Prima Veroli, un time out di Nando Gentile

VEROLI – La squadra che solitamente le prende è seconda in classifica e lanciatissima. L’altra che solitamente le dà arranca al penultimo posto e deve ripartire dopo oltre due settimane di congelamento nel vero senso del termine. Con queste premesse la sfida che oggi rinnova l’eterna rivalità tra Brindisi e Veroli rischia seriamente di sbugiardare la sua tradizione storica, che vede i ciociari nelle vesti di carnefici e i salentini in quelle di vittime, dai tempi di quella famosa semifinale playoff della B1 stagione 2006-07.

 
Il recupero della quarta giornata di ritorno della Legadue, rinviata lo scorso 5 febbraio per neve, ha dei favoriti netti, i padroni di casa dell’Enel, che al PalaPentassuglia possono far valere i diritti della maggior classe che hanno dimostrato di avere fino a questo punto della stagione rispetto ad un’avversaria con la quale, secondo i pronostici estivi, dovevano battagliare per la promozione in Serie A. Dalle 20.45 (diretta televisiva su E’ Tv, digitale terrestre e bouquet satellitare Sky, radiocronaca su ExtraRadio) la Prima proverà a tornare grande su un parquet cui è legato uno dei ricordi più belli della storia del club giallorosso. Per farlo è chiamata all’impresa contro la migliore formazione della Legadue di questo 2012, con le 5 vittorie nelle 6 gare giocate. All’andata il blitz brindisino al palasport di Frosinone (65-76) fece capire alla dirigenza verolana che l’era Cavina stava crollando, tanto che poco tempo dopo arrivò la decisione di esonerare il tecnico emiliano. Questo match di ritorno può invece essere l’inizio di una seconda parte di campionato in cui ritrovare la gloria troppe volte perduta. 
 
Nando Gentile è uomo del sud contro la Stella del sud, il suo grosso problema sarà inventarsi un modo per bucare la difesa meno perforata del torneo con 73.3 punti subiti di media: “Bisogna avere pazienza contro Brindisi, sono organizzati in difesa, bisogna pertanto farli muovere senza dargli punti di riferimento. Hanno fisicità e tecnica, un gruppo davvero completo, non è facile affrontarli”, chiosa il coach verolano. Nella propria metà campo la Prima, che ritrova dopo un mese e mezzo Colussi, rischia di pagare più la concretezza dei due lunghi Dejan Borovnjak (14.7 punti+8.0 rimbalzi in 29’, 64.6% al tiro da due) e Craig Callahan (11.8+4.4 in 30’, 60.9% da due) che il talento dei due piccoli americani Jimmy Lee Hunter (15.0 punti in 32’) e Alex Renfroe (10.8+3.5 assist in 31’, per lui si era parlato anche di un taglio verso Natale), anche se poi storicamente a Veroli ha sempre fatto male colui che chiude il quintetto base pugliese, Klaudio Ndoja (11.8 punti in 30’, 40.0% da tre), sempre esaltatosi quando vede il giallorosso ciociaro ma oggi in serio dubbio per un guaio fisico: “Certo, Borovnjak e Callahan sono due giocatori che si fanno sentire, però i due “americanini” menano le danze, parte tutto da Renfroe, che sa creare per i compagni”, dice Gentile. Il quale vivrà per la prima volta la rivalità brindisino-verolana dal di dentro, ma chiaramente è stato informato sulla tradizione favorevole: “Speriamo che continui così, allora. Noi dobbiamo guadagnarci sul campo quello che vogliamo, c’è ancora la possibilità di recuperare terreno in classifica”. La sensazione, però, è che questo Veroli ancora in cerca di identità non basti in casa di un Brindisi ormai oliato dall’ex Armani Jeans Milano Piero Bucchi. Ma non si possono gettare le armi prima di iniziare la guerra: “La Legadue di quest’anno ha dimostrato che tutti possono vincere contro tutti. Noi ci proveremo. Dobbiamo provarci”.
            
Paolo De Persis