Assigeco_LogoI rossoblu sono rimasti a riposo ieri ma il coach è già concentrato sul ritorno. «Vedo grande impegno, entrare nella LegaDue Silver non è impossibile»

 

FERMO Sotto la neve, non al “Campus” ma a casa con la famiglia a godersi un week end di riposo approfittando del primo dei due turni di riposo che l’Assigeco deve osservare nel giro di due settimane (i rossoblu si fermano alla prima e alla quarta di ritorno). Andrea Zanchi ha permesso ai suoi giocatori di andare a casa due giorni dando appuntamento a tutti i palestra oggi alle ore 18. «Queste soste in mezzo alla regular season non sono del tutto utili – sottolinea il 48enne coach dell’Assigeco dalla sua casa di Fermo -. A noi ne toccano addirittura due quasi di seguito, mentre abbiamo giocato a Natale, l’ultimo dell’anno e all’Epifania. Puoi fare tutte le amichevoli che vuoi, ma il ritmo finisce comunque per spezzarsi».

Arrivato a metà novembre a sostituire Cesare Riva (3 vinte e 4 perse, 5 contando la “prima” con Bologna, poi annullata), Andrea Zanchi ha un ruolino in “pari”, 5 vinte su dieci giocate: «Quando entri in corsa senza aver fatto tutta la fase di precampionato, normalmente in situazioni complicate, hai bisogno di un po’ di tempo per renderti conto dell’intera situazione – continua il coach veneziano, ormai marchigiano d’adozione -. È quasi due mesi che sono all’Assigeco, è un po’ come se fosse finita ora la fase prestagionale. Posso dire che per qualità e quantità del lavoro svolto dai ragazzi tutti vengono con piacere in palestra, sono seri, ci tengono, in accordo con la dirigenza abbiamo deciso di andare fino in fondo con questo roster, senior e giovani».

Un segnale importante in una fase in cui diverse squadre operano sul mercato con correttivi importanti. «Carrizo a Latina è l’indicazione che nessuno ha intenzione di mollare e che ci sarà da lottare sempre e contro chiunque anche nel ritorno – avverte Zanchi -. Con il girone unico e il livellamento verso il “medio” rispetto a qualche anno fa la Dna è ancora più difficile: puoi vincere o perdere contro ogni avversario, su ogni campo. Ogni gara va quindi preparata con attenzione e affrontata con la massima determinazione. Tutti i palloni, dal primo all’ultimo, sono importanti: un aspetto che dobbiamo fare nostro».

Coach Zanchi (assigeco) - Foto Barbara Lodigiani © 2012

Coach Zanchi (assigeco) – Foto Barbara Lodigiani © 2012

L’incostanza, specie “on the road”, è stata il tallone d’Achille dei rossoblu nella prima fase della regular season: «Avremmo forse potuto raccogliere qualcosa in più, soprattutto se pensiamo che in trasferta abbiamo perso di 6 a Lucca e Chieti, restando in gioco fino all’ultimo, e di 2 a Bari e Castelletto Ticino, con in mano la palla per vincere – ricorda il tecnico rossoblu -. Ci sono ampi margini di miglioramento e di crescita, serve solo maggiore convinzione e capire come gestire i possessi nei momenti fondamentali della partita».

A Castelletto Ticino, nonostante la sconfitta in volata, l’Assigeco ha lanciato un segnale importante: «Ci sono vittorie che non ti danno nulla e sconfitte che lasciano qualcosa: domenica scorsa la squadra ha fatto capire che dal punto di vista tecnico, contro un avversario forte e affamato di vittoria, può dire la sua lavorando sulla costanza di rendimento – afferma Zanchi -. Vedo il bicchiere mezzo pieno, i ragazzi si impegnano parecchio, lottano e ci credono, per cui sono convinto che sia possibile fare buone cose nel ritorno per raggiungere l’obiettivo di entrare nella LegaDue Silver. Abbiamo difetti, come tutti, ma pure tanti pregi da esaltare e la possibilità di coinvolgere tutti giocando in nove. A gioco lungo potrebbe essere la nostra forza».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi