Chase Tapley e la panchina di SDSU fondamentali nella vittoria

Chase Tapley e la panchina di SDSU fondamentali nella vittoria

Come in tutto il panorama della pallacanestro universitaria anche nella Mountain West Conference si respira aria di confusione. Dopo le prime settimane di stagione regolare infatti è ancora difficile stabilire chi tra le nove squadre possa essere realmente la padrona delle danze. Fatta eccezione per Fresno State, che sembra piuttosto attardata rispetto al resto del gruppo per qualità e profondità di roster, tutte le altre in gara singola hanno dimostrato di poter competere ad un livello di gare sempre più alto, anche se non necessariamente spettacolare. A riprova di questo ragionamento andiamo a ricapitolare la situazione dopo le partite di questi ultimi sette giorni.

Partiamo da Air Force, che ha conquistato la seconda vittoria consecutiva battendo per 48-90 New Orleans in una gara di non-conference. Dopo la ben più quotata vittoria di inizio settimana contro Boise State i Falcons danno positivo seguito al loro momento contro un avversario molto meno valoroso grazie ai 16 punti di Mike Fitzgerald e ai 14 di Mike Lyons. Poco altro da dire di una gara in cui i Privateers tirano col 36.2 percento dal campo sbagliando trenta dei 47 tiri tentati senza mai darsi una reale chance di vittoria.

Dopo la già citata sconfitta contro Air Force, Boise State si riprende immediatamente vincendo in casa contro Fresno State per 67-74. I 30 punti del solito Derrick Marks e i 23 di Anthony Drmic aiutano infatti i Broncos ad avere la meglio su una Fresno State che sembra sempre poter lottare ed opporre una resistenza almeno in termini fisico-atletici e che invece cade ogni volta negli scontri finali punto a punto, nonostante il career high di cinque triple segnate da Allen Huddleston (20 punti). Per Boise State da segnalare i progressi sempre più evidenti di Ryan Watkins, autore di 10 punti ma soprattutto capace di catturare 18 rimbalzi e di fornire un ottimo apporto difensivo, mentre dovrà ancora stare fuori Jeff Elorriaga, altra rivelazione stagionale, che aveva già dovuto saltare la gara precedente e che ha rimediato una brutta botta alla testa nei secondi finali del primo tempo di quest’ultima gara.

Si riprende anche San Diego State, che batte Nevada a domicilio col punteggio finale di 78-57. Dopo due sconfitte consecutive infatti gli Aztecs hanno ripreso a giocare come una vera squadra, distribuendo alla perfezione punti e tiri per tutti gli uomini del quintetto e della panchina, tanto che per una volta il miglior realizzatore non è stato il solito Jamaal Franklin (oggi fermo a 14), ma Chase Tapley con i suoi 17 punti, oltre ai 12 di JJ O’Brien. Dall’altra parte per Nevada sia Burton sia Story in doppia cifra (rispettivamente 14 e 17 punti), ma con problemi di tiro che li hanno limitati dopo un primo tempo chiuso sotto soltanto di una lunghezza. Decisivo dunque un parziale di 12-4 per San Diego State a cinque minuti dal termine delle ostilità e iniziato da un jump shot di Rahon, dopo il quale di fatto la gara si è chiusa in favore degli ospiti che dunque possono continuare la loro corsa verso il torneo di Marzo.

Colorado State perde, ma Dorian Green sorprende sempre più

Colorado State perde, ma Dorian Green sorprende sempre più

Chiudiamo con quello che si può a tutti gli effetti considerare come il big match di serata, nel quale New Mexico si è imposta su Colorado State per 61-66 confermandosi come legittima appartenente al ranking di AP che la vede alla posizione numero 15. I Lobos riescono a raggiungere anche un vantaggio di 22 punti all’interno della partita, salvo dilapidarlo quasi totalmente e venire poi salvati da 4 punti consecutivi del man of the match Tony Snell (23 alla fine per lui). Nonostante tutto però da segnalare il grande cuore e la mentalità dei Rams dall’altra parte, guidati dagli 11 punti del playmaker Dorian Green in un parziale di 20-5 che come detto aveva riaperto la partita, ennesimo segnale del fatto che i verdeoro giocano 40 minuti su 40 senza arrendersi mai né cedere un secondo e che manca loro soltanto un ultimo tassello di talento per poter competere ai piani altissimi di questa Conference.

Anche questa settimana dunque le emozioni non sono mancate, anche se forse siamo ancora lontani dalla soluzione di un giallo che ci darà come colpevole il vincitore della Conference. Gli indizi non mancano e sono già stati disseminati all’interno di un campo comunque molto complicato e tortuoso. Come nei migliori romanzi il mistero verrà svelato soltanto nelle ultime pagine.

Ci lasciamo come sempre con le classifiche individuali dei leader statistici e con la graduatoria di Conference.

PUNTI

1)      Mike Lyons (Air Force) 18.6

2)      Anthony Bennett (UNLV) 18.5

3)      Jamaal Franklin (San Diego State) 17.8

4)      Derrick Marks (Boise State) 17.8

5)      Deonte Burton (Nevada) 16.6

RIMBALZI

1)      Pierce Hornung (Colorado State) 9.9

2)      Jamaal Franklin (San Diego State) 9.6

3)      Colton Iverson (Colorado State) 9.3

4)      Leonard Washington 9.2

5)      Anthony Bennett (UNLV) 8.7

ASSIST

1)      Anthony Marshall (UNLV) 5.8

2)      Kendall Williams (New Mexico) 4.6

3)      Todd Fletcher (Air Force) 3.9

4)      Dorian Green (Colorado State) 3.8

5)      Derrick Marks (3.8)

CLASSIFICA DI CONFERENCE

1)      New Mexico 4-0 (17-2)

2)      San Diego State 3-2 (15-4)

3)      Wyoming 2-2 (15-2)

4)      UNLV 2-2 (15-4)

5)      Colorado State 2-2 (15-4)

6)      Boise State 2-2 (14-4)

7)      Air Force 2-2 (11-6)

8)      Nevada 1-3 (10-8)

9)      Fresno State 1-4 (7-11)