Jesi – L’Aquila spiega le ali e spicca il volo che, dall’Ubi Bpa Sport Center, la avvicina ulteriormente ai play-off, il degno coronamento di una stagione, quella del ritorno ai massimi livelli del basket nazionale, che sarebbe anche il giusto premio per una squadra, perfetto mix di “anziani”, americani di valore e giovani di grande futuro, un team al quale Boniciolli sta dimostrando di aver trasmesso la chimica giusta.

Non inganni però il +13 finale, che punisce eccessivamente la Betulline, anche per via del canestro finale di Italiano a 2” dalla sirena, con la difesa jesina completamente ferma, che ha fatto arrabbiare il tecnico felsineo “chiedo scusa a nome mio e della società per il gesto sciocco e antisportivo che ha fatto, perché ha ferito prima di tutti me, il mio collega Maurizio e il vostro pubblico; sto cercando con tanto impegno e fatica di insegnare a questi ragazzi, a giocare a basket, ma anche a educarli a comportarsi in una certa maniera”.

Poi Boniciolli, magari cercando di non esaltarne troppo la prestazione, opportunamete stuzzicato, in sala stampa, non ha potuto non sottolineare la prova dei suoi tre golden boys, Candi, Montano e Italiano, 38 punti in tre, ma soprattutto tanta sostanza alla propria squadra, autentici valori aggiunti: “all’inizio di stagione avevamo cercato quello che io considero il miglior play-maker della categoria, Piazza, che gioca ad Agrigento, ma quando ci ha risposto che preferiva rimanere in un ambiente che considera un po’ come casa sua, ho parlato con il presidente ed ho detto: che senso ha andare ad ingaggiare il miglior play di categoria, quando abbiamo in casa un giocatore, che lo scorso anno non era neanche nei 10 in B e che da quella volta ha avuto una crescita impressionante – riferendosi a Candi – è chiaro che ne parlo con riserbo, in quanto i giovani, seppure educati in una famiglia straordinaria come la nostra, basta un piccolo ostacolo perché perdano il loro obiettivo. Però non possiamo nasconderci, hanno fatto una eccellente partita”

Aggiungiamo anche che Boniciolli è un tecnico che con i giovani ha sempre dimostrato di saperci fare: Cantarello, Bodiroga e tanti altri. Insomma, l’uomo giusto, capitato al momento giusto.

In altre parole l’Eternedile, conquistati i play-off, ha tutta l’aria di essere una di quelle squadre indigeste, che nessuno vorrebbe incontrare.

Sorrentino, esperienza e concretezza per coach Boniciolli (foto G.Esposto)

Sorrentino, esperienza e concretezza per coach Boniciolli (foto G.Esposto)

Tornando al match, è sacrosanto dire che le maggiori rotazioni possono aver fatto la differenza,contro la Betulline di stasera, con Greene e Hunter “acciaccati”, senza Janelidze che, nel giorno del suo compleanno, ha seguito la partita  a bordo campo: un solo dato numerico sintetizza la distanza abissale tra le due panchine, i 22 punti fatturati da quella ospite, contro gli appena 6 di quella locale.

Il primo quarto, già prepotentemente in mano alla Eternedile, 15-28, per la Betulline sembrava il preludio di una disfatta, invece, in un secondo quartodi grande sostanza, la squadra, trascinata dal migliore Santiangeli del girone di ritorno, con un 14-0 iniziale, ha riaperto il match, provando a giocarselo alla pari, pagando però, alla lunga, il calo di Greene, le imprecisioni di Hunter, che ha alternato cose belle a cose brutte e il ricorso, per certi versi forzato dei due lunghi Maganza e Paci in contemporanea, che non ha dato frutti.

Hunter, prova piena di alti e bassi (foto G.Esposto)

Hunter, prova piena di alti e bassi (foto G.Esposto)

La matematica non condanna ancora Jesi, ed è un bene: se solo Legnano fosse passato a Chieti, dove ha sfiorato la vittoria, sarebbe già iniziato il secondo campionato della Betulline, quello dei play-out, che, intendiamoci, sono sempre dietro l’angolo, ma proviamo a pensare con quale difficoltà, con tre settimane di anticipo, Lasi avrebbe dovuto cominciare a preparare la post-season, con il rischio di pericolosi cali di tensione.

Insomma, se play-out devono essere, che lo siano il più tardi possibile.

Anche perché fra 24 ore Corbett scenderà dall’aereo e Lasi potrebbe avere un problema in più, non tanto doverlo inserire, ma scegliere su chi puntare, tra Greene, Hunter e, appunto, Corbett. E se, nel reparto ali, con Janelidze out, resta praticamente il solo Hunter, con tutti i limiti del momento e non funziona giocare con due lunghi contemporaneamente in campo, la scelta potrebbe essere tra Greene e Corbett, a discapito del primo, che anche stasera non è riuscito sempre a girare al massimo.

Pensierino della sera: fatto trenta, non è possibile fare trentuno, ergo, fare un sacrificio economico in più e portare a Jesi un giocatore italiano nel ruolo di ala? In questo momento vorrei conoscere il regolamento a memoria e sapere se tale opzione è possibile, ma l’istinto mi suggerisce che, in un paio di squadre già retrocesse, (Matera e Barcellona) qualcosa di interessante ci potrebbe pur essere…

Starting five

Jesi: Greene, Hunter, Paci, Santiangeli, Gueye

Bologna: Daniel, Candi, Montano, Amoroso, Flowers

 

Palla avvelenata

Riuscirà il prode Lasi a preparare a dovere i play-out, che sembrano oramai inevitabili?

Sarà questo il tema dominante delle prossime settimane e se la squadra reagirà alle sollecitazioni come recentemente, nei match salvezza – Legnano docet – la vediamo molto dura.

Urge violenta sterzata e magari un pò di coraggio nelle scelte, quelle scelte, che qualche Lasi-detrattore spesso non approva, a giudicare dai giudizi che leggiamo sui social network.

 

Con  la speranza che l’arrivo di Corbett porti una ventata di ottimismo.

Coach to coach (ipse dixit)

Boniciolli:”Siamo in lotta per entrare nei play-off e come avevo detto ai miei ragazzi, per la storia di Maurizio, per la caratteristiche di Jesi che ha giocatori attaccati alla causa, sarebbe stata una partita dura. Infatti ce la siamo dovuta giocare fino all’ultimo per vincere. Credo che abbiamo vinto perché avevamo qualche giocatore in più per le rotazioni. Fatti i complimenti a Jesi, che ha un giocatore nato qua, Santiangeli, al quale auguro una carriera luminosa, per quanto ci riguarda la lotta continua, ora di partite ne mancano tre, ma non è ancora finita, ora più che mai abbiamo il nostro destino nelle loro mani. Con due punti di vantaggio su Treviglio e Verona, e gli scontri diretti a nostro favore, sarebbe un suicidio totale, mandare a monte tutto quello che abbiamo fatto, per centrare l’obiettivo della nostra stagione: centrare i play-off”

Lasi: “Per certi aspetti i ragazzi mi sono piaciuti per come hanno giocato, la loro non è una squadra facile da affrontare, dotata di molta fisicità, buone rotazioni e ogni cosa che riesci a fare, te la fa guadagnare. Le maggiori rotazioni hanno fatto la differenza perché hanno avuto la possibilità di mettere grande energia. Siamo forse mancati di aggressività in ceri momenti. La matematica ancora non ci condanna, prima ancora di pensare ai play-out, ricorderò spesso ai ragazzi, quali sono i nostri obiettivi”

 

BETULLINE JESI-ETERNEDILE BOLOGNA 87-100

15-28; 23-16; 23-26; 23-30

Arbitri: Pepponi, Scrima, Scudiero