Ariel Svoboda

Ieri pomeriggio, Ariel Svoboda si è sottoposto a visita specialistica al ginocchio dolorante, a Pesaro, dal dottor Diego Cavallini. A spiegarne l’esito è il medico sociale della Pallacanestro Trapani, dottor Diego Casano: “La risonanza magnetica e la visita specialistica – spiega Casano – hanno evidenziato una possibile frattura del corno posteriore del menisco. A questo punto, si aprono due strade: la prima è quella di una terapia di rieducazione e potenziamento di quattro settimane, che costituisca il tentativo per restituire allo staff tecnico il giocatore nel lasso di tempo di un mese; l’altra è quella di procedere subito con un intervento chirurgico e risolvere così il problema. Nelle prossime ore, insieme allo stesso atleta, prenderemo la decisione più opportuna”. Ariel Svoboda farà ritorno a Trapani nella giornata di oggi.

PRIMA SQUADRA

Questa mattina, lavoro individuale per i giovani della prima squadra, mentre nel pomeriggio il gruppo al completo sosterrà una seduta tecnica. Confermato il programma settimanale, con il “doppio” per domani. Ieri e oggi, fuori dal gruppo Nelson Rizzitiello (lieve infortunio alla caviglia rimediato a Rieti) e Gianluca Tredici (in permesso per sostenere esami universitari).

MINIBASKET, OH YES…

Iniziano giovedì prossimo i corsi d’inglese gratuiti per le nostre bambine e i nostri bambini del minibasket. I corsi si svolgeranno al PalaDespar e ogni nostro piccolo atleta avrà l’opportunità di seguire il corso di inglese subito dopo la propria lezione di minibasket. Le lezioni saranno tenute dalla professoressa Barbara Castelli, già responsabile dell’attività lo scorso anno. “Per noi è un orgoglio poter offrire ai nostri bambini la possibilità di studiare l’inglese gratuitamente – spiega il presidente Pietro Basciano, ideatore dell’iniziativa dall’anno passato – e quindi essere un riferimento per le famiglie per un motivo non strettamente legato alla pallacanestro. La scorsa stagione, l’inglese ha riscosso un notevole successo tra i nostri bambini. Le lezioni gratuite d’inglese devono costituire una sorta di marchio di fabbrica della nostra attività: un simbolo di come noi desideriamo che la crescita dei nostri atleti più piccoli sia completa, a trecentosessanta gradi, e non solo connessa alla pallacanestro”.

 

Ufficio Stampa