Pienne PordenoneSi avvicina uno dei momenti più attesi del campionato, se non il più atteso: quello della trasferta al Paladozza, contro una della squadre che hanno fatto la storia della pallacanestro italiana: la Fortitudo Bologna.
L’inverno bollente del Pienne, dopo la gara interna con Udine, prevede la trasferta sul campo di un’altra delle strafavorite del girone, una partita a coefficiente di difficoltà elevatissimo, che coach Cesare Ciocca ci presenta così:
“Incontriamo un’altra squadra che vuole salire, com’è logico attendersi da una realtà con tanta storia e con un pubblico unico. Già la Fortitudo rappresenta un avversario difficilissimo, inoltre può contare sul fattore campo più importante d’Italia. Domenica ci misureremo con una realtà incredibile. Il roster della Fortitudo è completo, molto fisico e lunghissimo, con due giocatori di altissimo livello per ogni ruolo. Possiamo cominciare l’elenco da Samoggia, ala di 2 metri, giocatore completo in grado di giocare senza problemi spalle e fronte canestro. Montano è un play che gioca un ottimo pick and roll, con un tiro mortifero e 15 punti di media a partita. Sotto l’area possono contare su Iannilli, 207 cm, autentico totem d’area e grande stoppatore. C’è poi la guardia Valentini, difensore super con anni e anni di serie A. L’altra guardia, Sorrentino, può giocare anche da play, mette in campo una grande intensità e possiede un ottimo tiro da tre. L’ala Raucci ha una grande fisicità, Grilli è uno dei migliori tiratori da fuori del campionato. Su Lamma non c’è molto da dire, parla il suo curriculum che presenta, tra le altre, una medaglia di bronzo agli Europei con la nazionale. Per vincere a Bologna ci vuole un miracolo, speriamo di potercela giocare con tutti gli effettivi in forma, non come è successo domenica con Udine, quando abbiamo perso presto Varuzza e abbiamo affrontato la gara con diversi ragazzi reduci da problemi fisici.”
La partita del Paladozza è, ovviamente, molto attesa dai giocatori del Pienne. Abbiamo sentito a proposito Giancarlo Palombita, uno dei più esperti del roster biancorosso. Giancarlo, domenica arriva la partita più affascinante del campionato. Che effetto fa giocare nella tana della Fortitudo, davanti ad una delle tifoserie più calde d’Europa?
“Si tratta di uno stimolo in più per me e per i miei compagni. Non capita spesso di giocare davanti a 4000 persone. Io ho avuto questa fortuna e vi assicuro che è qualcosa di magnifico.. Inoltre la Fortitudo ha una storia fantastica, merita sicuramente di tornare in categorie più consone. Noi andremo comunque a giocarcela senza paura.”
Hai giocato diverse stagioni nel sud, sarai abituato agli ambienti caldi. Ricordi qualche trasferta particolare in questo senso?
“Certo, nel sud ci sono tifoserie calde, che talvolta si lasciano trasportare anche troppo.. Invece, certe squadre del nord, mi vengono in mente Fortitudo, Cento e Vigevano, hanno tifoserie molto coese ed è meraviglioso giocare in quei palazzetti. Ricordo con particolare emozione Veroli e le tre promozioni con 3000 persone sui gradoni. Il ricordo più recente è di Roseto, dove abbiamo giocato davanti a 3500 tifosi calorosissimi.”
Quel’è lo stato d’animo giusto per affrontare queste partite? “Non c’è uno stato d’animo in particolare, siamo tutti diversi , ognuno con emozioni differenti. Per quanto mi riguarda posso solo consigliare ai miei compagni più giovani di godersi ogni momento, dimostrando davanti a tanta gente che sappiamo giocare un bel basket.”