e Hunter a mettere punti, mentre coach Trullo si gode i 62 punti in coppia di Allen e Weaver ma anche i 16 con 6 rimbalzi e 4 recuperi del baby Marini. Chieti perde con Recanati una sfida condotta bene nel primo tempo ma dove nella ripresa ha subito troppo Lawson e Sollazzo, capaci di metterne 45 in coppia. L’ultima vittoria esterna della giornata è di Trieste che passa a Ravenna al termine di una partita brutta e dal punteggio basso, sfruttando la doppia-doppia di Stefano Bossi, mentre per i padroni di casa hanno poco da Deloach e non bastano i 21+11 di Smith.

Daniele Sandri (foto Alessio Brandolini 2014)

Daniele Sandri con una tripla allo scadere ha punito Ferentino (foto Alessio Brandolini 2014)

GIRONE OVEST – Continua la marcia di Scafati, pur priva di Mayo, che passa a Biella nel più classico dei testa-coda, mandando 4 uomini in doppia cifra e chiudendo il match solo a cavallo dell’ultima pausa quando i campani riuscivano a mettere la doppia cifra di margine. Per Biella malinconico ultimo posto, visto che Barcellona torna al successo con un secondo tempo da 54 punti, guidata dai 22 punti e 8 rimbalzi di Loubeau ma dove risalta la gara perfetta di Maccaferri che ne mette 15 con 4/4 al tiro e 4/4 ai liberi, inguaiando la Benacquista di coach Gramenzi alla 3 sconfitta consecutiva, la quarta delle ultime 5. E sempre in coda si ritrovano Omegna e la sempre più indecifrabile Viola Reggio Calabria. La Paffoni, che non ha nulla dai suoi americani e si aggrappa al trio Zanelli, Iannuzzi, Casella (laureatosi pochi giorni fa, tanti auguri dottore!), dopo un buon primo quarto insegue per tutta la partita subendo tantissimo da Pepper (28 con 5/8 da 3 punti), ma trova anche il vantaggio nell’ultimo minuto prima che proprio Pepper la decida dalla lunetta. La Viola invece cade a Tortona nel posticipo della domenica sera, in una gara ampiamente decisa già all’intervallo lungo dove i piemontesi arrivano sul +15 che diventa +23 all’ultima pausa dopo un terzo quarto in cui i reggini ne mettono solo 8, combinando per un 3/15 al tiro. Insomma il ritorno di Benedetto in panchina non ha portato grandi novità, così come la vittoria contro Casalpusterlengo sembra sia stato solo un fuoco di paglia, per una squadra che fatica tantissimo a trovare una sua fisionomia. Ed a proposito dell’Assigeco la squadra di Finelli firma una delle tre vittorie esterne della giornata passando al Ponte Grande di Ferentino e mandando in crisi una FMC che proprio non ne vuole sapere di trovare continuità. I laziali mostrano ancora grossi problemi nel gioco, vanno sotto di 17 nel primo tempo ma rientrano grazie all’intensità difensiva ed alla zona contro cui l’Assigeco sbatte tra terzo ed ultimo quarto. Una volta raggiunto il +7 in apertura di ultimo quarto, però, Ferentino si ferma permettendo ai lodigiani di rientrare e di punirli con una tripla di Sandri sulla sirena. Tornando in vetta, alle spalle di Scafati resta la sola Agropoli che batte la solita Trapani da trasferta (ancora a secco di successi lontano dalla Sicilia). I campani giocano sul velluto allungando subito in doppia cifra, mandando 5 uomini in doppia cifra ed avendo finalmente qualcosa anche da Tavernari, mentre Trapani riesce a limitare i danni solo nell’ultimo inutile quarto. Cade invece in Sicilia, in uno dei due big-match di giornata revival della semifinale play-off della scorsa stagione, la Novipiù Casale che riesce a limitare Saccaggi ma non Marco Evangelisti (20 punti con 3/5 da 3), con la Moncada che scappa via nel finale di terzo quarto ed amministrando sui tentativi di rimonta dei piemontesi. L’ultima gara della giornata era forse quella più attesa, la sfida tra Virtus Roma e Mens Sana 1871 Siena che, anche se con una Mens Sana Siena diversa (l’attuale società è diversa da quella pluri-scudettata, ndr), era finale scudetto non più tardi di 2 anni e mezzo fa. Vince Roma ed anche nettamente, con Siena che manca ancora una volta di concentrazione e mentalità crollando alle prime difficoltà ad inizio partita e nel terzo quarto, con Callahan (24 punti e 6 rimbalzi) praticamente immarcabile, e riuscendo a rientrare in partita solo nel finale, grazie a Bryant ed Udom, ma mancando un paio di occasioni per rendere interessante il finale.

Remer Treviglio vs Eternedile Bologna, LNP A2 Est, undicesima giornata, Chillo

Grande partita di Matteo Chillo, nella serata più importante per lui (foto di Danilo Scaccabarossi)

MVP – Per LNP l’MVP di giornata è Byron Allen di Roseto, e come potrebbe essere altrimenti dopo una prestazione da 37 punti con 13/19 al tiro, con 3/6 da 3 punti, 8 rimbalzi e 3 assist per un 45 complessivo di valutazione. A noi però piace premiare anche altre prestazioni, magari statisticamente meno importanti, ma che nascono anche da condizioni psicologiche particolari. Matteo Chillo era arrivato in estate a Treviglio dopo un brutto infortunio ed un’operazione alla fine della scorsa stagione. Doveva essere uno dei giocatori fondamentali per la Remer invece finora non era riuscito a dare il suo contributo. Domenica a Treviglio arrivava quella Fortitudo nelle cui giovanili lui è cresciuto ed ecco che coach Vertemati lo lancia in quintetto e lui ripaga con un gara da 20 punti in 36′ con 6 rimbalzi, 2 recuperi, 2 assist e 9 falli subiti, ma soprattutto un grande impatto nei primi due quarti quando la gara si è decisa. E poi, al momento della sua uscita dal campo, la meritatissima standing ovation da parte di tutto il palazzo, compresi i ragazzi della Fossa giunti in Lombardia, che sempre ricordano con affetto chi ha portato la F sul petto.

Alan Voskuil (2015 © Foto Alessio Brandolini)

Alan Voskuil (2015 © Foto Alessio Brandolini)

COMEBACK – Dopo un avvio veramente complicato, incluse polemiche di spogliatoio venute alla luce e che hanno portato all’esonero di Saibene, la Virtus Roma ha cambiato allenatore chiamando Attilio Caja ed ha anche cambiato marcia, infilando 5 vittorie in fila che l’hanno riportata a metà classifica facendola respirare dopo aver visto le streghe. Sicuramente il calendario ha aiutato, visto che a parte Siena, Roma ha incontrato le ultime 4 della classe nell’ultimo mese, ma è fuor di dubbio che la Virtus abbia trovato una sua fisionomia, affidandosi all’esperienza di Callahan, Voskuil e Maresca, ma trovando anche buone risposte da Benetti e Meini, oltre al grande carattere di Simone Bonfiglio. La strada è ancora lunga e da qui alla fine del girone di andata il calendario sarà meno soft, ma sicuramente vincere contro Siena in un PalaTiziano quasi pieno è un grande segnale anche e soprattutto per la piazza.


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