Per centrare l’obiettivo play-off, il Don Bosco Livorno dovrà, nelle restanti dieci giornate di regular season, cogliere un buon bottino di punti. Evitiamo di stilare tabelle o di quantificare il numero di successi necessari. Limitiamoci a sottolineare come serviranno ‘squilli’ anche lontano dal PalaMacchia. Finora, in trasferta, i rosso-blù hanno vinto solo con Empoli (prima giornata) e con Virtus Siena (undicesimo turno). Ancora da trovare la prima affermazione fuori dalla Toscana. La gara di questa domenica, a Rimini (palla a due alle 18), rappresenta l’occasione per alzare la voce anche lontano dal Granducato. Si preannuncia una sfida equilibrata, aperta ad ogni risultato. La formazione bianco-rossa romagnola dei Crabs figura, in classifica, a quota 14. Vanta un margine di 4 lunghezze dalla zona play-out (Civitanova, penultima, ha 10 punti all’attivo) ed accusa 4 punti di ritardo dalla stessa formazione labronica, nona a quota 18. Rimini, due settimane fa, ha sfiorato il colpo del secolo contro l’imbattuta capolista Ravenna e poi domenica scorsa ha perso sul terreno del fanalino di coda Costone Siena (peraltro rinforzatosi con l’innesto di Chiacig). I riminesi allenati da Fabrizio Ambrassa giungono dunque all’appuntamento con il Don Bosco con il dente avvelenato, con la necessità di muovere la propria classifica. I Crabs devono tenere gli occhi bene aperti per evitare brutte sorprese in questo ultimo terzo di campionato. Squadra composta da tanti giovani, guidati dalla ‘chioccia’ Federico Tassinari (ala del ’77, con trascorsi nelle categorie superiori). Gli adriatici, rispetto alla gara d’andata, quando persero a Livorno 72-62 (decisivo l’ottimo quarto tempino dei ragazzi di Da Prato) sono ora più competitivi, soprattutto grazie all’innesto del play Riccardo Silvestrini (classe ’85). Il roster è composto inoltre dalla guardia Raffaele Bosio (’91), dal lungo Stefano Curcio (’90), dal play Nicolò Scrima (’93), dal play-guardia Augustin Piastrellini (’95), dalla guardia Norman Hassan (’97), dalla guardia Lorenzo Brighi (guardia del ’94), dal pivot Nicolò Marengo (’94), dal lungo Michele Squeo (’89) e dal play Andrew Gabellieri (’87). Per espugnare il Palasport Flaminio, il Don Bosco dovrà sfoderare una prova ricca di volontà. I rosso-blù, contro una formazione che lotterà con il coltello fra i denti, dovranno rispondere con le armi della determinazione e della grinta. Francesco Modica, il ‘lungo tutto-fare’ assente per un forte attacco influenzale domenica scorsa nel vittorioso match interno con Civitanova, ha smaltito il proprio malanno di stagione e da mercoledì si è allenato regolarmente con il gruppo. Il Don Bosco, a Rimini, si presenterà al gran completo. Chiamati ad una gara di spessore i giocatori con maggiore esperienza (Passaglia, Niccolai, Iardella e lo stesso Modica) ed i giovani e giovanissimi, tutti quanti dotati di indubbio talento (Mazzantini, Mariani, Artioli, Benvenuti, Marchetti e Cunico). Messa virtualmente al sicuro la salvezza, è giusto ora alzare l’asticella e provare a giocarsi le proprie carte per l’ingresso nei play-off. Il ritardo dall’ottava piazza, dopo le prime 20 giornate, è appena di due punti…