Livorno. E’ di oggi la notizia riportata dalla stampa locale che potrebbe esserci un interesse da parte dell’Eni a rafforzare la sua presenza sul territorio livornese integrando la già presente raffineria ed il nascente impianto di rigassificazione con la gestione della rete urbana tramite l’acquisizione dell’ex municipalizzata Asa Spa per un investimento pari a circa 29 milioni di Euro. Nel pacchetto, spiega il presidente di Asa Spa ed ex assessore Fabio Del Nista, ci sarebbe anche il salvataggio della vecchia Livorno Basket, attualmente inattiva dalla fine del campionato 2009-10, ancora in pieni guai giudiziari per un buco di circa 2.2 milioni di euro, che però sembrano transabili con un saldo e stralcio a circa il 10% del dovuto.

Eni, nelle sue controllate Boston Enichem, Enichem e poi col vituperato marchio Enimont, ha già sponsorizzato la Libertas Livorno dall’87 al 1990, portandola dalla serie A2 alla coppa Korac, passando attraverso la famigerata finale scudetto del Maggio 1989 col canestro di Forti all’ultimo secondo non convalidato dall’arbitro Zeppilli. E’ innegabile che anche il solo nome sarebbe da pelle d’oca per chi ha vissuto quei bellissimi anni in cui Livorno era la vera Basket City del panorama italiano. Altrettanto innegabile è che il movimento livornese vive, sin dalla mancata iscrizione di Livorno Basket alla Legadue, un momento di stanca da cui si salvano il Don Bosco, metà classifica in DNB, la Libertas che vivacchia in C2 e la A.s. Pielle, erede della Pallacanestro Livorno che con quell’ Enichem di cui parlavamo fu protagonista dei derby di quegli anni di serie A1.

A fronte di tutto questo, e soprattutto per fugare il dubbio dell’ennesima beffa ai danni degli appassionati di basket livornesi, si ritiene giusto che il presidente Fabio Del Nista risponda, per amore di chiarezza e trasparenza, a cinque domande semplici:

1) Basket Livorno é al momento una scatola vuota (e per giunta bucata). Se i soldi di ENI serviranno a tappare il buco ed eventualmente ad investire nel Basket, servirá un know how dietro. Dato che il know how di Livorno Basket é, purtroppo, o morto (il grande Cacco Benvenuti) o emigrato altrove (i vari Dell’Agnello, Sodini, Tazza Guidi etc etc), si andrà ad appoggiarsi sul Don Bosco, al momento unica società a responsabilità limitata che perragione sociale possa accollarsi l’onore/onere?
2) L’Eni entrerà di sicuro in Asa? Una volta entrata contribuirà di sicuro al movimento cestistico labronico (anche Coop entrando nella nuova realtà di Porta a Terra, secondo gli scritti della stampa locale, avrebbe dovuto portare fior di quattrini, mentre invece si limitò al ruolo di sponsor collaterale)?
3) Chi si accollerà la gestione del Palalivorno se BL giocherà li? Ma soprattutto: giocherà lì (coi numeri attuali ma anche con quelli auspicabili basterebbe il Palamacchia, ma non credo rispetti i requisiti minimi della lega)?
4) Quali implicazioni, se ENI dovesse realmente fare quanto detto da DelNista, tutto questo avrà sul l’ambiente della città, leggi rigassificatore, gestione della linea del gas, raffineria, etc etc…?
5) Quando avremo certezze su tutto questo? I tempi giudiziari collimeranno con quelli sportivi?

Il basket livornese ha bisogno di certezze e la speranza è quella che gli appassionati non vengano ancora una volta presi in giro.

Il presidente di Asa Del Nista

Il presidente di Asa Del Nista