APU UdineSe ha scelto Udine, un motivo ci sarà. Forse, significa che il progetto
Gsa Apu è ben visto in tutta Italia. Anche tra quei giocatori che, come
lui, hanno di recente calcato i parquet di categorie superiori rispetto
alla serie B. Vincenzo Di Viccaro c’impiega poco tempo a spiegare il perché
abbia scelto di salire in Friuli.
«Sono reduce – sono le sue prime parole da giocatore della Gsa – da una
stagione più che positiva con Agrigento e non nego che provare a fare un
anno di Legadue Gold mi sarebbe piaciuto. Cambiare società dopo tre anni
belli non è facile soprattutto spostandosi al nord Italia dove sono stato
accolto solo da avversario. Udine è stata, lo posso dire, l’unica società
che da subito aveva le idee chiare oltre ad ambizione e voglia di
rilanciarsi ai massimi livelli in poco tempo. Mi sono bastate le chiamate
di coach Corpaci e dell’ad e gm Micalich per prendere questa scelta molto
importante per me».
Il tuo rapporto con coach Corpaci?
«Coach Corpaci non lo conosco benissimo nel senso che ci rincorriamo da
qualche anno ed ero sempre io a scappare per scelte personali. Per ora
posso solo ringraziarlo per gli attestati di stima. Finalmente, lavoreremo
insieme e spero di ricambiare il prima possibile la fiducia data».
Che tipo di giocatore sei?
«Sono un giocatore semplice. Mi piace lavorare e fare gruppo. Sono uno
specialista del tiro da fuori anche se questo mi limita un pò perché 
spesso mi fido troppo del tiro invece di dimostrare che so fare anche
altro. Avrò modo di lavorarci su. L’importante è fare sempre qualcosa di
positivo per il gruppo».
Risalirai la penisola da Agrigento con Anello: ce lo presenti?
«Peppe è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore che a volte non ha avuto
la possibilità di esprimersi. È un lavoratore, nell’ultima stagione è
migliorato molto. Sa tirare, penetrare e passare bene la palla».
Oltre ad Anello, chi conosci dei tuoi nuovi compagni?
«Più o meno ho giocato contro tutti, prenderò questi particolare come una
motivazione in più per dare il massimo».
Che campionato ti aspetti?
«Dando uno sguardo ai roster delle nostre avversarie si capisce subito che
sarà un campionato impegnativo per tutti. Secondo me è una finta serie B.
Sono tanti i fattori che rendono una squadra vincente. Ci sarà bisogno di
tanto lavoro da parte di tutti. In questo momento di difficoltà economica
generale, basket compreso, sono molti i giocatori che non hanno trovato
ancora dimora e che potrebbero rinforzare le altre squadre. Questo deve
essere da stimolo in più per ognuno di noi per dare il massimo».
Il tuo messaggio alla tifoseria friulana?
«Conosco la storia del basket di cui Udine ne faceva e ne fa ancora parte.
Tanto entusiasmo e divertimento dovranno essere il trampolino di lancio per
una piazza che ama sicuramente il basket e che ricambierà, ne sono sicuro,
il nostro impegno».


MASSIMO FONTANINI
Ufficio Stampa & Comunicazione
APU Udine – Gsa