L’umore è buono, nonostante tutto alla sfida di Coppa Italia ci teniamo molto perchè credo che  l’evento preparato per Rimini il 7-8-9 marzo sia un evento importante anche se di categoria con le squadre di Gold, Silver, DNB e DNC. Credo che per la Fortitudo sia importante partecipare quindi ci teniamo e ci rammarichiamo un po’ del risultato dell’andata che è stato positivo dopo 2 sonore sconfitte ma in termini numerici poteva essere più ampio e andare a Legnano con qualche punto in più ci avrebbe fatto più comodo.

Il + 3 è come fosse un pareggio nel senso che uno non può pensare di andare là e difendere un + 3, sul +8 o +9 come ci eravamo guadagnati sarebbe stato diverso quindi io penso che la possibilità di pasare questo turno di coppa Italia sia del 50%, magari diamo un punto o due in più in pecentuale a loro per il fatto che giocano in casa e perchè credo che abbiano un po’ il dente avvelenato dalla gara di andata. Non perchè sia successo qualcosa in particolare ma credo siano rimasti colpiti positivamente dalla nostra prestazione, dalla nostra intensità. Sono parole dette dallo stesso coach avversario, quindi credo che ci renderanno dura la vita.

Abbiamo appena rivisto quanto fatto in campo 15 giorni fa, non mi sembra che loro abbiano inserito

cose particolari, noi invece qualcosa siamo risuciti a mettere dentro ulteriormente, il tempo mi sta aiutando.

Certo questa gara arriva dopo 2 giorni da Alessandria, e a 3 giorni da Cento, mi fa fare tutto di corsa, però qualche piccola cosa molto semplice siamo riusciti a inserirla.

Dei nostri ritengo che Venturelli e Spizzichini abbiano raggiunto un momento importante non solo di forma ma anche tecnico-tattico all’interno dei giochi, con grosse responsabilità. Però penso e spero che anche Pederzini possa fare meglio dell’andata. Se poi anche Verri porterà il suo mattoncino, De Min che al di là di tutto è sempre una costante, Fin può sempre portare cose buone e Sabatini che improvvisamente può accendersi a livello offensivo, è chiaro se trovassimo la gara perfetta in cui ognuno porta qualcosa sarei tranquillo, non partirei neanche con loro e li lascerei giocare da soli, ma non è così perchè purtroppo la pallacanestro ogni partita è una storia a sè. La speranza è che più giocatori riescano a fare bene. Sinceramente la paura c’è sempre: i cali che c’erano prima ci sono ancora adesso io non sto stravolgendo nulla del lavoro di Tinti perchè credo che sia una buona base da cui ripartire. Per quanto mi riguarda onore al lavoro di Toto, io sto portando dei piccoli accorgimenti, poi non sono nelle teste dei ragazzi: io li valuto sul campo ma devo dire che due o tre di loro mi sembrano più sereni nell’affrontare certe situazioni di gioco e questo gli dà  più libertà di esprimersi come vogliono.