Dal nostro corrispondente

VALPARAISO, Ind. – Non è stata una due-giorni come le altre, quest’ultima appena vissuta a Valparaiso. La classica “College Hoops Tip-Off Marathon” di inizio stagione ha infatti toccato pure questa parte di Indiana, non proprio abituatissima a fungere da teatro di eventi mediatici così importanti. Il fatto poi che a Northern Illinois-Valpo sia toccato uno degli orari più infimi (le 7 della mattina) del palinsesto poco importa — anzi ha, se vogliamo, contribuito a rendere tale occasione ancora più particolare, quasi unica.

LAPHONSO – Ma prima di narrare le vicende della mattinata trascorsa all’Athletics-Recreation Center, è bene fare un leggero passo indietro, tornando alla giornata di ieri. Da quando, cioè, i mastodontici trucks di ESPN — come al solito “organizzatore” della maratona — hanno fatto il loro ingresso nel campus poco prima di mezzogiorno, portando con sé il fermento che solo il network sportivo numero uno al mondo sa portare quando giunge in angoli del Paese solitamente non proprio battuti.

Un giovane LaPhonso Ellis in maglia Denver Nuggets (Foto Tim DeFrisco/NBAE/Getty Images)

Poco dopo, durante lo shootaround pomeridiano dei Crusaders, avvistiamo un personaggio dal look familiare, troppo familiare, per non farci venire il dubbio che si tratti di qualcuno a noi noto. Perché i tratti somatici di LaPhonso Ellis — a Valpo in veste di commentatore TV — li avevamo sì ancora bene in mente, ma non poi così tanto, vista anche la sua attuale diversa capigliatura rispetto ai tempi in cui calcava i campi NBA e rappresentava uno degli indiscussi personaggi di culto di un’epoca, quella anni ’90, da molti ancora rimpianta (da noi in primis).

Una volta approcciato a bordo campo, colto a scrutinare attentamente i giocatori di coach Bryce Drew, ciò che appare subito lampante è l’estrema gentilezza di Ellis. Il quale si presenta con il più umile e semplice dei “My name’s LaPhonso Ellis, nice to meet you”, e sorride compiaciuto nel momento in cui gli rimembriamo quella sua mitologica stoppata a una mano con palla poi recuperata che dalla nostra mente, nonostante sia passata ormai una ventina d’anni, non ci vuole proprio uscire (e dalla vostra nemmeno, se nostalgici amanti di NBA anche voi siete).

Terminato l’allenamento, e salutato l’ex-Notre Dame, ci rechiamo come di consueto al “Strongbow Inn”, ristorante che ospita i pasti pre-partita di Valpo. Solitamente, per “pasto pre-partita” s’intende pranzo, o al massimo colazione, e invece in questo caso si tratta di vera e propria cena, visto che il tip-off della partita in questione è fissato per le 7 della mattina seguente.

Manca solo Bryce Drew all’appello, dopo che tutti i giocatori e gli altri componenti del coaching staff di Valpo si sono già seduti a tavola. Passa qualche minuto, ed ecco che il coach fa il suo ingresso nella club room, accompagnato da… Mr. LaPhonso Ellis. Dopo una breve introduzione da parte di Drew, è proprio Ellis ad alzarsi in piedi e a prendere la parola, sostituendo così il Reverendo Roger Powell Jr. (sì, proprio lui, l’ex-Teramo, al suo secondo anno da assistente allenatore dei Crusaders) come oratore del sermone che immancabilmente precede ogni pasto a buffet della squadra. Noi, di fronte agli aneddoti narrati da Ellis nel suo quarto d’ora di discorso — in cui parla di varie vicende personali occorse principalmente durante i suoi primi due anni tra i pro — non possiamo che ascoltare in religioso silenzio, rendendoci conto di essere testimoni di una situazione a dir poco unica.

MARATHON FEVER – Ce ne andiamo così a dormire felici, contenti e… alle 8.30. Per il semplice motivo che la sveglia è fissata alle 5 — quella dei Crusaders ancora prima, visto che per loro l’appuntamento per la colazione è fissato da “Jimmy’s”, altro ristorante del paese, alle 5.10 — anche se già sappiamo prima di addormentarci che non sarà un problema alzarsi, visto il motivo di tale levataccia.

La gremita student section di Valpo (Foto Andy Lavalley/Sun Times)

I soliti cinque minuti di cammino, e alle 5.30 arriviamo all’ARC, al di fuori del quale si è già formata una lunga fila di studenti, infreddoliti dalle temperature sottozero (ma non per questo muniti di qualcosa in più della solita, semplice felpa), e impazienti di entrare ed usufruire della free breakfast a base di uova, patate e pancakes riservata, appunto, a chi munito di tessera studentesca (per tutti gli altri, 5 dollari).

Ed è proprio l’invitante profumo proveniente dalla “Hilltop Gym”, uno dei campi secondari interni al palazzetto adibito per l’occasione a gigantesca sala colazioni, a far sì che nell’immediato pre-partita gli spalti dell’arena siano praticamente deserti, mentre il biscione umano che si va via via a formare lungo gli angusti corridoi della palestra recanti al campo soprastante si allunga sempre più. Sulle tribune per ora si vede solamente qualche studente intento a tramutarsi in lettera umana, lasciandosi pitturare sul proprio torace una tra le cinque lettere che compongono il nome Valpo, nel più classico dei riti sportivi collegiali.

Una student section così numerosa e rumorosa, come quella poi presente durante la gara, l’avevamo vista molto raramente, qui a Valparaiso. Ma si sa, l’effetto di una diretta nazionale su ESPN è anche quello di riuscire ad infervorare al massimo gli studenti-tifosi.

Sezione studentesca a parte, gli spalti, come dicevamo, cominciano finalmente a riempirsi quando manca solamente una manciata di minuti alla palla a due. Spalti che, soprattutto ai piani alti, non sono esauriti, e guai a meravigliarsene. Sarebbe infatti stato troppo pretenzioso aspettarsi un sold out per una partita giocata in orario così inusuale, quasi proibitivo diremmo (per di più inserito in una giornata infrasettimanale), e contro un avversario come Northern Illinois il cui nome proprio da copertina non è.

Aldilà di tali considerazioni, l’affluenza di pubblico è comunque notevolissima, e va a consolidare il trend di quest’inizio stagione, simbolo del grande entusiasmo presente attorno ai Crusaders, soprattutto se paragonato a quello dell’autunno di un anno fa. Un po’ per gli eccellenti (ed inaspettati) risultati conseguiti nella scorsa stagione, un po’ per il fatto che oltre ad aver mantenuto intatto il nucleo del roster, si sono aggiunti dei giocatori che fin dalle primissime esibizioni stagionali hanno favorevolmente impressionato.

Pubblico dunque presente, ed in gran parte vestito di giallo fluorescente, grazie alle magliette distribuite ai primi mille spettatori accorsi alla porta d’ingresso. Un giallo che non è quello classico di Valpo, ma che serve a dare risalto alle immagini trasmesse sugli schermi di tutta America.

Ora, non vorremmo risultare ridondanti, nel ribadire ancora una volta un concetto a noi così caro e sentito — e cioè che certe atmosfere da pelle d’oca si possano creare, e provare, solamente in certe palestre collegiali. Ma anche se lo fossimo, poco ci possiamo fare, finché avremo la fortuna di poter assistere in prima persona a certi eventi, ben consapevoli che anche in futuro difficilmente riusciremo a farne a meno.

Ryan Broekhoff, migliore in campo contro Northern Illinois (Foto Ray Acevedo)

LA PARTITA – Lo sappiamo poi, che ci sarebbero anche 40 minuti di pallacanestro da commentare. Ma in questi casi, il lato tecnico dell’intera vicenda passa quasi in secondo piano, se inserito in un tale contesto folkloristico. Per la cronaca, comunque, è stata una partita inizialmente equilibrata, in cui gli sfavoriti Huskies sono riusciti a tener botta nel primo tempo mettendola sul piano fisico. Entrambe le squadre sono scese in campo con mani fredde — basti pensare che dopo 6 minuti il punteggio fosse ancora inchiodato sul 2-2 (!) — probabilmente rese ancora più gelide dallo scomodo orario, oltre che dall’emozione legata al fatto di ritrovarsi in diretta TV nazionale, considerata la relativa disabitudine a giocare su certe ribalte della maggior parte dei giocatori in campo.

I polpastrelli di Ryan Broekhoff si sono comunque scaldati in tempo, tant’è che l’australiano ha chiuso il primo tempo con 16 punti e 7 rimbalzi (20+13 alla fine per lui, con 4/8 da tre), contribuendo in modo decisivo a spostare l’inerzia della gara tutta a favore di Valpo. I padroni di casa sono tornati negli spogliatoi sul 23-17 a proprio favore, e hanno poi aperto il secondo parziale con due triple consecutive di Ben Boggs, che hanno definitivamente lanciato i Crusaders verso quella che si è rivelata come un’agevole vittoria (69-46).

BREAKFAST ON BRYCE – L’abbraccio collettivo finale degli studenti presenti va dunque tutta ai loro colleghi-beniamini, che ottengono la seconda vittoria su due partite, dopo quella di venerdì scorso nell’esordio contro Georgia Southern.

Ed infine, arriva il momento in cui lo speaker annuncia che qualsiasi studente provvisto di maglietta celebrativa che si recherà da “Jimmy’s” prima di mezzogiorno potrà mangiare senza doversi preoccupare del conto, del quale si prenderà cura coach Bryce Drew — per una trovata che, non a caso, viene subito rinominata “Breakfast on Bryce”. E il delirio, per noi in atto già da ieri pomeriggio, non può che continuare, propagandosi per il resto dell’ancora lunga giornata.

Simone Donei