FILENI BPA JESI-PRIMA VEROLI 64-69

Fileni BPA Jesi: Colonnelli 9, Maggioli 17, Battisti, Hoover 10, Valentini n.e., Bruzzechesse n.e., Bargnesi n.e., Gaspardo 2, Griffin 15, Sanders n.e., Santiangeli 11, Dolic. All.: Cioppi.

Prima Veroli: Hunter 13, Stirpe n.e., Battaglia n.e., Savo Sardaro n.e., Jurevicius 20, Infante 10, Walker 15, Carenza 5, Rossetti, Berti 6. All.: Marcelletti.

Arbitri: Ursi, Migotto, Attard.                                    Parziali: 18-15; 13-14; 20-23; 13-17

Spettatori: 1217

Ryan Hoover

VEROLI – Sarà stata la paura di perdere, sarà che si era parlato di un match come un bivio, per entrambe, fatto sta che Jesi e Veroli hanno dato vita ad un match poco spettacolare e senza troppe emozioni, seppure equilibrato; per coach Marcelletti poco importa, contavano più i due punti che lo spettacolo, per uscire da una situazione di pericoloso stallo e, si sa, in questi momenti le panchine tremano, specie quando si è speso un budget considerevole, per allestire la squadra. Non trema affatto la panchina di Cioppi, che probabilmente non poteva far molto di più con il “materiale” a disposizione, anche se pesano, la cattiva gestione dell’attacco jesino a 33” dal termine ed il fallo commesso troppo tardivamente dalla squadra di casa, nell’ultimo possesso ospite. E’ stato un match sicuramente condizionato dalle assenze, Rinaldi e Bruttini tra i laziali, mentre Cioppi iscrive a referto Sanders e Valentini che ovviamente come si sapeva non scenderanno in campo, ed è altrettanto ovvio che chi sta peggio è la Fileni BPA, considerando la sua già esigua rosa. Cioppi inizia il match con Colonnelli, Maggioli, Hoover, Griffin, Santiangeli, Marcelletti con Hunter, Jurevicus, Infante, Walker, Carenza.

Con queste premesse è ovvio che i due tecnici cercano di buttarla sulla tattica; in effetti Veroli inizia mettendo pressione al giovane play di casa Colonnelli, Jesi prova a tratti la difesa a zona. Nel primo quarto le cose migliori, in casa Fileni BPA, le mostra proprio Colonnelli, già ampiamente utilizzato in altre occasioni, e quindi già avvezzo alle responsabilità della regia, che chiude, al primo riposo, con un ottimo 10 di valutazione ed un interessante percorso netto al tiro dal campo 2/2 (compresa una tripla). E’ un quarto piuttosto equilibrato, anche se a 5’46” la squadra di casa tocca un promettente +5 (13-8), che, nell’ultimo giro di lancette diventa un +6, grazie a Santiangeli, che però mette uno solo dei due liberi a disposizione, in ogni caso il quarto si chiude con una tripla di Carenza, sino a quel momento nullo. Nel secondo quarto la Prima Veroli, trova il sorpasso, grazie a due canestri sotto misura di Infante, imbeccato egregiamente da Hunter e Walker, che creano scompiglio con le loro penetrazioni. Poi Infante si incaponisce, e a furia di dispensare sportellate a Maggioli, si vede fischiare qualcosa come tre falli, in poco meno di tre minuti e si ritrova in panchina. La Fileni BPA trova un micidiale 8-0 che sembra spaccare il match, ma Veroli da immediatamente segnali di vita, con Jurevicus e Carenza, e, fatalmente, si va al riposo con un minimo vantaggio per la Fileni BPA, 31-29. Il terzo quarto è ancora più equilibrato, prevalgono gli attacchi sulle difese, e non è che ci guadagni lo spettacolo, tutt’altro. La squadra di casa fatica decisamente nel contenere i due stelle e strisce Hunter e Walker, ma ritrova il miglior Maggioli, che torna ad essere uno spauracchio sotto ai canestri (già in doppia-doppia prima dell’ultimo mini riposo). Il quarto concusivo inizia con il quarto fallo di Infante, e questo toglie qualcosa a Veroli in fase difensiva, ma Marcelletti insiste sul lungo campano, e fa bene: sarà proprio Infante, a chiudere il match con una tripla, a 1’40” dalla sirena, portando Veroli sul +4. Sull’attacco successivo la Fileni sfrutta il possesso in maniera decisamente scellerata, non riuscendo ad organizzare uno schema efficace per i tiratori, sta di fatto che, in prossimità dello scadere dei 24” la palla bollente finisce nelle mani del Maggiolone, che non riesce a centrare il canestro ospite. Mancano 33”, tra lo sconcerto del pubblico il fallo di Hoover arriva solamente quando mancano 10” alla sirena, ed è l’epilogo del match: finisce 64-69. Veroli sorride, ma da qui a dire che i problemi sono risolti, ce ne corre; la vittoria è più una iniezione di fiducia. Jesi deve lavorare sodo, per recuperare gli acciacchi e per recuperare fiducia nei suoi mezzi. La salvezza è ancora sulla carta e, tra l’altro, al palaTriccoli si è toccato un minimo storico, 1200 spettatori, che non veniva toccato da anni. Anche questo, oltre che il modo in cui si continua a perdere incontri accessibili, deve far riflettere.